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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0018
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Introduzione

1964, p. 27: “sein Debut kann mit ausreichender Sicherheit um 460 oder zu
Beginn der fùnfziger Jahre angesetz werden”.
Ciò potrebbe essere indicato anche da quanto sappiamo di Cratete, la cui
prima vittoria è ricordata in IG II2 2325, r. 52 due anni dopo quella di
Gratino, del quale sarebbe stato in un primo tempo attore (cfr. testt. 2 e 5
K.-A.); per quest’ultima fase, un periodo di soli due anni è generalmente
ritenuto assai breve e si tende quindi a pensare che Cratete sia stato attore
di Gratino da quando questi esordì intorno al 460 a. C., abbia iniziato la
sua carriera intorno al 455 a. C. e abbia ottenuto la sua prima vittoria nel
451/450 a. C. (così Mensching 1964, p. 29 e Bonanno 1972, p. 28 s.)6, v.
Oellacher 1916, p. 84 s. “man mufi also annehmen, dafi jener eine geraume
Zeit hindurch als Schauspieler tàtig war, ehe er sich entschlofi, selbst als
Dichter in die Offentlichkeit zu treten und dafi er dann immerhin noch
auf seinen ersten Dionysiensieg zu erwarten hatte. Es wird sonach [...]
erwiesen, dafi Kratinos nicht nur an Jahren vorgeschritten war, als er sei-
nen ersten Dionysiensieg errang, sondern auch dafi er schon eine geraume
Zeit vorher Stiicke auf die Biihne gebracht haben mufite” (questa ipotesi è
condivisa anche da Mensching 1964, p. 27 n. 70);
3. l’età minima per presentare commedie a proprio nome è un dato discusso
e sulla base dell’unico termine di confronto in certa misura argomentabile,
quello di Aristofane, si tende a pensare a circa venti anni, un’età comun-
que non rigidamente definibile, cfr. Dover 1968, p. 167 (ad Ar. Nub. 530),
Mastromarco 1979 e 1994, pp. 36 s., 40-43, Halliwell 1980, MacDowell 1982,
Perusino 1987b, p. 37 n. 3, N.W. Slater 1989;
4. la testimonianza di Lue. longaev. 25 (cfr. test. 3 K.-A.) che Gratino sarebbe
vissuto 94 (o 97) anni e sarebbe morto poco tempo dopo la rappresentazio-
ne della Pytinè (423 a. C.) è verisimilmente da rifiutare; ciò significherebbe,
infatti, collocare la sua data di nascita nel 517 o nel 520 a.C. (questo secon-
do è l’anno indicato da Meineke FCG1, p. 45: “Olymp. LXV,1”) e intendere,
di conseguenza, un’età di oltre sessanta anni per la sua prima vittoria e
di oltre novanta7 nel 423 a. C. In aggiunta, anche il riferimento alla morte
poco dopo la rappresentazione della Pytinè risulta poco probabile, perché
la menzione di Gratino nella Pace del 421 a.C. è possibile indizio che egli
fosse ancora vivo in quell’anno, cfr. test. 10 K.-A.

6 II ragionamento qui proposto per la cronologia di Cratete considera la prima vittoria
di Gratino secondo l’indicazione di Eusebio, ma non perde di valore se si ammette,
invece, il 456 a. C. e si alzano, di conseguenza, tutte le date, v. testt. 4 e 5 K.-A.
7 Di conseguenza, inoltre, Gratino sarebbe morto dopo il 423 a. C. a un’età di oltre
novanta anni. Come rileva Koerte 1922, col. 1648 “ein γέρων war er fur Aristo-
 
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