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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0048
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Introduzione

fbr possessing “libraries” probably owned at thè most a few hundred small
rolls” (Sedgwick 1947, p. 4)72.
Come rilevato da Kovacs 2005, p. 380 “thè history of thè text of a play [...]
begins when it was fìrst written down by thè dramatist. These text were script
for performances, and they were not intended in thè fìrst instance for any
other readership than thè actors and thè chorus”. Dal manoscritto d’autore
dovevano derivare le copie di attori e coreuti e del gruppo di persone vicine
al poeta; quelle dei φιλοθεάμονες e deU’archivio di stato (se se ne ammette la
presenza) potevano, a loro volta, o risalire direttamente a quella dell’autore
o ad altre già esistenti. Interessante, in questo senso, la notizia di Plut. Nic.
XXIX 3-5 (forse risalente a Satiro)73 che i Greci di Sicilia “dopo aver imparato
a memoria con amore i brevi brani (μικρά δείγματα) e i saggi (γεύματα) che
di volta in volta portavano (κομιζόντων) quanti giungevano presso di loro (των
άφικνουμένων), se li scambiavano (μετεδίδοσαν άλλήλοις)”74.
È verisimile che il manoscritto d’autore e le copie di attori e coreuti conte-
nessero le notazioni musicali (v. Lomiento 2001, p. 308), ma non è possibile dire
se esse fossero presenti anche negli altri esemplari, né, più in generale, quale
fosse il rapporto tra le diverse copie che si possono ammettere, cfr. Perrone
2011, p. 150 (a proposito della possibile copia d’archivio): “Quale fosse però il
testo sul quale fu redatta la copia ufficiale da conservare nell’archivio di stato è
difficile dirlo: la copia autografa degli autori (conservata sino a quel momento
come e da chi? Reperibile per tutti i drammi o solo per alcuni?)? Una copia
di lettura o un copione allora in circolazione? Oppure, meno verosimilmente,
una “edizione” approntata per lo scopo (da chi e in base a quali criteri?)?
Comprendeva anche la partitura musicale o indicazioni per la messinscena?
Questa fondamentale fase di passaggio resta in gran parte oscura”.

72 L’immensa biblioteca di Euripide testimoniata da Athen. I 3a e a cui si riferisce Ar.
Ran. 939-943, 1407-1410 sembra rappresentare una straordinaria eccezione, cfr.
Mastromarco 2012, p. 600 e 603.
73 Fr. 39, col. XI, rr. 11-34 = TrGFV.l, T 189b K., cfr. Arrighetti 1964, p. 142 s., Schorn
2004, pp. 229-231.
74 Plut. Nic. XXIX 3-5 μάλιστα γάρ ώς έοικε των έκτος Ελλήνων έπόθησαν αύτοϋ
τήν μούσαν οί περί Σικελίαν, καί μικρά των άφικνουμένων έκάστοτε δείγματα
καί γεύματα κομιζόντων έκμανθάνοντες άγαπητώς μετεδίδοσαν άλλήλοις. Trad.
Mastromarco 2012, ρ. 591 (corsivi dell’autore), di cui cfr. anche ibid. “”si può avan-
zare l’ipotesi che, nella cerchia degli interessati, copie di testi teatrali passassero
di mano in mano [...] Esemplare è, sotto questo aspetto, la [...] testimonianza di
Plutarco che i Siciliani si scambiavano i pezzi scritti delle tragedie euripidee che
in un modo o nell’altro giungevano presso di loro”.
 
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