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Phrynichus; Stama, Felice [Hrsg.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 7): Frinico: introduzione, traduzione e commento — Heidelberg: Verlag Antike, 2014

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https://doi.org/10.11588/diglit.53735#0256
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252

Phrynichos

p. 44; Blaydes Adv. II, p. 53; Edmonds FACI, pp. 464-465 [fr. 44]; Kassel/Austin
PCG VII, pp. 414-415; Storey FOCHI, pp. 68-69 [fr. 46]
Contesto della citazione II frammento è tramandato nel Π libro della Εκλογή
Αττικών ρημάτων καί ονομάτων di Frinico in merito alla discussione sulla
corretta reggenza in Attico del denominale ευαγγελίζομαι (“portare buone
notizie”; cfr. LSJ, s.v. [I], p. 705: «bring good news»): a fronte di due possibili
costruzioni sintattiche, con l’accusativo ovvero con il dativo di persona, il
grammatico certifica Eimpiego del verbo con il dativo, sul fondamento degli
exempla classici di Aristofane (Eq. 643) e di Frinico.* * * * * * * 284
Testo Come si evince dalla testimonianza di Frinico atticista, il frammento
è citato per esemplificare la sintassi ευαγγελίζομαι + dativo di persona, ma
nella citazione non v’è traccia né della costruzione né di una forma verbale
di ευαγγελίζομαι: un’evidente incongruenza che non sfuggì agli occhi attenti
di Nunez (Not., p. 53) e di de Pauw (1739, p. 115), i quali, ravvisando una
possibile corruttela nel participio aoristo άπαγγείλαντα (v. 2), congetturarono,
l’uno, un originario εύαγγείλαντα e, l’altro, con interventi più consistenti
sulla paradosis, il seguente trimetro giambico: καί ταΰτα φοί γ’} εύαγγελεϊν-
πρός τον θεόν (entrambi gli studiosi non tenevano però conto dell’impor-
tante dato - segnalato già da H. Estienne (ap. ThGL1 I, s.v., p. 17d) - che i
«veteres scriptores voce media potius usi sunt».285 Muovendo da analoghe
considerazioni, anche G. Hermann (ap. Lobeck 1820, p. 267), che, nel corso
dei suoi studi, dedicò alla ecdosis del frammento una particolare attenzione,
ritenne opportuno concentrare i propri sforzi critici sul v. 2, che così tentò di

“84 Alio stato attuale delle nostre conoscenze, l’unica altra occorrenza letteraria di
εύαγγελίζομαι con il dativo di persona è in Dem. 18. 323: εύαγγελιζόμενος τούτοις.
L’uso della costruzione con l’accusativo sembra registrarsi unicamente «in later
Greek» (Neil 1901, p. 96 [ad Eq. 643]): cfr., e.g., Alciphr. II. 9. 2 (ταϋτά σε ούν
εύαγγελίζομαι: così la vulgata; ταϋτά σοι ούν εύαγγελίζομαι è invece il testo edito
da Schepers 1905, p. 33.8); Hld. Aeth. IL 10. 1 (εύαγγελίζομαι σε την Δημαινέτης
τελευτήν);}. AJ. XVHI. 228 (τον Αγρίππαν εύαγγελιούμενος); e vd. Eu.Luc. 3. 18;
Act.Ap. 8. 25 e 40, 13. 32, 14. 15 e 21, 16. 10; Ep.Gal. I. 9; I Ep.Petr. I. 12.
285 Già Kallierges (1517), avvedutosi della mancanza nel frammento di una qualche
forma verbale di εύαγγελίζομαι, restituiva prò arbitrio al testo (che veniva letto pro-
sasticamente) il sostantivo εύαγγέλιον subito dopo άπαγγείλαντα. Che Kallierges
non fosse nuovo ad apportare interventi ‘migliorativi’ alla paradosis del suo mo-
dello (il codice A) è stato dimostrato da Fischer (1976, p. 33).
 
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