Ottaviano Cesare.
29
comandamento absoluto facessi, quale ricerca la
madre de Ottauio; a cui trauaglio de mente et di cor-
po molto compatisco. Et desidero da cuore il suo uero ri-
medio, il quale consiste in conformarsi con lo uoler di Dio N. S.;
ma conpiacerla con mala conscientia mia, e certo che non potria
ne haueria a farlo per tutte le cose create. Et non dobbiamo
reputar la diuina sapientia tanto scarsa de partiti, che non habbia
modo de remediar alla madre sanza la uista del figliolo, quale sanza
peccato reputo non potrei far’uenir a Napoli. Oltra di ciö faccio
intendere a V. Sria. Illma., che, uedendo li nostri di
Sicilia tanto molestato quel figliolo, et temendo
l’inquieterebbe sempre la sua madre, essendo uicina,
s’erano resoluti di mandarlo in Spagna o Portugallo
con la prima commoditä di buona nauigatione, et cosi
forsa a questa hora il giouane serä mandato in quelle
bande, il che io non ho prohibito, parendomi oltra de
leuar il giovane di pericolo, ch’anche la madre si con-
solarebbe, et aggiutarebbe meglio ne lo spirito quando
perdesse al tutto la speranza de uedere il suo figliolo
per qualche tempo. Et questa e la seconda causa, per la
quale non mi e possibile contentare la sua madre, comandando
absolutamente al figliolo uenesi a uederla. V. Sria. Illma. con
quel lume che Dio N. S. li ha dato, so intenderä che io non posso
far altra risposta, et uederä etiam qual parte di questo si debbia
referir’ alla sua madre 131).
Über diese Vorgänge ließ Ignatius den Rektor des Kollegs
von Neapel, P. Andreas de Oviedo, am 17. Dezember 1553 in
Kenntnis setzen: der Herzog von Monte Leone habe ihm einen
Eilboten mit einem Briefe gesandt, dessen Inhalt Ottaviano
betreffe; er (der Herzog) habe mit seinem Wort verbürgt, daß
Ignatius den Jüngling nach Neapel kommen lassen werde, usw. Doch
seine (des Ignatius) Antwort laufe im ganzen darauf hinaus, ihn
mit guten Worten zufrieden zu stellen 132).
Als die Mutter durch den Herzog die entschiedene Absage
des Ignatius erfuhr, ja sogar hörte, daß es beschlossene Sache sei,
ihren Sohn nach Spanien oder Portugal zu bringen, da wird ihr
der Gedanke gekommen sein, ihn in Sizilien aufzusuchen. Diese
überraschende Aussicht wird Salmeron in einem (nicht vorliegen-
131) Mon. Ign., I: Epp. et instr., VI, n. 3983, p. 49f.; Cartas, n.
CCCLXXXY. — 132) Mon. Ign., I: Epp. et instr., VI, n. 3996, p. 69f.
29
comandamento absoluto facessi, quale ricerca la
madre de Ottauio; a cui trauaglio de mente et di cor-
po molto compatisco. Et desidero da cuore il suo uero ri-
medio, il quale consiste in conformarsi con lo uoler di Dio N. S.;
ma conpiacerla con mala conscientia mia, e certo che non potria
ne haueria a farlo per tutte le cose create. Et non dobbiamo
reputar la diuina sapientia tanto scarsa de partiti, che non habbia
modo de remediar alla madre sanza la uista del figliolo, quale sanza
peccato reputo non potrei far’uenir a Napoli. Oltra di ciö faccio
intendere a V. Sria. Illma., che, uedendo li nostri di
Sicilia tanto molestato quel figliolo, et temendo
l’inquieterebbe sempre la sua madre, essendo uicina,
s’erano resoluti di mandarlo in Spagna o Portugallo
con la prima commoditä di buona nauigatione, et cosi
forsa a questa hora il giouane serä mandato in quelle
bande, il che io non ho prohibito, parendomi oltra de
leuar il giovane di pericolo, ch’anche la madre si con-
solarebbe, et aggiutarebbe meglio ne lo spirito quando
perdesse al tutto la speranza de uedere il suo figliolo
per qualche tempo. Et questa e la seconda causa, per la
quale non mi e possibile contentare la sua madre, comandando
absolutamente al figliolo uenesi a uederla. V. Sria. Illma. con
quel lume che Dio N. S. li ha dato, so intenderä che io non posso
far altra risposta, et uederä etiam qual parte di questo si debbia
referir’ alla sua madre 131).
Über diese Vorgänge ließ Ignatius den Rektor des Kollegs
von Neapel, P. Andreas de Oviedo, am 17. Dezember 1553 in
Kenntnis setzen: der Herzog von Monte Leone habe ihm einen
Eilboten mit einem Briefe gesandt, dessen Inhalt Ottaviano
betreffe; er (der Herzog) habe mit seinem Wort verbürgt, daß
Ignatius den Jüngling nach Neapel kommen lassen werde, usw. Doch
seine (des Ignatius) Antwort laufe im ganzen darauf hinaus, ihn
mit guten Worten zufrieden zu stellen 132).
Als die Mutter durch den Herzog die entschiedene Absage
des Ignatius erfuhr, ja sogar hörte, daß es beschlossene Sache sei,
ihren Sohn nach Spanien oder Portugal zu bringen, da wird ihr
der Gedanke gekommen sein, ihn in Sizilien aufzusuchen. Diese
überraschende Aussicht wird Salmeron in einem (nicht vorliegen-
131) Mon. Ign., I: Epp. et instr., VI, n. 3983, p. 49f.; Cartas, n.
CCCLXXXY. — 132) Mon. Ign., I: Epp. et instr., VI, n. 3996, p. 69f.