192
Phrynichos
scenario veniva ricostruito anche da Bergk (1838, p. 376; cfr. inoltre Bergk
1858, p. xx n. 81; Bergk 1887, p. 97).212
Nonostante i molti e autorevoli consensi ricevuti nel corso degli studi,213
tale proposta esegetica risulta tuttavia opinabile, poggiando su basi che prima
212 Né Meineke né Bergk specificano però quale fosse il setting del suddetto agone.
L’idea di un certamen poetico ambientato nell’aldilà - attribuita ai due studiosi
(ovvero al solo Meineke) dalla quasi totalità della critica successiva, ma, in realtà,
formulata espressamente soltanto a partire da Graf (1885, p. 70: «si re vera in
Phrynichi Musis frg. 32 [= fr. 33] [...] ut Meinekius et Bergkius suspicatur, ad
certamen inter Sophoclem et Euripidem institutum pertinet, hoc certamen necesse
est in Orco factum esse, cum in eadem fabula frg. 31 [= fr. 32] Sophocles ut mortuus
laudetur») e da Denis (1886, p. 176: «[Les] Muses, [...] jouée en méme temps que
les Grenouilles, avait un sujet analogue à celui de ce chef-d’oeuvre d’Aristophane.
C’était la dispute d’outre-tombe entre Sophocle et Euripide au sujet du sceptre de
la tragèdie») - sembra comunque desumersi, e silentio, dalle parole di Meineke e di
Bergk. Piuttosto scettico dinanzi alla possibilità che la vicenda scenica si svolgesse
nell’oltretomba, Ettig (1891, p. 303 con n. 4) preferiva invece collocare l’agone
poetico tra Sofocle ed Euripide «sive in Heliconem sive alium in locum». Vale la
pena ricordare che, sul fondamento del dato biografico fornito da Istro (FGrHist 334
F 36 = FStGr 5 F 36 Berti [= Soph. T 1.27-30]), cui si deve la notizia dell’esistenza
di un tiaso diretto da Sofocle e dedicato alle Muse (φησί δέ καί Ίστρος [...] αύτόν
[...] ταΐς δέ Μούσαις θίασον έκ των πεπαιδευμένων συναγαγεϊν; su questa testi-
monianza vd. De Martino 2003, pp. 444-446), Schòll (1842, 18702, pp. 86-87 n. 51)
e Bergk (1858, p. xix n. 75) hanno ipotizzato che Frinico avesse desunto lo spunto
e il titolo del suo dramma dal suddetto θίασος.
Influenzati - più o meno direttamente - dalla ricostruzione di Meineke (e di Bergk),
diversi studiosi hanno ritenuto che Frinico portasse in scena lo scontro poetico tra
Sofocle ed Euripide dinanzi al “tribunale” delle Muse: cfr., e.g., Patin 1841, p. 91;
Struve 1841, p. 70 con n. 21; Deschanel 1847, p. 821 [= 1867, p. 439]; Egger 1849,
p. 27; Stiévenart 1851, p. 29; Bothe PCGF, p. 214; Kock CAF1, p. 379 (vd. inoltre Kock
1856, p. 26 § 25, 18984, p. 22 § 25); Graf 1885, p. 70 [vd. nota precedente]; Ettig 1891,
p. 303 con n. 4 [vd. nota precedente]; van Leeuwen 1896, p. xiv; Baker 1904, p. 164
(pur con cautela: cfr. p. 164 n. 5); Kann 1909, pp. 41-42 (con qualche dubbio: cfr.
p. 41 n. 2); Pascal 1912, p. 14; Focke 1923, pp. 341-342 n. 4; Guglielmino 1928, p. 121
(vd. inoltre Guglielmino 1945, p. 107); Murray 1933, p. 103; Young 1933, pp. 29-30;
Kòrte 1941, p. 920.18-25; Weinreich I, p. xlviii, II, pp. 409-410; Navarre 1956, p. 42;
Kloesel 1958, p. 21 [ad Ra. 14]; Cantarella 1965, p. 378 n. 64 [= 1970, p. 245 n. 64];
Marzullo 1968, p. 549 (vd. inoltre Marzullo 2008, p. 796); Demand 1970, pp. 83-84
con n. 7 (il quadro ricostruttivo di Meineke è tuttavia accolto con cautela); Pavan
1972, p. 302; Carrière 1979, p. 61; Tarkow 1982, pp. 3-4; Kowzan 1983, p. 93 n. 12;
Reckford 1987, p. 536 n. 39; Silva 1987, pp. 19, 33 (vd. inoltre Silva 2012, p. 380 n. 3);
Nesselrath 1990, p. 189 (vd. inoltre Nesselrath 2000); Degani 1997, p. 236; Cavalli
1999, p. 90; Ugolini 2000, p. 27; Schwinge 2002, p. 5; De Martino 2003, p. 445 (vd.
Phrynichos
scenario veniva ricostruito anche da Bergk (1838, p. 376; cfr. inoltre Bergk
1858, p. xx n. 81; Bergk 1887, p. 97).212
Nonostante i molti e autorevoli consensi ricevuti nel corso degli studi,213
tale proposta esegetica risulta tuttavia opinabile, poggiando su basi che prima
212 Né Meineke né Bergk specificano però quale fosse il setting del suddetto agone.
L’idea di un certamen poetico ambientato nell’aldilà - attribuita ai due studiosi
(ovvero al solo Meineke) dalla quasi totalità della critica successiva, ma, in realtà,
formulata espressamente soltanto a partire da Graf (1885, p. 70: «si re vera in
Phrynichi Musis frg. 32 [= fr. 33] [...] ut Meinekius et Bergkius suspicatur, ad
certamen inter Sophoclem et Euripidem institutum pertinet, hoc certamen necesse
est in Orco factum esse, cum in eadem fabula frg. 31 [= fr. 32] Sophocles ut mortuus
laudetur») e da Denis (1886, p. 176: «[Les] Muses, [...] jouée en méme temps que
les Grenouilles, avait un sujet analogue à celui de ce chef-d’oeuvre d’Aristophane.
C’était la dispute d’outre-tombe entre Sophocle et Euripide au sujet du sceptre de
la tragèdie») - sembra comunque desumersi, e silentio, dalle parole di Meineke e di
Bergk. Piuttosto scettico dinanzi alla possibilità che la vicenda scenica si svolgesse
nell’oltretomba, Ettig (1891, p. 303 con n. 4) preferiva invece collocare l’agone
poetico tra Sofocle ed Euripide «sive in Heliconem sive alium in locum». Vale la
pena ricordare che, sul fondamento del dato biografico fornito da Istro (FGrHist 334
F 36 = FStGr 5 F 36 Berti [= Soph. T 1.27-30]), cui si deve la notizia dell’esistenza
di un tiaso diretto da Sofocle e dedicato alle Muse (φησί δέ καί Ίστρος [...] αύτόν
[...] ταΐς δέ Μούσαις θίασον έκ των πεπαιδευμένων συναγαγεϊν; su questa testi-
monianza vd. De Martino 2003, pp. 444-446), Schòll (1842, 18702, pp. 86-87 n. 51)
e Bergk (1858, p. xix n. 75) hanno ipotizzato che Frinico avesse desunto lo spunto
e il titolo del suo dramma dal suddetto θίασος.
Influenzati - più o meno direttamente - dalla ricostruzione di Meineke (e di Bergk),
diversi studiosi hanno ritenuto che Frinico portasse in scena lo scontro poetico tra
Sofocle ed Euripide dinanzi al “tribunale” delle Muse: cfr., e.g., Patin 1841, p. 91;
Struve 1841, p. 70 con n. 21; Deschanel 1847, p. 821 [= 1867, p. 439]; Egger 1849,
p. 27; Stiévenart 1851, p. 29; Bothe PCGF, p. 214; Kock CAF1, p. 379 (vd. inoltre Kock
1856, p. 26 § 25, 18984, p. 22 § 25); Graf 1885, p. 70 [vd. nota precedente]; Ettig 1891,
p. 303 con n. 4 [vd. nota precedente]; van Leeuwen 1896, p. xiv; Baker 1904, p. 164
(pur con cautela: cfr. p. 164 n. 5); Kann 1909, pp. 41-42 (con qualche dubbio: cfr.
p. 41 n. 2); Pascal 1912, p. 14; Focke 1923, pp. 341-342 n. 4; Guglielmino 1928, p. 121
(vd. inoltre Guglielmino 1945, p. 107); Murray 1933, p. 103; Young 1933, pp. 29-30;
Kòrte 1941, p. 920.18-25; Weinreich I, p. xlviii, II, pp. 409-410; Navarre 1956, p. 42;
Kloesel 1958, p. 21 [ad Ra. 14]; Cantarella 1965, p. 378 n. 64 [= 1970, p. 245 n. 64];
Marzullo 1968, p. 549 (vd. inoltre Marzullo 2008, p. 796); Demand 1970, pp. 83-84
con n. 7 (il quadro ricostruttivo di Meineke è tuttavia accolto con cautela); Pavan
1972, p. 302; Carrière 1979, p. 61; Tarkow 1982, pp. 3-4; Kowzan 1983, p. 93 n. 12;
Reckford 1987, p. 536 n. 39; Silva 1987, pp. 19, 33 (vd. inoltre Silva 2012, p. 380 n. 3);
Nesselrath 1990, p. 189 (vd. inoltre Nesselrath 2000); Degani 1997, p. 236; Cavalli
1999, p. 90; Ugolini 2000, p. 27; Schwinge 2002, p. 5; De Martino 2003, p. 445 (vd.