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Comentale, Nicola; Hermippus; Verlag Antike [Mitarb.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 6): Ermippo: introduzione, traduzione e commento — [Heidelberg], Mainz: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.53724#0027
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Introduzione

23

νος allunga la sillaba precedente (Od. 5.265, 9.196, 9.346; vd. anche Chantraine
1942, 145 = 2013, 143)).
Le cinque tipologie di enjambement individuate nello studio dei trimetri,
A + B (assente), C (debole e/o assente), D (medio), E (forte), sono così divise
per occorrenze: in Hermipp. fr. 63 K-A gli esametri hanno prevalentemente
recitazione stichica (A + B (xl9), C (xl, v. 10) D (xl, v. 20), E (xl, v. 12)), mentre
una maggiore tendenza a creare dei nessi tra i versi si riscontra in Hermipp.
fr. 77 K-A (A + B (x6), C (x2), D (x3)). In questo caso è difficile impostare
dei confronti con altri dati, oltre che per l’esiguità del campione, anche per
la varietà dei criteri di rilevazione deWenjambement nella poesia esametrica
impostati sul concetto di intensità, cfr. Comentale 2015a, 141 n. 8.
Dal punto di vista linguistico, negli esametri di Ermippo le forme epiche
coesistono con le forme attiche e l’effetto ottenuto è quello di una particolare
lingua epico-attica: le riprese dalla lingua omerica possono consistere in versi
interi (ad es. Hermipp. fr. 63.1 K-A), emistichi (ad es. Hermipp. fr. 63.21 K-A)
o singole parole (come σιγαλόεντα in Hermipp. fr. 63.20 K-A), ma possono
anche consistere in riprese concettuali (come il paragone tra il vino di Taso
e il vino di Chio modellato sul paragone tra Aiace e Achille in Hermipp. fr.
77.4-5 K-A) o emulazioni stilistiche (come l’esametro tripartito di Hermipp. fr.
77.8 K-A che riecheggia II. 6.181). Una discussione puntuale di questa lingua
epico-attica e delle oscillazioni tra forme attiche e forme propriamente epiche
è presentata nel commento ai singoli frammenti.

8. Bibliografìa sommaria
(I) Edizioni, traduzioni e commenti integrali: Dirck Canter (11616) in ms. Par.
suppl. gr. 1013 ff. 15v-17v (frammenti raccolti da D. Canter, note critiche di D.
Canter e J.J. Scaliger, traduzione latina di Daléchamps ricopiata da uno scriba
di André Schott); Bergk 1838, 307-327 (testo di alcuni frammenti seguiti da
note esegetiche); Meineke 1839b, 380-417 (edizione critica annotata); Bothe
1855, 123-146 (edizione critica, traduzione in latino); Kock 1880, 224-253
(edizione critica, seguita dalle integrazioni di Demiahczuk (1912, 53 [257]) e
Kurz (1947, 92-93)); Edmonds 1957, 284-311 (edizione critica con traduzione in
inglese); Kassel-Austin 1986, 561-604 (edizione critica; addenda et corrigenda
in Kassel-Austin 1989, 813; 1991, 579; 1995, 525); Gkaras 2008 (commento e
traduzione in tedesco); Storey 201 lb, 276-315 (traduzione in inglese).
(Π) Edizioni, traduzioni e commenti parziali in antologie: Morel 1553,118-119;
Hertel 1560, 372-376; Stephanus 1569, 432; Grotius 1626, 524-525; Ribbeck
 
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