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Comentale, Nicola; Hermippus; Verlag Antike [Mitarb.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 6): Ermippo: introduzione, traduzione e commento — [Heidelberg], Mainz: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.53724#0233
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Στρατιώται/Στρατιώτιδες (fr. 57)

229

Bibliografia Daléchamps 1583, 390; Dindorf 1827, 1174; Dobree 1833, 339;
Bergk 1838, 324; Hermann 1842, 508; Meineke 1858, 459; Meineke 1867, 240;
Kock 1880, 241-242; Whittaker 1935,184; Kaibel (f 1901) ms. ap. Kassel-Austin
1986, 588; Kassel-Austin 1986, 588; Schwarze 1971,107-108 n. 15; Parker 1997,
529; Harvey 2000b, 282 η. 1; Zimmermann 2000, 279 nn. 3-4.
Contesto di citazione II frammento è inserito nella sezione che descrive
popoli e paesi che vivono con τρυφή (Ath. 12.513e-550f), con particolare at-
tenzione ai costumi degli Ioni (Ath. 12.524f-526d): cfr. Bagordo 2014a, ad Cali.
Com. fr. 8 K-A, Zitatkontext.
Testo v. 1. La correzione χαίρ’ ώ (Dobree 1833, 339) al trasmesso χαίρω è
semplice e attesta uno dei frequenti errori derivanti dalla mancata separazione
delle parole in Ateneo: cfr. Hermipp. fr. 48 K-A, Testo, v. 4; Arnott 2000b, 44.
v. 2. Il trasmesso πραττομένων in Ateneo è stato corretto in πράττομεν
(Dobree 1833, 339): la correzione è palmare, ma la genesi dell’errore resta
poco chiara. L’ipotesi più probabile è pensare a una doppia corruttela: dall’o¬
riginario πράττομεν a πραττόμενον per prossimità con στράτευμα (i vv. 1-2
potevano essere letti come χαίρω διαπόντιον | στράτευμά τι πραττόμενον, per
χαίρω con accusativo e participio cfr. E. Hipp. 1339-1340) e da πραττόμενον a
πραττομένων per il diffuso scambio tra ω/ο, su cui cfr. Arnott 1996, ad Alex,
fr. 89.3 K-A.
La forma attica πράττομεν deve essere mantenuta e non corretta in πράσ-
σομεν: cfr. la stessa forma nei telesillei della parodo di Ar. Ec. 310. Poco dopo
(Cali.Com. fr. 8 K-A ap. Ath. 12.524f) nel ms. A è trasmessa la forma πράσσει.
La variazione tra le lezioni πράττομεν (Hermipp. fr. 57.2 K-A) e πράσσει
(Call.Com. fr. 8 K-A) sembra configurarsi come una scelta consapevole nella
redazione della raccolta di Ateneo.
vv. 3-4. I due versi sono corrotti e, senza una soluzione completamente
soddisfacente, restano tra croci. Tuttavia, la correzione più economica e forse
più vicina al testo originario è τά μεν <γ’> άπό σώματος | προς οψιν έχει καλώς
(Bergk 1838, 324) “le cose (scil. che vengono) dal corpo | alla vista stanno bene”
oppure anche “le cose dal corpo | al viso stanno bene”. Ma ci sono delle grosse
difficoltà rispetto al senso da attribuire ai sintagmi άπό σώματος e προς οψιν
ed è opinabile la correzione del trasmesso μαλακώς in καλώς.
La discussione per i vv. 3-4 può essere divisa in tre punti: (a) struttura
sintattica, (b) l’impiego dell’avverbio μαλακώς e (c) significato dei sintagmi
άπό σώματος e προς οψιν.
 
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