2. Cronologia e carriera
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Secondo Geissler 1925, p. 20 il richiamo al decreto di Morichide per la
datazione è possibile, ma privo di conferme (“das kann richtig sein, lassi sich
jedoch nicht beweisen”) e gli Odyssés si possono considerare una delle com-
medie più antiche di Gratino perchè in essa sarebbero utilizzati solamente
due attori (Odisseo e il Ciclope; l’idea risale a Kaibel 1895, p. 92, cfr. Perusino
1987b, p. 3 e 1989, p. 55), mentre una delle novità introdotte dal commediografo
fu quella del terzo attore (cfr. test. 19 K.-A.), un’ipotesi certamente verisimile
(l’azione scenica potrebbe effettivamente essere stata affidata solamente a due
attori che impersonavano i due protagonisti del racconto omerico, Odisseo e
il Ciclope), ma altrettanto non provabile.
Agli anni del decreto di Morichide assegna gli Odyssés Tanner 1915, il quale
ritiene che Cratin. fr. 150 K.-A. sia parodia di Eur. Cycl. 396-404 e propone
quindi per il dramma satiresco di Euripide una datazione agli immediatamente
precedenti, all’incirca 441-439 a. C., ma il fatto che si ignori la cronologia di
entrambe le opere rende un simile raffronto senz’altro pericoloso; inoltre: 1) si
tende oggi a pensare che il Ciclope si dati posteriormente al 411 a. C. e sia una
delle opere tarde di Euripide, v. Seaford 1984, pp. 48-51, Krumeich-Pechstein
1999, p. 431 e nn. 4-5; 2) non è necessario pensare a una dipendenza tra i due
passi citati, che potrebbero, invece, entrambi richiamarsi indipendentemen-
te al modello omerico (o, in alternativa, il Ciclope euripideo potrebbe essere
posteriore alla commedia di Gratino, indipendentemente dalla sua datazione
precisa, e da questa essere stato influenzato in qualche misura).
Una datazione nel decennio 440-430 a. C., anche indipendente dal decreto
di Morichide, potrebbe inoltre forse essere indicata da un certo interesse in
questo stesso periodo per la Kyklópeia, ripresa in commedia anche da Callia
nei Kyklopes (verisimilmente 434 a. C.* * * * * * * * * 45).
Il sostantivo άθυρμά ha un’ampia gamma di significati: nei poemi omerici ricorre
due volte per indicare un giocattolo per bambini (O 363, c 323), una per indicare
gioielli femminili (o 416); in hymn. IV (Mere.) 32 e 40 designa la cetra di Hermes
(cfr. v. 485 dove la cetra è άθυρομένη, ‘suonata’); in commedia ha valore erotico in
Cratet. fr. 23 K.-A. (Lamia) αφροδίσιον άθυρμα e Eupol. fr. 46 K.-A. (Astrateutoi)
άνδρόγυνον άθυρμα, dove è la presenza dell’aggettivo qualificativo a denotarne la
specifica valenza. Una iunctura analoga a quella di Gratino νεοχμά [...] αθύρματα
è in Aesch. TrGF fr. 78c, 50-52 R. (Theàroi é Isthmistai), il cui valore non chiaro è
stato di volta in volta assegnato a diversi referenti, v. Conti Bizzarro 1999, p. 60.
45 IGUR 216, 1 = PCGIV, test. *4 K.-A., v. Bagordo 2014a, pp. 126 s., 145 s. Altre due
opere teatrali si ispirarono al medesimo tema, ma non forniscono indizi utili per
la cronologia di Gratino: il Kyklóps di Epicarmo (PCGI, frr. 70-72 K.-A.) attivo tra
VI e V sec. a. C. (PCGI testt. 1-6 K.-A.) e il Kykldps Satyrikos (TrGFl, 9 F 4, p. 86)
di Aristia, del quale sappiamo che la prima vittoria dovrebbe collocarsi tra 465 e
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Secondo Geissler 1925, p. 20 il richiamo al decreto di Morichide per la
datazione è possibile, ma privo di conferme (“das kann richtig sein, lassi sich
jedoch nicht beweisen”) e gli Odyssés si possono considerare una delle com-
medie più antiche di Gratino perchè in essa sarebbero utilizzati solamente
due attori (Odisseo e il Ciclope; l’idea risale a Kaibel 1895, p. 92, cfr. Perusino
1987b, p. 3 e 1989, p. 55), mentre una delle novità introdotte dal commediografo
fu quella del terzo attore (cfr. test. 19 K.-A.), un’ipotesi certamente verisimile
(l’azione scenica potrebbe effettivamente essere stata affidata solamente a due
attori che impersonavano i due protagonisti del racconto omerico, Odisseo e
il Ciclope), ma altrettanto non provabile.
Agli anni del decreto di Morichide assegna gli Odyssés Tanner 1915, il quale
ritiene che Cratin. fr. 150 K.-A. sia parodia di Eur. Cycl. 396-404 e propone
quindi per il dramma satiresco di Euripide una datazione agli immediatamente
precedenti, all’incirca 441-439 a. C., ma il fatto che si ignori la cronologia di
entrambe le opere rende un simile raffronto senz’altro pericoloso; inoltre: 1) si
tende oggi a pensare che il Ciclope si dati posteriormente al 411 a. C. e sia una
delle opere tarde di Euripide, v. Seaford 1984, pp. 48-51, Krumeich-Pechstein
1999, p. 431 e nn. 4-5; 2) non è necessario pensare a una dipendenza tra i due
passi citati, che potrebbero, invece, entrambi richiamarsi indipendentemen-
te al modello omerico (o, in alternativa, il Ciclope euripideo potrebbe essere
posteriore alla commedia di Gratino, indipendentemente dalla sua datazione
precisa, e da questa essere stato influenzato in qualche misura).
Una datazione nel decennio 440-430 a. C., anche indipendente dal decreto
di Morichide, potrebbe inoltre forse essere indicata da un certo interesse in
questo stesso periodo per la Kyklópeia, ripresa in commedia anche da Callia
nei Kyklopes (verisimilmente 434 a. C.* * * * * * * * * 45).
Il sostantivo άθυρμά ha un’ampia gamma di significati: nei poemi omerici ricorre
due volte per indicare un giocattolo per bambini (O 363, c 323), una per indicare
gioielli femminili (o 416); in hymn. IV (Mere.) 32 e 40 designa la cetra di Hermes
(cfr. v. 485 dove la cetra è άθυρομένη, ‘suonata’); in commedia ha valore erotico in
Cratet. fr. 23 K.-A. (Lamia) αφροδίσιον άθυρμα e Eupol. fr. 46 K.-A. (Astrateutoi)
άνδρόγυνον άθυρμα, dove è la presenza dell’aggettivo qualificativo a denotarne la
specifica valenza. Una iunctura analoga a quella di Gratino νεοχμά [...] αθύρματα
è in Aesch. TrGF fr. 78c, 50-52 R. (Theàroi é Isthmistai), il cui valore non chiaro è
stato di volta in volta assegnato a diversi referenti, v. Conti Bizzarro 1999, p. 60.
45 IGUR 216, 1 = PCGIV, test. *4 K.-A., v. Bagordo 2014a, pp. 126 s., 145 s. Altre due
opere teatrali si ispirarono al medesimo tema, ma non forniscono indizi utili per
la cronologia di Gratino: il Kyklóps di Epicarmo (PCGI, frr. 70-72 K.-A.) attivo tra
VI e V sec. a. C. (PCGI testt. 1-6 K.-A.) e il Kykldps Satyrikos (TrGFl, 9 F 4, p. 86)
di Aristia, del quale sappiamo che la prima vittoria dovrebbe collocarsi tra 465 e