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Introduzione
pp. 355-371), un giudizio che si tende oggi a ridimensionare (v. Telò 2007,
p. 105 e n. 454);
3. la presenza di Solone e il richiamo alle sue leggi che potevano rappresen-
tare il contraltare alla situazione di decadenza del presente, in particolare
nei Nomoi, cfr. Bertelli 2005, p. 26 s. e nei Cheimnes (fr. 246 K.-A.), cfr. Oliva
1973 sulla figura di Solone in commedia;
4, la menzione di personalità come Agnone, Aspasia o Lampone legate al
milieu di Pericle o quella di altre, come Aminia, Cleone, Nicia e, ancora,
Licurgo e Senofonte (le cui identificazioni non sono certe), cfr. su questi
personaggi 5. Komodoumenoi s.vv.
La presenza dei riferimenti politici non deve, da un lato, essere sopravvalutata
e considerata preminente nello sviluppo degli intrecci drammatici, dall’altro,
però, la loro assenza in ciò che possediamo si può, in molti casi, attribui-
re con verisimiglianza non a un dato effettivo, ma a un difetto della nostra
documentazione. Di entrambi questi aspetti sono esemplificativi i casi del
Dionysalexandros e dei Ploutoi·.
1. le righe finali della hypothesis al Dionysalexandros (test, i K.-A., col. ii, rr.
44-48) informano esplicitamente della presenza di un attacco a Pericle, col-
pevole di aver condotto in guerra gli Ateniesi, ma la commedia è, anzitutto,
una detorsio in comicum dell’episodio mitico del giudizio di bellezza delle
dee, come osservato già da Norwood 1931, p. 122: “Cratinus is primarly
concerned with a riotous travesty of thè legend, and Works contemporary
satire into thè fabric purely as an undertone”; cfr. Bakola 2010, pp. 183-206:
“Dionysalexandros works coherently as myth-burlesque (p. 188) [...] whilst
Pericles is a satirical subject [...] at some level, thè concluding statement
of thè hypothesis does not demand that we read Pericles as thè main focus
of thè play” (p. 192). Di conseguenza, è oggi in genere sostanzialmente
ridimensionata la portata di eventuali precise corrispondenze tra quanto
descritto nella hypothesis e gli eventi della contemporanea realtà politica,
proposta in particolare da Schwarze 1971, pp. 6-21, cfr. Bianchi 2016, p.
206 s. e n. 161 e p. 239 s.;
2. la presenza dell’attacco a Pericle nel Dionysalexandros è nota solo dal già
citato passo della hypothesis al dramma; nessuno indizio è presente nei 13
frammenti noti dalla tradizione indiretta e, per questo, prima della scoper-
ta del papiro, si era potuto anche dubitare della paternità del dramma e
proporre una sua attribuzione all’omonimo Gratino commediografo di IV
sec. a.C., cfr. Bianchi 2016, p. 199 e n. 153;
3. i Ploutoi, come rilevato da Zimmermann 2011, p. 726, “sollten als methodi-
sche Warnung vor weitgehenden Rekonstruktionen auf schmaler Textbasis
dienen: bis zur Publikation zweier zusammengehorender Papyri [...] im
Introduzione
pp. 355-371), un giudizio che si tende oggi a ridimensionare (v. Telò 2007,
p. 105 e n. 454);
3. la presenza di Solone e il richiamo alle sue leggi che potevano rappresen-
tare il contraltare alla situazione di decadenza del presente, in particolare
nei Nomoi, cfr. Bertelli 2005, p. 26 s. e nei Cheimnes (fr. 246 K.-A.), cfr. Oliva
1973 sulla figura di Solone in commedia;
4, la menzione di personalità come Agnone, Aspasia o Lampone legate al
milieu di Pericle o quella di altre, come Aminia, Cleone, Nicia e, ancora,
Licurgo e Senofonte (le cui identificazioni non sono certe), cfr. su questi
personaggi 5. Komodoumenoi s.vv.
La presenza dei riferimenti politici non deve, da un lato, essere sopravvalutata
e considerata preminente nello sviluppo degli intrecci drammatici, dall’altro,
però, la loro assenza in ciò che possediamo si può, in molti casi, attribui-
re con verisimiglianza non a un dato effettivo, ma a un difetto della nostra
documentazione. Di entrambi questi aspetti sono esemplificativi i casi del
Dionysalexandros e dei Ploutoi·.
1. le righe finali della hypothesis al Dionysalexandros (test, i K.-A., col. ii, rr.
44-48) informano esplicitamente della presenza di un attacco a Pericle, col-
pevole di aver condotto in guerra gli Ateniesi, ma la commedia è, anzitutto,
una detorsio in comicum dell’episodio mitico del giudizio di bellezza delle
dee, come osservato già da Norwood 1931, p. 122: “Cratinus is primarly
concerned with a riotous travesty of thè legend, and Works contemporary
satire into thè fabric purely as an undertone”; cfr. Bakola 2010, pp. 183-206:
“Dionysalexandros works coherently as myth-burlesque (p. 188) [...] whilst
Pericles is a satirical subject [...] at some level, thè concluding statement
of thè hypothesis does not demand that we read Pericles as thè main focus
of thè play” (p. 192). Di conseguenza, è oggi in genere sostanzialmente
ridimensionata la portata di eventuali precise corrispondenze tra quanto
descritto nella hypothesis e gli eventi della contemporanea realtà politica,
proposta in particolare da Schwarze 1971, pp. 6-21, cfr. Bianchi 2016, p.
206 s. e n. 161 e p. 239 s.;
2. la presenza dell’attacco a Pericle nel Dionysalexandros è nota solo dal già
citato passo della hypothesis al dramma; nessuno indizio è presente nei 13
frammenti noti dalla tradizione indiretta e, per questo, prima della scoper-
ta del papiro, si era potuto anche dubitare della paternità del dramma e
proporre una sua attribuzione all’omonimo Gratino commediografo di IV
sec. a.C., cfr. Bianchi 2016, p. 199 e n. 153;
3. i Ploutoi, come rilevato da Zimmermann 2011, p. 726, “sollten als methodi-
sche Warnung vor weitgehenden Rekonstruktionen auf schmaler Textbasis
dienen: bis zur Publikation zweier zusammengehorender Papyri [...] im