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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,2): Cratino: Archilochoi - Empipramenoi (frr.1-68) : introduzione, traduzione, commento — Heidelberg: Verlag Antike, 2016

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https://doi.org/10.11588/diglit.63085#0012
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Nota

Nel presente commento ci si uniforma ad alcuni dei criteri adottati nei prece-
denti volumi già pubblicati. Il testo greco, l’apparato critico e la numerazione
dei frammenti seguono l’edizione di Kassel-Austin (PCGIV, pp. 122-156, per
quanto riguarda i frammenti qui presi in esame [1-68]); alla numerazione
adottata da Kassel-Austin segue, tra parentesi, quella corrispondente nelle
edizioni di Kock (CAPI, pp. 11-32 [frr. 1-64]) e di Demiahczuk 1912, pp. 30-34
(frr. 1-4 e hypothesis al Dionysalexandros), in un caso (fr. 57 K.-A., Drapetides)
quella di Tsantsanoglou 1984. Tutti i casi in cui ci si discosta dall’edizione
di riferimento sono segnalati e discussi singolarmente. Per quanto attiene
all’ hypothesis al Dionysalexandros le edizioni di riferimento sono specificate
nel relativo commento, così come le scelte testuali adottate (e, in questo caso,
anche l’apparato critico si discosta in parte dai criteri usualmente adottati). Per
alcuni testimonia dei frammenti (ad es. scoli ad Aristofane, Esichio π-σ e τ-ω,
Fozio ε-μ e ν-φ, Stefano di Bisanzio, Synagdgè etc.) si è tenuto conto di edi-
zioni critiche più recenti rispetto alla data di edizione del quarto volume dei
Poetae Comici Graeci (1983). Rispetto all’edizione di Kassel-Austin si è scelto di
ampliare la porzione di testo relativa al contesto in cui è tràdito il frammento,
per cercare di definire più chiaramente il motivo della citazione; al contrario, si
è scelto di fornire un apparato critico più selettivo per avere immediatamente
conto della constitutio textus e delle varianti a livello di tradizione manoscritta
(i riferimenti precisi, assenti dall’apparato, assieme ad ulteriori discussioni
si trovano nella sezione Testo). Sia i testimonia che i frammenti sono stati
tradotti; in alcuni casi (ad es. fr. 24) con il corsivo si indica una traduzione
che rispecchia un testo incerto e non chiaro, in altri casi (ad es. fr. 54 phialai
baleneiomphaloi) si è scelto di non tradurre e di lasciare il testo greco traslit-
terato (si rimanda al commento per la spiegazione del lemma [dei lemmi]).
Nell’analisi metrica i singoli metra sono distinti da uno spazio; la cesura è
indicata con | e, nel caso di più di una cesura, quella ritenuta principale con |
e le altre possibili con (in grigio). Nel caso di frammenti in cui sia conservata
solamente una parte di un dato metro, la parte mancante viene ugualmente
scandita e inserita tra parentesi uncinate « }); in tutti questi casi la parte
metrica mancante è data in maniera semplificata e non indica tutte le possibili
realizzazioni (ad es. nel caso di un trimetro giambico lo schema di una parte
mancante sarà e non nel caso di anapesti σσ— e
non — in alcuni casi (ad es. fr. 10 K.-A.) alle sezioni della struttura
del commento previste per i frammenti ne è stata aggiunta una, Metrica, dove
vengono discusse le diverse possibilità di interpretazione metrica.
 
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