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Hermippos

κρεμβαλιάζουσι Un’azione simile di percussione di όστρακα (da inten-
dersi come “gusci di conchiglie” o “cocci”, cfr. schol. vet. Ar. Ra. 1305a) è intesa
in Ar. Ra. 1304-1306 per il canto e la danza della monodia di Euripide.
Il verbo κρεμβαλιάζω è attestato solo in Ermippo e nella fonte che lo
tramanda (nella forma κρεμβαλίζω, cfr. supra, Testo) e poi altrove solo in Hsch.
κ 4049; Phot, κ 1072. Il verbo è costruito a partire dal termine κρέμβαλον “nac-
chera” e il suffisso onomatopeico -ιαζ-, utilizzato anche in άνακυμβαλιάζω (II.
16.379; il verbo deriva da κύμβαλον “cimbalo”): cfr. Tichy 1983, 207.
La parola κρέμβαλον è costruita con una radice di origine mediterranea
e il suffisso -αλο- (EDG s.v. κρέμβαλον) e indica una “nacchera”, una “ca-
stagnetta” o uno strumento a percussione simile al più noto κρόταλον: cfr.
West 1992, 122-126 con tav. 31. Oltre che con le patelle, i κρέμβαλα possono
essere realizzati in bronzo (Adesp.Lyr. fr. 955.4 Page κρέμβαλα χαλκοπάραια
χερσίν), avorio (Phot, κ 1072) e il loro utilizzo è associato a contesti di culto
di Artemide (Adesp.Lyr. fr. 955 Page) e Apollo (h.Hom. 3.162). In quest’ultimo
passo compare il termine κρεμβαλιαστύν “suono di κρέμβαλα”, che è stato
difeso con buoni argomenti (cfr. in particolare Richardson 2010, ad Z.) rispetto
alla lezione alternativa βαμβαλιαστύν “balbettamento”.

fr. 32 K-A (32 Kock)
καί σέ τί χρή παραταιναρίζειν;
σέ τί codd.: σέ τι Meineke
e perché tu devi paratenarizzare?
St.Byz. τ 7
Ταίναρος, πόλις, άπό Ταινάρου τοΰ Γεραίστου μέν άδελφοΰ, Διός δέ παιδός. δς πλέων
συν Καλάβρω τω άδελφω καί τόπον τής Πελοποννήσου καταλαβών τινα Ποσειδώνος
ιερόν ίδρύσατο, δ καλείται Ταίναρον. έστι καί Ταίναρος ό Ικαρίου υιός άφ’ ού κα-
λείται ή πόλις καί ή άκρα καί ό λιμήν. λέγεται δέ άρσενικώς καί θηλυκώς. λέγεται
καί Ταινάριος καί Ταιναρία καί Ταινάριον. είσί δέ καί Ταινάριοι θήκαι, ώς Χάραξ έν
'Ελληνικών δευτέρω (Charax FGrHist 103 fr. 2). λέγεται καί ταιναρίζειν, ώς'Έρμιππος
Θεοΐς καί-παραταιναρίζειν. Ώρος δέ φησιν έν τή Ορθογραφία (Orus fr. 9 Billerbeck)
Ταίναρον· πεδίον τής Λακωνικής, καί Ταιναρΐται οί έν αύτώ.
Tainaros, città, da Tenaro fratello di Geresto e figlio di Zeus. Questi, navigando col
fratello Calabro e dopo aver occupato un sito del Peloponneso, ci costruisce il tempio
di Poseidone, che è chiamato Tenaro. Tenaro è anche un figlio di Icario dal quale è
denominata la città, il promontorio e il porto. Si dice al maschile e al femminile. Si dice
 
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