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Cavalli Bayllo, Marin; Heidelberger Akademie der Wissenschaften / Philosophisch-Historische Klasse [Hrsg.]; Andreas, Willy [Bearb.]
Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften, Philosophisch-Historische Klasse (1914, 5. Abhandlung): Eine unbekannte venezianische Relazion über die Türkei (1567) — Heidelberg, 1914

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https://doi.org/10.11588/diglit.33308#0010
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W. Andreas:

Non mostra questo Sigt e d’esser crudele, non cavalca ne poco, ne
molto, come soleva far il padre, ne và alla caccia, ma in Caich,
overo alli giardini, ne quali si trattiene co’l bever anco di più di
quello clie può portar. Ha quatro ò sei compotatori che chiama
Musaipi, fra quali vi è un Zelalcelebi che ha una mirabil chia-
chiara, et bee poi virilmente. Mostra questo SigEE di voler quel che
vuole, se pur si serve del proprio voler, che fin qui par voglia poche
cose, di tutto rimettendosi à Mehemet Bassà massime del governo
di stato, et nelle cose di molta importanza, come quello che, non
ne ha ne sà alcuna cognitione. E vero che in questo principio
d’Imp[erato]re si trova sempre qualched’uno che li mette inanzi
la gloria de suoi passati, facendo opra d’eccitarlo à qualche impresa
per lasciar anco lui memoria di se. Et non saria gran cosa che
tornasse à tentar Malta, se ben il Popolo è chiaro, et ha l’affettione
à quella di Cipri, sentendosi questo nella bocca d’ogn’uno, et per-
ciò potria esso Sigf co’l tempo far qualche mutatione della presente
vita, poiche liora oltre il mangiar et smisurato bere, vuole et
attende solo a tutte le volupta che siano possibili à imaginarsi,
nel che non vuol esser disturbato. Ne pur accetta un’ Ars over
Rocha, che vuol dir supplica, da huomo del Mondo, cosa che’l
padre faceAm con tanta amorevolezza, che ove si può dir era dal
Popolo adorato, perche con quella via vedeva la giustitia ch’era
fatta, et come erano trattati, per il contrario ciò gli accresce estremo
odio presso à tutti, visto che non pensa ne al Popolo, ne à Soldati,
ne ad altra cosa, che à piaceri de libidine, nel che fà et ha fatto
la parte, et piu che sua parte, non ostante c’habbi moglie propria,
la qual chiamano l’Hasicchi, che è Madre di Sultan Amurat, et
essa nel suo sigillo ha scolpito queste parole in luoco d’arma, ò
insegna, che dicono, Quella che ha portato nove mesi in corpo
Amurat, assai amata da esso SigE e, et di molta auttorità perche
non impedisce ä quanto esso opra ne’ piaceri suoi. Et di certo non
si può sapere se questa donna sia da Corfù ò da Pario, luoco nell’Ar-
cipelago, di dove per il vero si tiene che piutosto sia, et par ch’esca
della Famiglia Veniera, cosa che non posso affirmar, ma come si
sia ha qualche conformità co’l Stato di V. SerV et per esser cosi,
et in quella grandezza et amor del marito, mi pareria che non fusse
se non bene di tenerla sovente presentata, perche con tal mezzo
guadagnandosi l’animo suo, et in detto modo obligandosela, potria
esser instrumento di rimover dalPanimo del Signore qualche sinistro
pensiere che d’altra parte le fusse messo inanzi à maleficio delle
 
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