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Comentale, Nicola; Hermippus; Verlag Antike [Mitarb.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 6): Ermippo: introduzione, traduzione e commento — [Heidelberg], Mainz: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.53724#0041
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Testimonianze (test. 7)

37

fr. 1 Brandt) e la notizia della partecipazione di Egemone a concorsi scenici
con parodie (Ath. 15.699a τούτων δέ πρώτος είσήλθεν εις τούς άγώνας τούς
θυμελικούς Ήγήμων και παρ’ Άθηναίοις ένίκησεν άλλαις τε παρωδίαις και
τή Γιγαντομαχία).
La sezione appartiene a un lungo brano di Polemone di Ilio (II sec. a. C.;
Polem.Hist. fr. 45 Preller) in Ath. 15.698b-699c. Il frammento di Polemone
riferisce inizialmente della genesi e degli sviluppi della parodia attraverso
la menzione dei poeti Beoto di Siracusa (IV-III a. C.), Eubeo di Paro (V-IV
a. C.) e di Ipponatte di Efeso (VI a. C.), l’inventore del genere parodico (Ath.
15.698b εύρετήν μέν ούν τού γένους Ίππώνακτα φατέον τον ίαμβοποιόν): di
Ipponatte sono citati quattro esametri (Hippon. fr. 128 West = fr. 126 Degani).
Successivamente sono citati i nomi di Epicarmo (Epich. test. 20 K-A), Gratino
(Gratin. Euneidai test. 1 K-A), Egemone di Taso e Ermippo.
Interpretazione La notizia della composizione di parodie (παρωδίαι) da parte
di Ermippo è stata fondamentalmente interpretata in due modi: (1) le parodie
di Ermippo devono essere intese come delle sezioni parodiche appartenenti alle
sue commedie, come ad esempio avviene per gli esametri parodici di Hermipp.
fr. 63 K-A che appartengono alla commedia Phormophoroi: cfr. Meineke 1826,
31 (= 1839a, 92); Kòrte 1912, 845; Householder 1944, 3 n. 8; Pòhlmann 1972,
155; Wòlke 1978,182 n. 13; Casolari 2003, 5-6. L’affermazione può essere argo-
mentata anche per mezzo dell’analogia col caso delle parodie menzionate poco
prima (vd. supra, Contesto di citazione) per altri poeti comici come Epicarmo
(Epich. test. 20 K-A) e Gratino (Gratin. Euneidai test. 1 K-A): cfr. Ath. 15.698c
κέχρηται δέ καί Επίχαρμος ό Συρακόσιος έν τισι (CE, τινι Α) των δραμάτων
έπ’ ολίγον καί Κρατΐνος ό τής αρχαίας κωμωδίας ποιητής έν Εύνείδαις. (2) Le
parodie di Ermippo sono delle composizioni esametriche autonome che non
appartengono alle sue commedie: cfr. Weland 1833, 29-31; Schmid 1946, 111;
Degani 1982,18 (= 2004, 510); Nesselrath 1998, 438; Gilula 2000, 81-82; Lennartz
2010, 551; Rosen 2011,165; Storey 201 lb, 276. L’analogia in questo caso è offerta
dal caso di Egemone di Taso, poeta comico e parodico attivo ad Atene nella
seconda metà del V sec. a. C., il cui unico frammento esametrico (Hegem. fr. 1
Brandt) non è stato assegnato alla sua produzione comica, ma a quella parodica.
Tra gli esempi di poesia parodica si può anche aggiungere l’opera di Matrone
di Pitane (IV sec. a. C.; Olson-Sens 1999, 3-12), attivo forse ad Atene.
Non è semplice prendere una decisione tra le due opzioni. Tuttavia, un ele-
mento a favore della composizione di parodie autonome è dato dalla menzione
di Ermippo in relazione a Egemone di Taso: questo aspetto favorisce la possi-
bilità di un’analogia tra il caso di Ermippo e quello di Egemone. Di certo, però,
molti elementi necessari alla comprensione della questione restano oscuri: ad
esempio, l’esistenza di poesia parodica in un contesto agonale distinto dalla
 
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