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Phrynichus; Stama, Felice [Hrsg.]
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 7): Frinico: introduzione, traduzione e commento — Heidelberg: Verlag Antike, 2014

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https://doi.org/10.11588/diglit.53735#0226
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Phrynichos

modo che il loro ricordo risultasse ancora vivo nella memoria del pubblico
presente a teatro.
A quanto attestano le fonti antiche, l’episodio della restaurazione dei
Misteri eleusini si verificò all’incirca quattro mesi dopo il rientro di Alcibiade
ad Atene, un evento che gli storici moderni datano - non senza qualche in-
certezza - agli inizi dell’estate del 408 ovvero del 407 a. C.:255 nel caso in cui si
accolga come plausibile la prima datazione, si potrà ragionevolmente supporre
una rappresentazione del dramma agli agoni lenaici (prima occasione utile)
ovvero dionisiaci del 407 a. C.; qualora si ammetta invece come più probabile
la data del 407 a. C. per l’episodio, la messinscena dei Mystai andrà verosimil-
mente collocata alle Lenee ovvero alle Dionisie del 406 a. C.256

255 Le principali fonti storiche sul rientro di Alcibiade in Atene sono, da un lato,
Senofonte (Hel. I. 4. 8-21), che fa ricadere l’episodio tra gli avvenimenti dell’‘anno
stagionale’ 407/6 a. C. (sul concetto di ‘anno stagionale’ in Senofone vd. Orsi 1975a)
e, dall’altro, Diodoro Siculo (XIII. 68. 2-69. 3), che lo colloca sotto l’arcontato di
Euctemone (= 408/7 a. C.). Parte della critica (cfr., e.g., Ferguson 1927, pp. 483-485;
Barbieri 1956; Sartori 1957, p. 131 n. 11; Delebecque 1965, pp. 228-229; Musti 1990,
p. 444; Bearzot 1997, p. 36 n. 22; Canfora 2011, p. 357) data l’evento al giugno
del 408 a. C.; mentre altri studiosi (cfr., e.g., Busolt 1904, pp. 1529-1532; Hatzfeld
1940, p. 292; Robertson 1980; Ostwald 1986, p. 428; Ellis 1989, pp. 103, 128 n. 95 [=
1993, pp. 176, 207 n. 95]; de Romilly 1995, p. 163) - sul fondamento dell’opinione
di Beloch (1897, p. 79 η. 1; 19162, pp. 242, 250, 392), il quale individuava in Hel.
I. 1. 19 il punto in cui Senofonte avrebbe dimenticato di segnalare il passaggio
all’anno 410/9 a. C., fondendo così due anni attici (sulla questione vd. Hatzfeld 1960,
pp. 153-158) - propendono per il giugno del 407 a. C., facendo così concordare la
cronologia senofontea con quella offerta da Diodoro: in merito vd. Orsi 1975b,
pp. 133,137-139. Che tale episodio sia avvenuto agli inizi dell’estate (del 408 ovvero
del 407 a. C.) trova invece conferma dalle testimonianze di Senofonte (Hel. I. 4. 12)
e di Plutarco (Ale. 34. 1), che fanno coincidere lo sbarco dell’Aicmeonide nel porto
del Pireo con il giorno in cui ad Atene si celebravano le Plinterie, feste in onore di
Atena Polias, che cadevano nel mese di Targelione (fine maggio-inizi giugno: su
tali feste vd. Deubner 1969, pp. 17-22).
256 Giova senz’altro rilevare che Bergk (Z.c.) non indicava espressamente l’anno in cui,
a suo dire, Frinico avrebbe portato in scena la commedia: l’idea per cui lo studioso
assegnasse la composizione dei Mystai al 407 a.C. è un’inferenza di Geissler (1925,
p. 63: «Bergk [...] vermutet Auffùhrung im J. 407»), ricavata dalle parole di Bergk
e comunemente accolta dagli studiosi successivi (cfr., e.g., Kòrte 1941, p. 919.65-68;
Edmonds FACI, p. 463 n. b, 997; Mensching 1964, p. 35; Russo 1984, p. 329 [cfr. Russo
1994, p. 212]; Reckford 1987, p. 536 n. 39; Kassel/Austin PCG VII, p. 411; Storey
FOCΙΠ, p. 65).
 
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