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Phrynichus; Stama, Felice [Hrsg.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 7): Frinico: introduzione, traduzione e commento — Heidelberg: Verlag Antike, 2014

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https://doi.org/10.11588/diglit.53735#0106
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102

Phrynichos

Contesto della citazione II frammento è citato da Ateneo nel IX libro dei
Sofisti a banchetto, nel corso di una digressione di carattere tassonomico, che
si colloca aH’interno della discussione (p. 371e-f) sul κεφαλωτόν (“porro”;
Allium porrum L.): nell’offrire un punto di vista alternativo rispetto a quello del
gastronomo Epeneto (prima metà del I secolo a. C.), che, nel suo Opsartytikón
(= “Manuale di cucina"), aveva chiamato il porro γηθυλλίς, Ateneo chiarisce
che, secondo altre non ben specificate fonti, il nome γηθυλλίς non indicava
il κεφαλωτόν, ma il γήθυον, un ortaggio di cui Frinico faceva menzione nel
Kronos. Preziosa per la storia della ricezione dell’opera di Frinico in ambiente
alessandrino è la notizia di Ateneo circa l’esistenza di un έξήγημα di Didimo
al Kronos (vd., supra, ad Tradizione e ricezione).
Interpretazione Fa brevità del citatum non consente di formulare ipotesi
fondate circa il contesto d’appartenenza del frammento.
γήθυον Altrimenti noto con il nome di γήτειον (cfr. Hdn., GrGr III.2,
p. 486.16-17; Hsch. γ 538; Et.Gud. p. 311.15 Stef.; EMp. 230.21-23; Eust. in II.
p. 1155.19; Ps.-Zonar. pp. 435.32-436.1), questo ortaggio è menzionato nel fr. 5
dell’Aiolosikón di Aristofane, che ne ricorda la “forma simile all’aglio” (σκο-
ροδομίμητον φύσιν). Una descrizione più particolareggiata fornisce Teofrasto
nella sezione del VII libro delle Ricerche sulle piante dedicata alla classificazione
delle numerose “varietà di cipolla” (του κρομμύου τα γένη: VII. 4. 7): è “senza
bulbo (άκέφαλον) e ha una sorta di collo lungo (ώσπερ αυχένα μακρόν), da
cui si dipartono i germogli (ή βλάστησις), che costituiscono la parte superio-
re (άκρα)”. Dall’erudito veniamo poi informati che “spesso lo si taglia a filo
(έπικείρεται), come il porro (ώσπερ τό πράσον); ed è per questo motivo che
invece di essere piantato viene seminato” (HP VII. 4. 10); altre informazioni
vengono dallo schol. [VEE'MLh] Ar. Eq. 677a Jones - Wilson: γητειά· είδος
λαχάνου άγριου, παρεοικός τοΐς λευκοίς πράσοις, e da Erodiano (GrGr 11.2,
p. 486.16-17), che chiosa il nome γήτειον come sinonimo di χλωρόν κρόμμυον
(così glossano il termine anche Hsch. γ 500; EGud. p. 311.15; EMp. 230.21-23;
Ps.-Zonar. pp. 435.32-436.1). Alla luce di tutte queste testimonianze, i moderni
fìtobiologi si sono mostrati in disaccordo fra loro circa l’individuazione di un
corrispettivo moderno di tale ortaggio che combaci in tota con le descrizioni
offerte dagli antichi: si è pensato alla “cipolla d’inverno” (Allium fistulosum L.:
cfr. Fraas 1894, p. 138; Fischer-Benzon 1894, p. 138; Dalby 2003, p. 241101), alla
comune “cipolla” (Allium cepa L.: cfr. Carnoy 1959, s. v. gethyllis, p. 130) ovvero

101 Poiché sembra che questo bulbo sia originario dell’area siberiana, Stadler (1924,
p. 987.8-13) ritiene altamente improbabile tale identificazione per ragioni storiche
e, soprattutto, geografiche.
 
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