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Comentale, Nicola; Hermippus; Verlag Antike [Mitarb.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 6): Ermippo: introduzione, traduzione e commento — [Heidelberg], Mainz: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.53724#0225
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Στρατιώται/Στρατιώτιδες (fr. 54)

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uno scambio dialogico non proveniente dall’agone (ad es. Ar. V. 346-357) non
può essere esclusa in linea di principio.
Intuitivamente un indiziato per il ruolo del πρόσωπον (B) può essere
Dioniso poiché svolge il ruolo di apprendista rematore nella commedia di V
sec. a. C. (Ar. Ra. 196-270; Mastromarco-Totaro 2006, 585-586 n. 41; Starkey
2013, 504 con nn. 13-14) e si lamenta della sua condizione fisica: cfr. Ar. Ra.
236-237 εγώ δέ φλύκταινας γ’ έχω, | χώ πρωκτός ιδίει πάλαι “ho le vesciche
proprio io | e da un bel po’ il culo mi suda”. Per il ruolo del πρόσωπον (A) si può
pensare a un personaggio storico come il comandante Formione, che istruisce
Dioniso sulla guerra nei Taxiarchoi di Eupoli (schol. vet. Ar. P. 348e; Olson 2016,
adEup. Taxiarchoi, Content). Tuttavia, entrambe le proposte d’identificazione
possono essere giustamente tacciate di circolarità sulla base della coincidenza
col caso dei Taxiarchoi di Eupoli: per questa ragione l’identità dei due perso-
naggi resta del tutto ignota.
1 ώρα... χωρεΐν La costruzione di ώρα con l’infinito ricorre nella prosa
e nei testi teatrali attici di età classica (Olson 2002, ad Ar. Ach. 393-394; Collard
2005, 370) e può essere attestata in forma personale (Ar. fr. 480 K-A) o imper-
sonale (Hermipp. fr. 76 K-A), con έστί esplicitato (Philyll. fr. 3.2 K-A) oppure
non esplicitato (Posidipp. fr. 15.1 K-A): per la ricorrenza di questa costruzione
con verbi di movimento sinonimi di χωρεΐν cfr. Ar. Th. 1189, 1228, Ec. 30, 352.
τοίνυν La particella τοίνυν nei testi di teatro ricorre per lo più a inizio
di cambio di battuta sia nella sua accezione ‘logica’ (Denniston 1954, 569)
che nella sua accezione ‘di transizione’ (Denniston 1954, 574): il v. 1 è quindi
probabilmente a inizio di una battuta. L’espressione ώρα τοίνυν ricorre a inizio
di discorso anche nell’unica altra attestazione di età classica (PI. Tht. 145b).
Sulla particella τοίνυν cfr. anche van Ophuijsen 1993, 152-164.
κωπητήρα In questo passo indica lo “stroppo”, una corda utilizzata per
fissare un remo (κώπη) allo scalmo (σκαλμός): cfr. Morrison-Williams 1968,
268-269; Casson 1971, 86-87; Olson 2002, ad Ar. Ach. 549. La parola κωπητήρ
è un sinonimo di τροπωτήρ (Ar. Ach. 549; cfr. anche τροπός in Od. 4.782) e la
differenza tra i due termini consiste forse nel fatto che la parola κωπητήρ è
un termine popolare, mentre τροπωτήρ è il termine tecnico per designare lo
stroppo (Bergson 1955, 126). Per le altre accezioni di κωπητήρ in lessicografia
(Hsch. κ 4870; Phot, κ 1327) come sinonimo di σκαλμός e nell’onomastica
come τον τόπον δέ τόν προς ταΐς κώπαις (Poli. 1.92) cfr. Gkaras 2008,109-110.
2 προσκεφάλαιον Come suggerisce la parola stessa, il προσκεφάλαιον
è un “cuscino per la testa”, ma in questo caso e in Cratin. fr. 295 K-A il ter-
mine indica il cuscino su cui siede il rematore di una trireme, che è anche
detto ύπηρέσιον ed è utilizzato esplicitamente διά το μή συντρίβεσθαι αυτών
 
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