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Comentale, Nicola; Hermippus; Verlag Antike [Mitarb.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 6): Ermippo: introduzione, traduzione e commento — [Heidelberg], Mainz: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.53724#0250
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246

Hermippos

(2) Il termine δεξιά “con la mano destra” non deve essere corretto in έπί
δέξι’ per ottenere il senso di “a destra” (pace Meineke 1839b, 411 τηδ’ έξιόντ’
έπί δέξι’ ώ λυχνίδιον), perché l’immagine di portare il candelabro con la mano
destra trova un buon parallelo in Epicr. fr. 7.1-2 K-A (A) λαβέ τριόδοντα καί
λυχνούχον ) | (Β) έγώ δέ δεξιά γε τόνδ’ έχω τινά “(A) prendi tridente e
candelabro <—> | (B) io ho proprio questo affare qui nella destra”. E non ha
senso nemmeno correggere δεξιά in δεϊξον per leggere τηδ’ έξιόντ’ δεϊξον, ώ
λυχνίδιον (Meineke 1867, 344; probb. Edmonds 1957, 304 η. 6; Storey 201 Ib,
307 η. 1), perché l’idea di un’apostrofe a uno strumento d’illuminazione at-
traverso l’impiego di δείκνυμι non è sufficientemente supportata da esempi
in letteratura. L’accostamento con [Sim.] FGE 33b.817 (= AP 9.758.2) την δ’
έξιόντων δεξιάν Διονύσιος “per coloro che escono a destra (c’è) Dionisio” può
essere portato a difesa deU’inizio del verso di Ermippo (Fiihrer 1988, 8), anche
se le successive proposte di emendamento in έν δεξιά γάρ είσιόντι ο έν τή μέν
είσιόντι δεξιά non sono affatto risolutive.
(3) Un ruolo nella corruttela del testo può essere stato giocato dalla proso-
dia di λυχνίδιον che ha il primo iota lungo, mentre in Ateneo appare errone-
amente scandito con il primo iota breve, secondo la scansione prosodica più
diffusa dei diminutivi in -ίδιον soprattutto in età post-classica (Dorè 1964, 319):
in Ar. fr. 291.2 K-A ap. Ath. 15.699f (ομοιότατα καθεύδετ’ έπί τού λυχνιδίου)
la parola λυχνίδιον per fare da clausola al trimetro deve essere scandita come
, mentre nella versione di Poli. 10.119 lo stesso verso è riportato nella
forma corretta di ομοιότατα καθηύδ’ έπί τού λυχνιδίου, in cui la scansione
della parola è Le altre due attestazioni del termine λυχνίδιον in poesia
(Ar. fr. 13 K-A δυοϊν λυχνιδίοιν, Crates Com. fr. 3 K-A ούκ έστι μοι λυχνίδιον)
sono trasmesse da Poli. 10.118-119 e lasciano sempre pensare a una scansione
della parola con il primo iota lungo. Se la sequenza τηδ’ έξιόντι, δεξιά ώ
λυχνίδιον è scandita con il primo iota di λυχνίδιον breve, allora si ottiene un
trimetro giambico (—) con }a sola difficoltà dello iato
tra δεξιά e ώ, peraltro facilmente emendabile con (σ’) oppure <γ’>: questo dato
può essere la spia di un’interpolazione del testo, esattamente come, nel caso
di Ar. fr. 291.2 K-A ap. Ath. 15.699f, la variante καθεύδετ’ porta a scandire
λυχνιδίου con il primo iota di λυχνίδιον breve rispetto alla versione corretta
ομοιότατα καθηύδ’ έπί τού λυχνιδίου con il primo iota di λυχνίδιον lungo che
è trasmessa in Poli. 10.11943.

43 In linea di principio si può sostenere anche il contrario: in altre parole, Poli. 10.118—
119 (Ar. frr. 13, 291.2 K-A; Crates Com. fr. 3 K-A) può trasmettere una prosodia non
corretta di λυχνίδιον, che, invece, si ritrova corretta in Ath. 15.699f (Ar. fr. 291.2 K-A),
700d (Hermipp. fr. 62 K-A). Tuttavia, è più probabile il passaggio da una scansione
 
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