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Pellegrino, Matteo
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 15): Nicofonte: introduzione, traduzione e commento — Mainz: Verl. Antike, 2013

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https://doi.org/10.11588/diglit.47766#0068
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Σειρήνες (Sirene)

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rifiuto dell’età dell’oro62; ma a me sembra più plausibile la prima ipotesi pro-
spettata da Hoffmann, che risulterebbe confermata da un frammento delle
Sirene di Epicarmo, dove le suadenti creature che danno il titolo alla commedia
allettano Odisseo non con il canto di omerica memoria (cf. Od. 12.39-54, 153-
200), ma con la menzione di raffinate pietanze (alici, carne di porcello, polpi,
vino, triglie, amia, palombi e scorfani)63. Non mi pare dunque improbabile
che, ispirandosi al modello epicarmeo, Nicofonte abbia proposto una singolare
rappresentazione dello Schlaraffenland, in cui fiocchi di farina d’orzo, piogge
di pane e di minestra, fiumi di brodo e di carne costituiscono le seducenti
insidie delle Sirene64.

62 Ma in nota Ceccarelli 1996, 129 n. 54 non esclude la legittimità della prima ipotesi
di Hoffmann: «L’àge d’or semblerait refusé ou du moins caractérisé négativement,
puisque le Sirènes elles-mémes sont habituellement présentées sous un jour
négatif». A un tentativo di seduzione nei confronti di Odisseo pensa, sia pure con
estrema cautela, anche Ruffell 2000, 500 n. 60.
63 Πρωί μέν γ’ άτενές άπ’ άοΰς άφύας άποπυρίζομες/στρογγύλας, καί δελφακίνας
οπτά κρέα καί πωλύπους,/καί γλυκύν γ’ έπ’ ών έπίομες οίνον. (Β.) οίβοιβοϊ
τάλας./(Α.) f περί σάμά με καλοΰσα κατίσκα f λέγοι. (Β.) φοΰ των κακών./(Α.)
f δ καί παρά τρίγλας τε καί παχηα f κάμίαι δύο/διατετμαμέναι μέσαι, φάσσαι
τε τοσσαΰται παρήν/σκορπίοι τε (fr. 122.1-7 Κ.-Α.): sul significato di questo fram-
mento (che, disperatamente corrotto nei vv. 4-5, è stato così parafrasato da Degani
1993b, 11: «fin dall’alba, alici alla brace, porchette arrosto, polipetti accompagnati da
un dolce vinello; a cena, per cambiare, triglie belle grasse, filetti di amia, palombelle,
scorfani... - al che il povero eroe, affamato, si sente morire») cf. Schmidt 1888, 380-
381; Phillips 1959,62; e, più di recente, Farioli 2001,128. Anche Kerkhof 2001, il quale
pure ritiene di escludere che il fr. 122 sia pronunciato dalle Sirene (cf. pp. 122-123),
e nega che vi sia una sicura possibilità di confronto tra il passo epicarmeo e il luogo
nicofonteo (cf. pp. 161-162), riconosce, con il consenso di Casolari 2003, 207-209, la
comica forza seduttiva dei manicaretti offerti dalle creature eponime del dramma in
lingua dorica: «In Epicharms Stuck [...] es ist jetzt Odysseus, der den Verlockungen
widersteht und wie man fur ein lustiges Stuck wohl erwarten darf, seine Gefàhrten
aus ihrer Bedràngnis rettet. [...] Sicherlich kann man sich vorstellen, dafi Epicharm
tatsàchlich die Sirenen mit gutemEssen hat lockenlassen [...]. Vielleicht haben sich
die Gefàhrten des Odysseus zu gefàhrlicher Vòllerei uberreden lassen?» (p. 123). Si
noti che riferimenti a contesti culinari ricorrono anche nelle Sirene di Teopompo:
θύννων τε λευκά Σικελικών ύπήτρια (fr. 52 Κ.-Α.); φρυγεύς, θυεία, λήκυθος (fr. 54
Κ.-Α.): cf. Wilkins 2000, 392 n. 89; Storey 2011, III, 343-345.
64 Sul motivo del paese di Cuccagna nei frammenti della commedia attica antica
cf, supra, pp. 15-17. In merito al potere di seduzione delle Sirene cf., ad esempio,
Cantarella 1996, 3-9; Assaèl 2006, 189-206; Tosi 2006, 84; Murgatroyd 2007, 44-56;
nonché, soprattutto, le monografie di Musti 1999; e di Mancini 2005.
 
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