Commedie e frammenti
Άρχίλοχοι (Archilochoi)
(‘Sostenitori di Archiloco’)
Datazione Dopo il 449 a. C., probabilmente 435 ca.-423/422 a. C.
Bibliografia Runkel 1827, p. 5-9, Bergk 1838, pp. 1-30, Meineke FCG ILI
(1839), pp. 15-26, Meineke FCG ed. min. I (1847), pp. 7-10, Bothe PCGF(1855),
pp. 7-9, Kock CAF1 (1880), pp. 11-16, Zielmski 1887, pp. 8-11, Baker 1904,
pp. 138-141, Norwood 1931, p. 135 s., Whittaker 1935, p. 185 s., Pieters 1946,
pp. 133-135, Schmid 1946, p. 78 s., Edmonds FAC I (1957), pp. 22-27, Luppe
1963, pp. 4-22, Schwarze 1971, pp. 79-87, Kassel-Austin PCG IV (1983),
pp. 122-130, Kugelmeier 1996, pp. 178-189, Ornaghi 2004, pp. 218-228,
Bakola 2010, pp. 70-79, Rotstein 2010, pp. 289-292, 316 s., Henderson 2011,
pp. 178-180, Storey FOCI (2011), pp. 268-275, Zimmermann 2011, p. 727s.
Titolo La forma Archilochoi condivide con altre commedie di Gratino (Dionysoi,
Kleoboulinai, Odyssès, Ploutoi, Cheirdnes) la peculiarità di un plurale basato su
un nome proprio; inoltre Archilochoi ed Hèsiodoi di Teleclide (su questo titolo
v. Bagordo 2013, pp. 117-121) sono gli unici due esempi che conosciamo di
titoli dedotti dal nome di un poeta noto volto al plurale1.
1 Incerto è il caso delle Kleoboulinai di Gratino. La storicità di una poetessa di
nome Cleobulina è attestata da Diogene Laerzio e Ateneo (Gratin. Kleoboulinai
test, i K.-A.): Diog. Laert. I 89 Κλεόβουλος Εύαγόρου Λίνδιος [...] γενέσθαι τε
αύτω θυγατέρα Κλεοβουλίνην, αινιγμάτων έξαμέτρων ποιήτριαν, ής μέμνηται
καί Κρατΐνος έν τω όμωνύμω δράματι, πληθυντικός γράψας; Athen. X 448b:
Κλεοβουλίνη ή Λινδία ... έν τοΐς αίνίγμασιν. È tuttavia probabile che, nonostante
queste testimonianze, il personaggio di Cleobulina sia un’invenzione comica e il
suo nome sia fìttiziamente modellato su quello del padre, v. Kassel-Austin PCG
IV, p. 168 e Arnott 1996, p. 293 s. (per la commedia Kleobouliné di Alessi). Un altro
caso è quello ipotizzato da Webster 1970b, p. 14 s.: alcune raffigurazioni vascolari di
Anacreonte come capo di un kdmos e accompagnato da kdmastai “may represent a
stage version of thè Anacreontes; a number of these choruses on black-figure vases
prefigure thè choruses of Old Comedy”; di conseguenza Webster ipotizza l’esistenza
di una commedia dal titolo Anakreontes, priva di ogni attestazione, ma possibilmente
fondata proprio per il confronto con gli analoghi Archilochoi di Gratino ed Hèsiodoi
di Teleclide, idea suggestiva, ma non dimostrabile, cfr. Ladianou 2005, p. 56 s. Infine,
un titolo Άρχίλοχοι è indicato per Alessi dal testimone del fr. 23 K.-A. (antiatt.
p. 106,16), ma si tratta quasi sicuramente di una corruzione e questa commedia di
Alessi aveva con ogni probabilità come titolo Αρχίλοχος, v. Arnott 1996, p. 112.
Άρχίλοχοι (Archilochoi)
(‘Sostenitori di Archiloco’)
Datazione Dopo il 449 a. C., probabilmente 435 ca.-423/422 a. C.
Bibliografia Runkel 1827, p. 5-9, Bergk 1838, pp. 1-30, Meineke FCG ILI
(1839), pp. 15-26, Meineke FCG ed. min. I (1847), pp. 7-10, Bothe PCGF(1855),
pp. 7-9, Kock CAF1 (1880), pp. 11-16, Zielmski 1887, pp. 8-11, Baker 1904,
pp. 138-141, Norwood 1931, p. 135 s., Whittaker 1935, p. 185 s., Pieters 1946,
pp. 133-135, Schmid 1946, p. 78 s., Edmonds FAC I (1957), pp. 22-27, Luppe
1963, pp. 4-22, Schwarze 1971, pp. 79-87, Kassel-Austin PCG IV (1983),
pp. 122-130, Kugelmeier 1996, pp. 178-189, Ornaghi 2004, pp. 218-228,
Bakola 2010, pp. 70-79, Rotstein 2010, pp. 289-292, 316 s., Henderson 2011,
pp. 178-180, Storey FOCI (2011), pp. 268-275, Zimmermann 2011, p. 727s.
Titolo La forma Archilochoi condivide con altre commedie di Gratino (Dionysoi,
Kleoboulinai, Odyssès, Ploutoi, Cheirdnes) la peculiarità di un plurale basato su
un nome proprio; inoltre Archilochoi ed Hèsiodoi di Teleclide (su questo titolo
v. Bagordo 2013, pp. 117-121) sono gli unici due esempi che conosciamo di
titoli dedotti dal nome di un poeta noto volto al plurale1.
1 Incerto è il caso delle Kleoboulinai di Gratino. La storicità di una poetessa di
nome Cleobulina è attestata da Diogene Laerzio e Ateneo (Gratin. Kleoboulinai
test, i K.-A.): Diog. Laert. I 89 Κλεόβουλος Εύαγόρου Λίνδιος [...] γενέσθαι τε
αύτω θυγατέρα Κλεοβουλίνην, αινιγμάτων έξαμέτρων ποιήτριαν, ής μέμνηται
καί Κρατΐνος έν τω όμωνύμω δράματι, πληθυντικός γράψας; Athen. X 448b:
Κλεοβουλίνη ή Λινδία ... έν τοΐς αίνίγμασιν. È tuttavia probabile che, nonostante
queste testimonianze, il personaggio di Cleobulina sia un’invenzione comica e il
suo nome sia fìttiziamente modellato su quello del padre, v. Kassel-Austin PCG
IV, p. 168 e Arnott 1996, p. 293 s. (per la commedia Kleobouliné di Alessi). Un altro
caso è quello ipotizzato da Webster 1970b, p. 14 s.: alcune raffigurazioni vascolari di
Anacreonte come capo di un kdmos e accompagnato da kdmastai “may represent a
stage version of thè Anacreontes; a number of these choruses on black-figure vases
prefigure thè choruses of Old Comedy”; di conseguenza Webster ipotizza l’esistenza
di una commedia dal titolo Anakreontes, priva di ogni attestazione, ma possibilmente
fondata proprio per il confronto con gli analoghi Archilochoi di Gratino ed Hèsiodoi
di Teleclide, idea suggestiva, ma non dimostrabile, cfr. Ladianou 2005, p. 56 s. Infine,
un titolo Άρχίλοχοι è indicato per Alessi dal testimone del fr. 23 K.-A. (antiatt.
p. 106,16), ma si tratta quasi sicuramente di una corruzione e questa commedia di
Alessi aveva con ogni probabilità come titolo Αρχίλοχος, v. Arnott 1996, p. 112.