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Introduzione
potrebbe supporre un arco di tempo di fama di questo personaggio di circa
trent’anni, come nel caso del tragediografo Acestore, v. Kleoboulinai, p. 20 s.
Non si può, però, escludere né che questo periodo fosse maggiore, né un anno
di nascita di ό Πεισίου più alto di quello proposto da Geissler e, quindi, una
datazione della Pylaia lungo tutta la carriera di Gratino.
Luppe 1963, p. 198, che accetta un’identificazione con Melete, propone
in alternativa che si possa trattare di “ein spàteres Stiick des Dichters” per
le presenza di ό Πεισίου nelle altre commedie, ovvero “eine Auffiihrungszeit
Ende der dreifiiger Jahre” per la sua menzione, però non certa, nei Cheirónes
(per la cui cronologia, v. infra).
Σερίφιοι Probabilmente 423/22 a. C.
Un terminus ante quem è dato dalla menzione di Cleone nel fr. 228 K.-A.53:
poiché sappiamo da Thuc. V 11.2 s. che Cleone morì nell’assedio di Amfipoli
dell’estate del 422 a. C. (cfr. Gomme 1956a, p. 656 s.), la sua presenza come
komodoumenos comporta una data di rappresentazione anteriore a questo
evento.
Come terminus post quem si può assumere il riferimento ad Aminia nel fr.
227 K.-A., oggetto di attacchi ancora in Ar. Nub. 686-693, Vesp. 74-76, 466,
1265-1274 (su quest’ultimo passo in part. v. Totaro 2000, p. 87 s.), in Eup. fr.
221.1 K.-A. (Poleis) e in Hermipp. lambì fr. 5 K.-A.; poiché non vi è più alcuna
sua menzione dopo le Vespe (almeno a noi nota) la communis opimo è che egli
abbia avuto un periodo di notorietà piuttosto breve, coinciso con la parteci-
pazione all’ambasciata presso Parsalo in Tessaglia, databile probabilmente nel
424 a. C.54 e ricordata nelle Vespe (vv. 1271-1274) e nel citato frammento delle
Poleis di Eupoli (verisimilmente Dionisie del 422 a. C.)55.
Per questa ipotesi, v. in part. Kaibel 1895, p. 445: “quoniam Amynias nec
ante Nubes nec post Vespas ab Aristophane umquam memoratus prebreve tem-
poris spatium in republica versatus videtur, Cratini fabula circa eadem tempora
scriptum existimo”; cfr. Kassel-Austin PCG IV, p. 233 secondo cui l’idea di
Kaibel “cum Cleonis mentione in fr. 228 bene congruit” e Bakola 2010, p. 162
(che propone un generico 423/22 a. C.).
53 Su questo riferimento a Cleone v. da ultimo Olson 1999, p. 320 s., che ridiscute le
considerazioni precedenti di Dover 1967 e Welsh 1979.
54 V. Gomme 1956a, p. 622 s. ad Thuc. IV, 132.1 s. e Totaro 2000, p. 91 s. ad Ar. Vesp.
1271.
55 V. Geissler 1925, p. 39, Mastromarco 2002, p. 402 e n. 17 (anche per dossografìa su
datazioni differenti), Storey 2003, pp. 65 s., 216 s. Altri propongono il 420 a. C., v.
Storey 1990, pp. 18-20 e n. 68 e Olson 2016, p. 229 per le altre possibilità.
Introduzione
potrebbe supporre un arco di tempo di fama di questo personaggio di circa
trent’anni, come nel caso del tragediografo Acestore, v. Kleoboulinai, p. 20 s.
Non si può, però, escludere né che questo periodo fosse maggiore, né un anno
di nascita di ό Πεισίου più alto di quello proposto da Geissler e, quindi, una
datazione della Pylaia lungo tutta la carriera di Gratino.
Luppe 1963, p. 198, che accetta un’identificazione con Melete, propone
in alternativa che si possa trattare di “ein spàteres Stiick des Dichters” per
le presenza di ό Πεισίου nelle altre commedie, ovvero “eine Auffiihrungszeit
Ende der dreifiiger Jahre” per la sua menzione, però non certa, nei Cheirónes
(per la cui cronologia, v. infra).
Σερίφιοι Probabilmente 423/22 a. C.
Un terminus ante quem è dato dalla menzione di Cleone nel fr. 228 K.-A.53:
poiché sappiamo da Thuc. V 11.2 s. che Cleone morì nell’assedio di Amfipoli
dell’estate del 422 a. C. (cfr. Gomme 1956a, p. 656 s.), la sua presenza come
komodoumenos comporta una data di rappresentazione anteriore a questo
evento.
Come terminus post quem si può assumere il riferimento ad Aminia nel fr.
227 K.-A., oggetto di attacchi ancora in Ar. Nub. 686-693, Vesp. 74-76, 466,
1265-1274 (su quest’ultimo passo in part. v. Totaro 2000, p. 87 s.), in Eup. fr.
221.1 K.-A. (Poleis) e in Hermipp. lambì fr. 5 K.-A.; poiché non vi è più alcuna
sua menzione dopo le Vespe (almeno a noi nota) la communis opimo è che egli
abbia avuto un periodo di notorietà piuttosto breve, coinciso con la parteci-
pazione all’ambasciata presso Parsalo in Tessaglia, databile probabilmente nel
424 a. C.54 e ricordata nelle Vespe (vv. 1271-1274) e nel citato frammento delle
Poleis di Eupoli (verisimilmente Dionisie del 422 a. C.)55.
Per questa ipotesi, v. in part. Kaibel 1895, p. 445: “quoniam Amynias nec
ante Nubes nec post Vespas ab Aristophane umquam memoratus prebreve tem-
poris spatium in republica versatus videtur, Cratini fabula circa eadem tempora
scriptum existimo”; cfr. Kassel-Austin PCG IV, p. 233 secondo cui l’idea di
Kaibel “cum Cleonis mentione in fr. 228 bene congruit” e Bakola 2010, p. 162
(che propone un generico 423/22 a. C.).
53 Su questo riferimento a Cleone v. da ultimo Olson 1999, p. 320 s., che ridiscute le
considerazioni precedenti di Dover 1967 e Welsh 1979.
54 V. Gomme 1956a, p. 622 s. ad Thuc. IV, 132.1 s. e Totaro 2000, p. 91 s. ad Ar. Vesp.
1271.
55 V. Geissler 1925, p. 39, Mastromarco 2002, p. 402 e n. 17 (anche per dossografìa su
datazioni differenti), Storey 2003, pp. 65 s., 216 s. Altri propongono il 420 a. C., v.
Storey 1990, pp. 18-20 e n. 68 e Olson 2016, p. 229 per le altre possibilità.