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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,2): Cratino: Archilochoi - Empipramenoi (frr.1-68) : introduzione, traduzione, commento — Heidelberg: Verlag Antike, 2016

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https://doi.org/10.11588/diglit.63085#0017
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Gratino

ma molto probabile sulla base del fr. 2 K.-A.: Gratino (tràdito da Clemente
Alessandrino) parla di un σοφιστών σμήνος e una testimonianza di Diogene
Laerzio, con ogni verisimiglianza relativa al medesimo verso, riporta: έκαλούν-
το [...] καί οί ποιηταί σοφισταί, καθά καί Κρατΐνος έν Αρχιλόχοις τους περί
Όμηρον καί Ησίοδον έπαινών ούτως καλεΐ (τούς περί Όμηρον καί Ησίοδον
έπαινών è espressione che si adatta bene a designare uno σμήνος σοφιστών,
cfr. infra fr. 2 K.-A.). Secondo Meineke FCG ILI, p. 25 la contesa era tra
Archiloco, Omero, Esiodo e altri poeti maldicenti (dal nome di Archiloco, v. sa-
prà) e, quindi, “in den Αρχίλοχοι spielte sich ein Agon zwischen den grofien
alten Dichtern unter Beteiligung eines grofien Schwarms von Kunstgenossen
ab, dabei Homer, Hesiodos, Archilochos, der mit seiner scharfen und bissigen
Art zur Wort kam” (Schmid 1946, p. 78); a ciò Whittaker 1935, p. 185 obiettava
che “thè conditions of Attic Comedy precluded thè appearance of more than
three or four actors on thè stage at thè same time, and three or four poets
can hardly be called a swarm” (in riferimento al fr. 2 K.-A.) e interpretava,
dunque, il fr. 2 K.-A. come riferito “to a chorus or rather a half chorus of poets
who supported Homer and Hesiod [...] The altercation then would take place
between Homer and Archilochus, each supported by his half chorus, with
Hesiod as a tertius gaudens” (un’altra possibilità, simile, è quella proposta da
Zimmermann 2011, p. 727: “die zwei Halbchòre bestanden aus Archilochos
und seine Anhàngern auf der einen sowie Homer und Hesiod als Vertretern
von zwei Grundformen der Epik und deren Anhàngern auf der anderen Seite”).
Che Esiodo potesse apparire come terzo attore è coerente con Einformazione
che Gratino stesso fissò in tre il numero degli attori della commedia (Cratin.
test. 19 K.-A.) e, inoltre, con il fatto che il nesso articolo + περί + accusativo
(come in Diogene Laerzio τούς περί "Ομηρον καί Ησίοδον) indica in genere
gli appartenenti ad un certo gruppo (v. infra fr. 2); come sviluppo di questa
possibilità Pretagostini 1982, p. 45 n. 2 ha proposto di interpretare il fr. 6
K.-A. come la σφραγίς dell’agone e che qui i due cori si riunissero in uno
solo di sostenitori di Archiloco e decretassero il giambografo di Paro vincitore
dell’agone poetico (cfr. anche Ornaghi 2004, p. 218 s.).
Un’ipotesi di ricostruzione metrica dell’agone è possibile, ma non di-
mostrabile: se il fr. 6 K.-A. era effettivamente la sphragis dell’agone, è noto
che questa sezione riprende il metro dell’antepirrema (Gelzer 1960, p. 122),
anch’esso quindi in esametri; ma, poiché nell’agone chi perde parla per primo
e il vincitore dell’agone in Gratino era Archiloco, ne consegue che l’epirrema

ùber ihr Idol ausgefragt werden” (cfr. anche Rosen 1988, p. 43); v. però la giusta
obiezione di Kugelmeier 1996, p. 182: “είδες mufi aber ein tatsàchliches Erblicken
bedeuten”.
 
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