W. Andreas:
Relatione de le cose di Costantinopoli del 1567. di
Messer Marin di Cavalli Bayllo dei SS n Venetiani 1.
Ancor che dalle Relationi de molti Clarmi Bayli, et del tempo
clie ancora Jo fui à Costantinopoli co’ l’istesso carico, la Ser[enijfcà
V[ostr]a et questi Sig[no]ri Ill[ustrissi]mi habbino hauto infor-
matione del governo, et maravigliosa obedienza di questo Imperio,
della grandezza della casa Ottomana, sue forze di mar, et per terra
potentissime, entrate, et spese, con quanto di più è pervenuto à
notitia de chi ha cercato saper ogni piu particolarità, Non di meno
essendo il solito et ben regolato ordine di questa Rep[ubli]ca che li
suoi Cittadini, che son stati adoprati in cose publiche, diano conto
al Senato del loro carico, Per satisfar à questo ultimo mio dehito,
son comparso hoggi à tal fine, doppo haver consümato poco meno
di otto mesi nel viaggio della mia Ambascieria al gran Sigf Sultan
Selim Imp[erato]re de Turchi, fù figliuolo di Solimano asceso
à questa dignità senza contrasto, ò impedimento alcuno, segno
notabilissimo della sua felicità, ove fui principalmente da V[ost]ra
Ser[eni]tà mandato per congratulare con sua Alt.[ezza] del rice-
vuto Imperio, et poi confirmar, et stabilir le conventioni di questo
Stato con lei, delle qual cose già per lettere ne ho anco avisato
tanto, che poco più crederò poter hora aggionger.
Del 1567. nel p[ri]mo di marzo Io parti da Vostra Ser tà et li
VIII. del detto arrivai à Ragusi, facendo questo camino per l’or-
dine suo, et alli XXIII. d’Aprile à Gostantinopoli, ove havendo
prima parlato co’lBassà, et conferito con lui li negocij, mi fu fatto
quel’ assignamento per il viver che quella porta costuma alli
Amh[asciato]ri, et il giorno destinato di basciar le mani al gran
Sigf e, hebhi l’incontro di 40. Chiaus à cavallo, et desinai nel
Serraglio con liBassà. Del qual et insieme delle genti che vi sono,
non starò à raccontarne parendomi soverchio, Ma ben dirò c’ha-
vendo esposto la commissione mia, non ritrassi all’hora altro dal
Sig[no]r perche la sua grandezza consiste in non parlar, come
dirò à luoco suo. Et nel tempo del mio partir che fù li XI. di Luglio
facendo il viaggio per mare un giorno inanzi di licentiarmi mi
1 Ich gebe die Relazion in der Schreibweise der Pariser Kopie wieder.
Sie geht mit der Interpunktion sehr willkürlich um, die Ortographie ist
ungleich und manchmal nicht einwandfrei. Die Stellen in eckiger Klammer
sind von mir hinzugefügt, um Abkürzungen des Textes verständlich zu machen.
Herr PrivatdozentDr. L. Olschki verpflichtete mich zu Dank durch
einige sprachgeschichtliche Aufschlüsse.
Relatione de le cose di Costantinopoli del 1567. di
Messer Marin di Cavalli Bayllo dei SS n Venetiani 1.
Ancor che dalle Relationi de molti Clarmi Bayli, et del tempo
clie ancora Jo fui à Costantinopoli co’ l’istesso carico, la Ser[enijfcà
V[ostr]a et questi Sig[no]ri Ill[ustrissi]mi habbino hauto infor-
matione del governo, et maravigliosa obedienza di questo Imperio,
della grandezza della casa Ottomana, sue forze di mar, et per terra
potentissime, entrate, et spese, con quanto di più è pervenuto à
notitia de chi ha cercato saper ogni piu particolarità, Non di meno
essendo il solito et ben regolato ordine di questa Rep[ubli]ca che li
suoi Cittadini, che son stati adoprati in cose publiche, diano conto
al Senato del loro carico, Per satisfar à questo ultimo mio dehito,
son comparso hoggi à tal fine, doppo haver consümato poco meno
di otto mesi nel viaggio della mia Ambascieria al gran Sigf Sultan
Selim Imp[erato]re de Turchi, fù figliuolo di Solimano asceso
à questa dignità senza contrasto, ò impedimento alcuno, segno
notabilissimo della sua felicità, ove fui principalmente da V[ost]ra
Ser[eni]tà mandato per congratulare con sua Alt.[ezza] del rice-
vuto Imperio, et poi confirmar, et stabilir le conventioni di questo
Stato con lei, delle qual cose già per lettere ne ho anco avisato
tanto, che poco più crederò poter hora aggionger.
Del 1567. nel p[ri]mo di marzo Io parti da Vostra Ser tà et li
VIII. del detto arrivai à Ragusi, facendo questo camino per l’or-
dine suo, et alli XXIII. d’Aprile à Gostantinopoli, ove havendo
prima parlato co’lBassà, et conferito con lui li negocij, mi fu fatto
quel’ assignamento per il viver che quella porta costuma alli
Amh[asciato]ri, et il giorno destinato di basciar le mani al gran
Sigf e, hebhi l’incontro di 40. Chiaus à cavallo, et desinai nel
Serraglio con liBassà. Del qual et insieme delle genti che vi sono,
non starò à raccontarne parendomi soverchio, Ma ben dirò c’ha-
vendo esposto la commissione mia, non ritrassi all’hora altro dal
Sig[no]r perche la sua grandezza consiste in non parlar, come
dirò à luoco suo. Et nel tempo del mio partir che fù li XI. di Luglio
facendo il viaggio per mare un giorno inanzi di licentiarmi mi
1 Ich gebe die Relazion in der Schreibweise der Pariser Kopie wieder.
Sie geht mit der Interpunktion sehr willkürlich um, die Ortographie ist
ungleich und manchmal nicht einwandfrei. Die Stellen in eckiger Klammer
sind von mir hinzugefügt, um Abkürzungen des Textes verständlich zu machen.
Herr PrivatdozentDr. L. Olschki verpflichtete mich zu Dank durch
einige sprachgeschichtliche Aufschlüsse.