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Introduzione
sia dai numerosi richiami linguistici a Omero (alcuni dei quali un’evidente
detorsio in comicum, come l’epiteto κεφαληγερέτα di Pericle [fr. 258 K.-A.]
modellato su νεφεληγερέτα [ad es.All] o il fr. 352 K.-A. [inc.fab.] che ripren-
de Ξ 291), presenti in tutta l’opera e per i quali è stata coniata la definizione
di όμηροκρατινίζειν (Amado-Rodriguez 1994).
La Αρχιλόχου ζήλωσις (cfr. test. 17 K.-A.) appare sia dall’ideazione e dal
contenuto degli Archilochoi (cfr. infra e Bianchi 2016, pp. 13-113), sia dai nu-
merosi “Parii poetae vestigio”, secondo la definizione di Kassel-Austin PCGIV,
p. 121 che elencano sia riprese metriche nei frr. 10, 11, 32, 62, 225, 360 e 363
K.-A. (cfr. pp. 208-211 per esplicite connessioni tra i due poeti nell’utilizzo
di alcuni metri), sia di lingua e contenuto nei frr. 1, 3, 102, 138, 211, 368, 387
e 505 K.-A.
Per i rapporti con la tragedia, si segnala il legame tra Gratino e Eschilo,
già noto alle fonti antiche (cfr. test. 2a K.-A.), e di cui sono indizio le riprese
sia lessicali, ad esempio tra il fr. 258 K.-A. (C/teirònes) e i vv. 200, 220 e 224
del Prometeo (cfr. p. 183 s.), sia metriche e di contenuto, ad esempio tra le
Drapetides e le Supplici (Bakola 2010, pp. 141-158, cfr. Bianchi 2016, p. 311
s.), tra i Ploutoi e il perduto Promètheus lyomenos o tra i Seriphioi e i drammi
incentrati sul mito di Perseo, cfr. rispettivamente p. 128 e pp. 135-137.
La sfera poetica e letteraria era al centro di almeno due commedie: gli
Archilochoi e la Pytinè, quest’ultima, in particolare, definita da Bakola 2010,
p. 59 il punto di arrivo della riflessione di Gratino sulla propria poesia e della
polemica con Aristofane (cfr. testt. 9-14 K.-A.), per la quale si può menzio-
nare anche il celebre fr. 342 K.-A. (ine. fab.) τίς δέ σύ; κομψός τις έροιτο
θεατής./ύπολεπτολόγος, γνωμοδιώκτης, εϋριπιδαριστοφανίζων, cfr. ρ. 272 s.
Nei Boukoloi è presente un attacco contro un arconte che aveva preferito a
Sofocle il figlio di Cleomaco, probabilmente Gnesippo (fr. 17 K.-A.) e nella
stessa commedia era presente un ditirambo con il quale il commediografo
assaliva di nuovo un arconte (lo stesso?) dal quale non aveva ottenuto il coro.
Cenni alla musica sono documentati nei frr. 72 (Euneidai), 247 e 254 (Cheirones),
270 (Udrai) K.-A. Tra i komodoumenoi afferenti a questi ambiti si registra la
presenza dei poeti tragici Acestore, Euripide, Filocle, Gnesippo, del ditiram-
bografo Cecide/Cedide e, inoltre, di Cheride e Conno, cfr. 5. Kómddoumenoi
s. vv.; per la menzione di altri commediografi (Aristofane, Ecfantide, Callia),
cfr. p. 273 s. Nel fr. 17.1 K.-A. (Boukoloi) è, inoltre, menzionato Sofocle, la cui
rappresentazione è positiva, come di frequente in commedia, v. Olson 2007,
p. 176 e Starna 2014, pp. 192-196.
Alcuni riferimenti metateatrali sono presenti: 1) nel fr. 255 K.-A. (Cheirónes)
in cui Gratino dichiara, nell’esodo, di aver impiegato due anni per la compo-
sizione del dramma, cfr. p. 141; 2) nel fr. 360 K.-A. χαΐρ’, ώ μέγ’ άχρειόγελως
Introduzione
sia dai numerosi richiami linguistici a Omero (alcuni dei quali un’evidente
detorsio in comicum, come l’epiteto κεφαληγερέτα di Pericle [fr. 258 K.-A.]
modellato su νεφεληγερέτα [ad es.All] o il fr. 352 K.-A. [inc.fab.] che ripren-
de Ξ 291), presenti in tutta l’opera e per i quali è stata coniata la definizione
di όμηροκρατινίζειν (Amado-Rodriguez 1994).
La Αρχιλόχου ζήλωσις (cfr. test. 17 K.-A.) appare sia dall’ideazione e dal
contenuto degli Archilochoi (cfr. infra e Bianchi 2016, pp. 13-113), sia dai nu-
merosi “Parii poetae vestigio”, secondo la definizione di Kassel-Austin PCGIV,
p. 121 che elencano sia riprese metriche nei frr. 10, 11, 32, 62, 225, 360 e 363
K.-A. (cfr. pp. 208-211 per esplicite connessioni tra i due poeti nell’utilizzo
di alcuni metri), sia di lingua e contenuto nei frr. 1, 3, 102, 138, 211, 368, 387
e 505 K.-A.
Per i rapporti con la tragedia, si segnala il legame tra Gratino e Eschilo,
già noto alle fonti antiche (cfr. test. 2a K.-A.), e di cui sono indizio le riprese
sia lessicali, ad esempio tra il fr. 258 K.-A. (C/teirònes) e i vv. 200, 220 e 224
del Prometeo (cfr. p. 183 s.), sia metriche e di contenuto, ad esempio tra le
Drapetides e le Supplici (Bakola 2010, pp. 141-158, cfr. Bianchi 2016, p. 311
s.), tra i Ploutoi e il perduto Promètheus lyomenos o tra i Seriphioi e i drammi
incentrati sul mito di Perseo, cfr. rispettivamente p. 128 e pp. 135-137.
La sfera poetica e letteraria era al centro di almeno due commedie: gli
Archilochoi e la Pytinè, quest’ultima, in particolare, definita da Bakola 2010,
p. 59 il punto di arrivo della riflessione di Gratino sulla propria poesia e della
polemica con Aristofane (cfr. testt. 9-14 K.-A.), per la quale si può menzio-
nare anche il celebre fr. 342 K.-A. (ine. fab.) τίς δέ σύ; κομψός τις έροιτο
θεατής./ύπολεπτολόγος, γνωμοδιώκτης, εϋριπιδαριστοφανίζων, cfr. ρ. 272 s.
Nei Boukoloi è presente un attacco contro un arconte che aveva preferito a
Sofocle il figlio di Cleomaco, probabilmente Gnesippo (fr. 17 K.-A.) e nella
stessa commedia era presente un ditirambo con il quale il commediografo
assaliva di nuovo un arconte (lo stesso?) dal quale non aveva ottenuto il coro.
Cenni alla musica sono documentati nei frr. 72 (Euneidai), 247 e 254 (Cheirones),
270 (Udrai) K.-A. Tra i komodoumenoi afferenti a questi ambiti si registra la
presenza dei poeti tragici Acestore, Euripide, Filocle, Gnesippo, del ditiram-
bografo Cecide/Cedide e, inoltre, di Cheride e Conno, cfr. 5. Kómddoumenoi
s. vv.; per la menzione di altri commediografi (Aristofane, Ecfantide, Callia),
cfr. p. 273 s. Nel fr. 17.1 K.-A. (Boukoloi) è, inoltre, menzionato Sofocle, la cui
rappresentazione è positiva, come di frequente in commedia, v. Olson 2007,
p. 176 e Starna 2014, pp. 192-196.
Alcuni riferimenti metateatrali sono presenti: 1) nel fr. 255 K.-A. (Cheirónes)
in cui Gratino dichiara, nell’esodo, di aver impiegato due anni per la compo-
sizione del dramma, cfr. p. 141; 2) nel fr. 360 K.-A. χαΐρ’, ώ μέγ’ άχρειόγελως