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Introduzione
il nome non deriva dal fatto che Aristofane fu l’inventore di questo verso, ma
da quello che ne fece grande uso, cfr. test. 37 K.-A. Altre fonti antiche che
documentano nomi di versi che derivano da quelli di poeti comici, sono, ad
esempio: lo stesso Efestione per il cratineo (v. TU) e l’eupolideo (XVI 5, p.
57, r. 18 Consbruch, cfr. Poultney 1979, Parker 1988); Mario Plozio Sacerdote
(Art. gramm. Ili 7, GL VI, p. 534, rr. 16-20 Keil = PCG VII, test. 13 K.-A.) per il
frinicheo v. Starna 2014, p. 47 s. Cfr. anche Rusten 2011 p. 87.
Nel frammento di Gratino si rileva la specificità dei tre dattili iniziali (una
caratteristica presente ancora solamente in quattro versi di Aristofane: Eq. 805
e 1327, Nub. 353, 400) che conferiscono al verso una connotazione particolar-
mente alta, sottolineata anche dal fatto che il finale Βοιώτιον ούθαρ άρούρης
(ultimi due metro.) richiama la dizione dei poemi omerici e corrisponderebbe
perfettamente alla seconda parte di un esametro dopo l’incisione maschile, con
realizzazione spondiaca del terzo piede e presenza dell’incisione bucolica; un
tale schema (I— —— ^<^——) è rappresentato dall’unione di Βοιώτιος e di
ούθαρ άρούρης, cfr. Bianchi 2013, p. 195:
Gratin.: Βοιώτιον ούθαρ άρούρης ——
Ξ 476, P 597 Βοιώτιος |—-
I 141,283 ούθαρ άρούρης ——
Di seguito (Vili 3) Efestione attesta, inoltre, che anche prima di Gratino avreb-
bero utilizzato questo metro:
1. Epicarmo che vi avrebbe scritto due interi drammi, dei quali, a parte questa
testimonianza, si possiede poco altro: a) un solo frammento dei Χορεύοντες
vel Χορευταί (PCG I, p. 99 s.), 133 K.-A., tràdito in Hdn. Π. μον. λέξ. II, p.
918,18 L.; b) l’attestazione del titolo per Έπίνικος vel Επινίκιος in POxy
2659 (IIP) fr. 2 col. ii 9 (= test. 36 K.-A, PCG I, p. 33), un elenco di poeti
comici e delle loro opere;
2. Aristosseno di Selinunte (secondo Efestione più anziano di Epicarmo312), di
cui è citato un frammento in cui è attestato l’utilizzo di questo metro (PCG
I, fr. 1 K.-A.) τίς άλαζονίαν πλείσταν παρέχει τών άνθρώπων; τοί μάντεις.
Τ4
(fr. 143,1-2, Odyssès)
Ench. Vili 4 (περί άναπαιστικοϋ), ρ. 26,3-8 Consbr.
312 Per questo motivo, Efestione riporta un frammento di Epicarmo in cui è menzionato
Aristosseno: fr. 77 K.-A. [Logos kai Logina] οι τούς ιάμβους καί τον f αριστον
τρόπον/δν πράτος είσαγήσαθ’ Ώριστόξενος. Su Aristosseno, ν. Kassel-Austin
PCG I, ρ. 6 s.
Introduzione
il nome non deriva dal fatto che Aristofane fu l’inventore di questo verso, ma
da quello che ne fece grande uso, cfr. test. 37 K.-A. Altre fonti antiche che
documentano nomi di versi che derivano da quelli di poeti comici, sono, ad
esempio: lo stesso Efestione per il cratineo (v. TU) e l’eupolideo (XVI 5, p.
57, r. 18 Consbruch, cfr. Poultney 1979, Parker 1988); Mario Plozio Sacerdote
(Art. gramm. Ili 7, GL VI, p. 534, rr. 16-20 Keil = PCG VII, test. 13 K.-A.) per il
frinicheo v. Starna 2014, p. 47 s. Cfr. anche Rusten 2011 p. 87.
Nel frammento di Gratino si rileva la specificità dei tre dattili iniziali (una
caratteristica presente ancora solamente in quattro versi di Aristofane: Eq. 805
e 1327, Nub. 353, 400) che conferiscono al verso una connotazione particolar-
mente alta, sottolineata anche dal fatto che il finale Βοιώτιον ούθαρ άρούρης
(ultimi due metro.) richiama la dizione dei poemi omerici e corrisponderebbe
perfettamente alla seconda parte di un esametro dopo l’incisione maschile, con
realizzazione spondiaca del terzo piede e presenza dell’incisione bucolica; un
tale schema (I— —— ^<^——) è rappresentato dall’unione di Βοιώτιος e di
ούθαρ άρούρης, cfr. Bianchi 2013, p. 195:
Gratin.: Βοιώτιον ούθαρ άρούρης ——
Ξ 476, P 597 Βοιώτιος |—-
I 141,283 ούθαρ άρούρης ——
Di seguito (Vili 3) Efestione attesta, inoltre, che anche prima di Gratino avreb-
bero utilizzato questo metro:
1. Epicarmo che vi avrebbe scritto due interi drammi, dei quali, a parte questa
testimonianza, si possiede poco altro: a) un solo frammento dei Χορεύοντες
vel Χορευταί (PCG I, p. 99 s.), 133 K.-A., tràdito in Hdn. Π. μον. λέξ. II, p.
918,18 L.; b) l’attestazione del titolo per Έπίνικος vel Επινίκιος in POxy
2659 (IIP) fr. 2 col. ii 9 (= test. 36 K.-A, PCG I, p. 33), un elenco di poeti
comici e delle loro opere;
2. Aristosseno di Selinunte (secondo Efestione più anziano di Epicarmo312), di
cui è citato un frammento in cui è attestato l’utilizzo di questo metro (PCG
I, fr. 1 K.-A.) τίς άλαζονίαν πλείσταν παρέχει τών άνθρώπων; τοί μάντεις.
Τ4
(fr. 143,1-2, Odyssès)
Ench. Vili 4 (περί άναπαιστικοϋ), ρ. 26,3-8 Consbr.
312 Per questo motivo, Efestione riporta un frammento di Epicarmo in cui è menzionato
Aristosseno: fr. 77 K.-A. [Logos kai Logina] οι τούς ιάμβους καί τον f αριστον
τρόπον/δν πράτος είσαγήσαθ’ Ώριστόξενος. Su Aristosseno, ν. Kassel-Austin
PCG I, ρ. 6 s.