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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0044
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40

Χειμαζόμενοι L 425
(2°)’
Δηλιάδες
D 424
Πυτίνη
D423
(1°)*
Χείρωνες
440-429
Πυτίνη
D 423
(Γ)*
Σερίφιοι
L 423/D422
Ώραι
428-426 (inizio
anni venti)
Σερίφιοι
423/422
Λάκωνες
D 422 ο L
421?

3. Tradizione e ricezione
3.1 Conservazione e perdita
Le commedie di Gratino, analogamente ai coevi testi teatrali, nascono in un
contesto di auralità61: la composizione si avvale della scrittura, la pubblica-
zione è orale e coincide con la messa in scena principalmente nel corso degli
agoni drammatici lenaici e dionisiaci (v. in part. Rossi 1992, p. 94 s.), ma anche
in occasione delle Dionisie rurali (v. infra), circostanze queste per le quali i
drammaturghi ideavano le loro opere, v. Mastromarco 2006, p. 19: “come è
stato felicemente detto da Oliver Taplin «non conosciamo nessun tragedio-
grafo del V secolo che non pensasse ad una rappresentazione teatrale delle sue
opere: il solo modo per renderle pubbliche era metterle in scena»62; e tanto
meno è lecito ipotizzare che un commediografo del V secolo pensasse ad una
diffusione libraria delle sue opere, che, ispirate, nella grande maggioranza
dei casi, da avvenimenti di scottante attualità, correvano il rischio di perdere
subito interesse”63.
Questa peculiarità è all’origine della prima, pressoché oscura, fase di tras-
missione del testo, che avviene nel medesimo contesto di auralità e dipende
quindi con verisimiglianza da entrambi i canali disponibili, quello orale e
quello scritto, poiché, in conseguenza di una circolazione libraria non ancora
pienamente affermata (cfr. infra), “nel periodo classico sarebbe stato illogico
arrischiarsi ad affidare la diffusione e la trasmissione di un’opera esclusiva-

61 Per la definizione di auralità, v. Rossi 1978, pp. 78-81 e 1992, pp. 78-80.
62 Taplin 1977, p. 13, cfr. Mastromarco 2012, p. 597 n. 33.
63 Cfr. anche Sennino 1998, p. 21 s.: “ogni rappresentazione della commedia antica,
con il suo serrato riferimento agli avvenimenti e ai personaggi della Grecia con-
temporanea, era concepita per un’occasione precisa. I poeti comici, come Gratino,
Eupoli o Aristofane, non avrebbero mai sospettato che le loro opere avrebbero co-
stituito, alcuni secoli più tardi, un importante settore delle biblioteche ellenistiche
e che sarebbero state destinate alla lettura privata”.
 
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