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Jacobs, Emil [Hrsg.]; Heidelberger Akademie der Wissenschaften / Philosophisch-Historische Klasse [Hrsg.]
Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften, Philosophisch-Historische Klasse (1919, 24. Abhandlung): Untersuchungen zur Geschichte der Bibliothek im Serai zu Konstantinopel, 1 — Heidelberg, 1919

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https://doi.org/10.11588/diglit.37730#0105
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Emil Jacobs, Zur Geschichte der Bibliothek im Serai zu Konstantinopel.

Bon :
S 63:
Jo con l’occasione di essersi ritrovato il re fuori alla caccia, per Pamicizia
che tenevo col Ghiaiä, che e maggiordomo del Bustangibassi che vuol dire
capo delli giardinieri del re, ebbi comoditä d’entrare, con la sua scorta nel
detto serraglio, per la porta da mare delli cavalli marini, e fui da lui condotto
a vedere diverse stanze ritirate del re, diversi bagni e altre cose molto deliziöse
e curiose, cosi per la ricchezza di lavori a oro come per Pabbondanza di fontane.
In particolare vidi un appartamento di stanze da estate posto sopra una
collinetta,

con
comodo di sala e camere, e cosi vago per il sito, che ben appareva esser luoco
ad abitazione di re cosi grande; era il divano, cioe la sala aperta dalla parte
di levante, posto sopra colonne bellissime che guardava sopra un laghetto di
forma quadra fatta artificiosamente da alcune fontane in n°. di 30, tirate e
compartite sopra un corridore di pietre di marmo finissime, che circondava
detto lago, si che le fontane gettavano l’acqua da quel corridore (S. 64:) nel
lago, e l’acqua di esso si scolava poi con seriole in alcuni giardini, che rendevano
il luoco deliziossimo: per il corridore potevano camminare due uomini al pari,
e girandolo godere di quelle fontane, che facevano un continuo e soave mor-
morio, e nel lago vi era un brigantino assai piccolo nel quäle mi fu detto,
che entrava spesso la Maestä Sua con buffoni, per farli vogare a ricreazione,
e per far loro qualche burla di sbalzarli nell’acqua, come spessissimo cam-
minando con loro nel corridore gli faceva far tombole per trabalzarli nel lago.
Vidi anco da questo divano per una finestra la stanza da letto di Sua
Maestä la quäle era di grandezza ordinaria: aveva li muri alla usanza incro-
stati di pietre, cioü maioliche finissime, che mostravano marche e fiori di vari
colori che facevano bellissima vista; sopra le porte vi erano portiere, come
l’ordinarie, ma di panno d’oro di Bursia con fregio di velluto cremesino rica-
mata d’oro, con molte perle sopra. La lettiera era simile ad una trabacca
alla romana,con colonne di argento scanellate, in luoco di pomoli aveva leoni
di cristallo, e il fornimento era di panno d’oro e verde pur di Bursia senza
guarnizione, in luoco della quäle vi erano alcuni merli fatti di perle che mostra-
vano essere opera di gran valore, e molto ben composta. Li stramazzi erano
poco piü alti da terra di un palmo, ed erano pur di broccato d’oro, come erano
anco li cuscini. Il suolo, cosi di questa stanza, come delle altre, con li suoi
sofä, che sono li luochi dove sta a sedere, alti da terra circa mezzo braccio,
tutti erano coperti di ricchissimi tappeti persiani di seta ed oro, e li stramazzi
da sedere e cuscini d’appoggiarsi tutti erano di bellissimi broccati d’oro e di
seta; e i'n mezzo del divano vidi pendente un fanale assai grande di forma
rotonda, con li termini d’argento rimessi d’oro pieni di turchine, rubini, e li
intermedii erano di finissimi cristalli che facevano una bellissima vista. Per
lavar le mani vi erano un baciletto piccolo, col suo ramino tutto di oro massic-
cio, tempestati di turchine e rubini bellissimi, che facevano una gran vista.

Alberti:
S. 70:
Jo, con l’occasione d’essere il Re ritornato fuori alla caccia, per la stretta
amicizia che teneva con il Chiecaia, che e il maggiordomo del Bostangi Bassi,
che vuol dire capo delli giardinieri dei Re, ebbi comoditä d’entrare con la
scorta di lui nel detto Serraglio per la porta del mare, e fui condotto a vedere
diverse stanze (S. 71:) ritirate del Re, divprsi bagni ed altre cose molto deliziöse
e curiose, cosi per la ricchezza dei lavori a oro come per l’abbondanza di
fontane. In particolare vidi un appartamento di stanze d’estate posto sopra
una collinetta,

cosi
ben inteso di sala e camere, e cosi vago per lo sito, che appariva essere luogo
ed abitazione di Re; cosi grande era il Divano, cioe la sala, aperta dalla parte
del levante, colline bellissime, che guardava sopra un laghetto di forma quadra,
fatto artificiosamente da alcune fontane in numero di trenta, tirate e com-
partite sopra un corridore di pietra di marmo finissimo che circondava questo
lago. — So che le fontane gettavano l’acqua da quel corridore nel lago, e
l’acqua di esso si scolava poi con alcune seriole in alcuni giardini che rendevano
il luogo deliziosissimo; per lo corridore potevano camminare due uomini al
paro, e girandolo godere di quelle fontane che facevano un continuo e soave
mormorio; e nel lago vi era un brigantino assai piccolo, nel quäle mi (S. 72:)
fu detto che entrava spesso la Maestä Sua con buffoni e matti, per farsi vogare
a ricreazione, e per far loro qualche burla di sballarli nell’acqua, come spessis-
simo, camminando con loro per lo corridore,gli faceva far tombole per traboc-
carli nel lago.
Vidi anco da detto Divano per una finestra la stanza da letto di Sua
Maestä, la quäle era di grandezza ordinaria, aveva li muri alla usanza incro-
stata di pietre, cioe maioliche, che mostravano macchie di fiori di diversi
colori che facevano bellissima vista. Sopra le porte vi erano portiere ordinarie
di panno d’oro di Brussia, con fregi di velluto cremisino, ricamato d’oro con
molte perle sopra. La lettiera era simile a una trabacca alla Romana, con
le colonnette d’argento profilate d’oro; in luogo di pomelli aveva lioni di
cristallo, e il fornimento era di panno d’oro e verde, pur di Brussia, senza
sguazorone, in luogo del quäle erano alcuni merli fatti di perle che mostravano
essere di gran valore e molto ben composti; li stramazzi erano poco (S. 73:)
piü d’un palmo alti da terra, ed erano pur di broccato d’oro, come erano anco
li cuscini, in suolo cosi di questa come delle altre stanze, con li suoi sofä.
che sono li luoghi dove sta a sedere, alti da terra mezzo braccio incirca; tutti
erano coperti di ricchissimi tappeti Persiani di seta e d’oro, e li stramazzi da
sedere e cuscini da appoggiare erano di bellissimi broccati d’oro e seta. E in
mezzo il Divano vi vidi pendente un fand assai grande di forma rotonda,
con li termini d’argento rimessi d’oro, di turchine, rubini e smeraldi, e gli
intermedii erano di finissimo cristallo, che faceva una bellissima vista. Per
le mani vi era un bacinetto piccolo con il suo ramino tutto d’oro massiccio,
tempestato di turchine e rubini bellissimi che facevano un gran vista. Dentro

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Tafel II.

WlTHERS:
Purchas a. a. O. S. 1582:
It happelied, that I taking hold of a fit time, the king being abroad
a hunting, through the great friendship which was twixt my seife and the
,Kahiyah‘ of the ,Bustangi Bashee'; had the opportunitie (he being my guide)
to goe into the Serraglio, entring in at a Gate by the Sea side; where he shewed
me many of the kings backward roomes, diuers ,Bagnoes‘ and many of her
very curious and delightfull things, botli for the excellence of their gilding,
and the abundance of Fauntaynes that were in tliem. In particular I saw
a row of Sommer Roomes built upon the top of a little Hill [diese Einleitung
fehlt bei Withers-Greaves, wo es einfach heißt S. 604:]
There is a row of summer rooms built upon the top of a little hill,]
which looks towards the sea-side, so well contrived with halls and chambers,
and so pleasantly seated, and richly furnished. that it may well be the habi-
lation of so great a Prince. Amongst which there is a hall opening towards
the East, but underset with very fair pillars; which hall looks into an arti-
ficial four square lake (which sey call ,Hawaz‘) proceeding from about thirty
fountains which are built upon a kind of ,Terras‘ of very fine marble, which
compasseth the said lake, the water running from the fountains above down
into the lake, and from the lake through diverse gutters into gardens. Two
men may walk a breast upon the ,Terras‘, where they hear the continual and
sweat harmony, which the fountains make with leaden pipes, insomuch that
it is a most delightful place. And in the lake there is a little boat., the which
(as I was informed) the ,Grand Seignor' doth oftentimes go into with his
,Mutes' and ,Buffoons‘, to make them row up and down, and to sport with
them, making them leap into the water; and many (S. 606:) times, as he
walks along with them above upon the sides of the lake, he throws them down
into it, and plunges them over head and ears.
I looked also through a window which was in the wall of the said Hall,
and saw his Highness Bedchamber; [bei Withers-Greaves heißt es ein-
fach: Near unto the said hall, is his Majesty’s bed-chamber,] the walls whereof
are covered with stones of the finest ,China' metal, spotted with flowers of
diverse colours, which make an excellent show. The ,Anteporta’s‘ are of
cloth of gold of ,Bursia' and their borders of crimson velvet embroidered with
gold and pearls: the posts of the bedstead are of silver, hollow, and instead
of Knops on the tops of them, there are set lions made of christal; the canopy
over it is of cloth of gold, and so are the bolsters, and the mattresses. The
floor of this chamber (as of the other rooms) and the ,Sofa’s‘ are spread with
very costly ,Persian‘ carpets of silk and gold; and the pallets to sit on, with
cushions to lean upon, are of very rieh cloth of gold.
\

There is hanging, in the midst of the aforesaid hall a very great
lantern, the form whereof is round, and the bars of silvergilt, and set very

Baudier:

S. 45: Et un untre endroit du Serrail est situü sur une petite, mais agreable
colline, un logement d’Estä, oü le Sultan va pendant les jours caniculaires,
iouyr des fraischeurs qui s’y retrouvent, et des plaisirs de ses iardinages, sur
lesquels il a une de ses veues; l’autre regarde les ondoyantes plaines de la
mer; tout le lieu est parfaitement beau, mais parmy la grand diversitä qui
s’y rencontre, une salle ouverte du costä de l’Orient est soustenue par des
riches colomnes (S. 46:) de marbre. semble Tordinaire sejour du Plaisir: eile
est enrichie des plus beaux ouvrages que le Levant puisse fournir, et meubläe
ä la Royale: ses fenestres regardent sur un petit lac fort plaisant de forme
quarree, fait avec un admirable artifice: trente fontaines comparties sur une
platte-forme de pierre de marbre tres-fin qui l’environne, lui fournissent l’eau
qui le remplit, et troublent agreablement le silence du lieu par leur continuol
murmure. Le Sultan descend souvent sur les eaux de ce lac, oü il se promene
sur un brigantin, suivy de quelques bouffons et muets, qui luy donnent du
plaisir, les uns par leurs plaisances rencontres; les autres par leurs ridicules
grimaces, et par fois se culbutans dans l’eau lui donnent sujet de rire: luy-
mesme se plaist ä leur dresser des embusches, pour les faire cheoir de la platte-
forme dans le lac.
De ceste salle on passe dans la chambre du Grand Seigneur, eile est
de la grandeur ordinaire que sont celles du Palais Royal: les murailles sont
ä leur accoustumüe revestues de pierres fines, dans lesquelles sont entailläes
plusieurs fleurs: les portieres sont de drap d’or, quelques-unes de velours
rouge Cramoisy, couvert d’une broderie (S. 47:) d’or, et de grosses perles.
Le lict n’est pas moins riche les quenoüilles sont de pur argent ä longues cane-
leures, au dessus desquelles au lieu de pommes, sont posez des Lyons de
crystal de röche, les pantes sont de drap d’or vert, le plus riche qui se travaille
ä Burse en Asie, sans aucunes franges, mais en leurs places pendent certains
creneaux ou campanes faites de grosses perles Orientales: l’ouvrage en est
excellent, et le prix inestimable. La Couverture trainante ä terre, est aussi
d’un riche drap d’or, les coussins et oreillets sont de mesme estoffe. Ce lict est
plustot une piece de la pompe Turque qu’un meuble de necessitü: car les
Turcs n’usent point de ceste Sorte de licts, ils dorment ä terre sur des matelats.
Nous le dirons cy-apres au chapitre sixieme. Le pavü de ceste Royale Chambre
est couvert de tapis de Perse d’or, et de soye: les ,Sopha‘, c’est ä dire, les
lieux oü le Sultan se sied, sont hauts de terre environ d’un pied et demy, et
couverts de mesmes tapis, sur lesqueles sont des carreaux de drap d’or. Au
dessus de ce siege est un daiz de bois couvert de lames d’or, enrichy de pier-
reries, et portü par quatre pilliers couverts et ornez de mesmes.

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