4. Temi e motivi
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la presenza di riferimenti metapoetici nei frr. 9 (si parla di feste celebrate
annualmente; secondo Luppe 1963, p. 15 il riferimento potrebbe essere alle
Dionisie) e 16 K.-A. (menzione dell’ ιθύφαλλος, o il fallo rituale delle feste
dionisiache o quello dei costumi degli attori comici).
I Boukoloi (frr. 17-22 K.-A.) possono essere o gli adepti del culto di Sabazio
(Crusius 1889, p. 35) o i cattivi condottieri del popolo ateniese (Goossens 1937,
p. 184); la prima ipotesi è argomentata da Delneri 2006, p. 45 che inserisce que-
sta commedia nel novero di quelle dedicate ai culti stranieri (come le Thraittai
e, forse, gli Idaioi) e ravvisa indizi di tale possibilità nel riferimento alla pratica
barbara di lanciare frecce contro il cielo (fr. 19 K.-A.) e neU’impiego del sostan-
tivo άνεσία (fr. 22 K.-A.). Il fr. 17 K.-A. contiene un attacco a un arconte (forse
l’arconte eponimo, se l’occasione alla quale si fa riferimento era quella delle
Grandi Dionisie) che aveva negato il coro a Sofocle per concederlo, invece, al
figlio di Cleomaco, verisimilmente Gnesippo, poeta tragico attaccato anche
altrove da Gratino; nel corrotto fr. 20 K.-A. si parla di un ditirambo che Gratino
avrebbe rivolto contro un arconte dal quale non aveva ottenuto il coro (nessun
indizio permette di identificare gli arconti nominati nei due frammenti).
II Bousiris (fr. 23 K.-A.) doveva essere relativo al mito deU’omonimo re
d’Egitto e del suo incontro con Eracle, narrato da Apollod. II 116 s., un mo-
tivo che appare ben documentato nel teatro attico123. Nell’unico frammento
superstite (23 K.-A. ó βοϋς εκείνος χή μαγ'ις καί τάλφιτα), secondo Meineke
FCG ILI, p. 31 “apertum est describi sacrifica apparatimi” (cfr. Meuli 1975, voi.
II p. 923 n. 5) e, secondo Pieters 1946, p. 165, βοϋς indicherebbe Eracle, ipotesi
suggestiva, ma non verificabile.
Le Dèliades (frr. 24-37 K.-A.) possono essere le ‘fanciulle di Deio’ o le
‘divinità di Deio’. La prima ipotesi è quella generalmente preferita e indica,
secondo Luppe 1963, p. 23 “Màdchen [...], die zu Ehren der der delischen
Gottheiten an deren Fest Reigen auffiihren”, ovvero, secondo Bergk 1838, p.
34, un “virginum chorum, qui ab Atheniensibus in insulam Delum mittebatur”.
Sulla base di questa seconda possibilità, lo stesso Bergk proponeva che la
commedia fosse incentrata sull’evento della purificazione di Deio e della re-
staurazione delle feste Delie in onore di Apollo del 426/5 a. C., narrato da Thuc.
Ili 104, motivo, questo, per cui la commedia si potrebbe datare al 424 a. C.; ciò è
possibile, ma si basa su una possibile interpretazione del titolo che non esclude
un più generico riferimento a un mito in generale connesso con Deio o le sue
123 Commedie con il titolo Bousiris sono documentate per: Epicarmo, fr. 24 K.-A.;
Antifane, frr. 66-68 K.-A.; Efìppo, fr. 2 K.-A.; Mnesimaco, fr. 2 K.-A. Si può richia-
mare, inoltre, il Bousiris Satyrikos di Euripide, test, i-iii, frr. 312-315 Kannicht.
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la presenza di riferimenti metapoetici nei frr. 9 (si parla di feste celebrate
annualmente; secondo Luppe 1963, p. 15 il riferimento potrebbe essere alle
Dionisie) e 16 K.-A. (menzione dell’ ιθύφαλλος, o il fallo rituale delle feste
dionisiache o quello dei costumi degli attori comici).
I Boukoloi (frr. 17-22 K.-A.) possono essere o gli adepti del culto di Sabazio
(Crusius 1889, p. 35) o i cattivi condottieri del popolo ateniese (Goossens 1937,
p. 184); la prima ipotesi è argomentata da Delneri 2006, p. 45 che inserisce que-
sta commedia nel novero di quelle dedicate ai culti stranieri (come le Thraittai
e, forse, gli Idaioi) e ravvisa indizi di tale possibilità nel riferimento alla pratica
barbara di lanciare frecce contro il cielo (fr. 19 K.-A.) e neU’impiego del sostan-
tivo άνεσία (fr. 22 K.-A.). Il fr. 17 K.-A. contiene un attacco a un arconte (forse
l’arconte eponimo, se l’occasione alla quale si fa riferimento era quella delle
Grandi Dionisie) che aveva negato il coro a Sofocle per concederlo, invece, al
figlio di Cleomaco, verisimilmente Gnesippo, poeta tragico attaccato anche
altrove da Gratino; nel corrotto fr. 20 K.-A. si parla di un ditirambo che Gratino
avrebbe rivolto contro un arconte dal quale non aveva ottenuto il coro (nessun
indizio permette di identificare gli arconti nominati nei due frammenti).
II Bousiris (fr. 23 K.-A.) doveva essere relativo al mito deU’omonimo re
d’Egitto e del suo incontro con Eracle, narrato da Apollod. II 116 s., un mo-
tivo che appare ben documentato nel teatro attico123. Nell’unico frammento
superstite (23 K.-A. ó βοϋς εκείνος χή μαγ'ις καί τάλφιτα), secondo Meineke
FCG ILI, p. 31 “apertum est describi sacrifica apparatimi” (cfr. Meuli 1975, voi.
II p. 923 n. 5) e, secondo Pieters 1946, p. 165, βοϋς indicherebbe Eracle, ipotesi
suggestiva, ma non verificabile.
Le Dèliades (frr. 24-37 K.-A.) possono essere le ‘fanciulle di Deio’ o le
‘divinità di Deio’. La prima ipotesi è quella generalmente preferita e indica,
secondo Luppe 1963, p. 23 “Màdchen [...], die zu Ehren der der delischen
Gottheiten an deren Fest Reigen auffiihren”, ovvero, secondo Bergk 1838, p.
34, un “virginum chorum, qui ab Atheniensibus in insulam Delum mittebatur”.
Sulla base di questa seconda possibilità, lo stesso Bergk proponeva che la
commedia fosse incentrata sull’evento della purificazione di Deio e della re-
staurazione delle feste Delie in onore di Apollo del 426/5 a. C., narrato da Thuc.
Ili 104, motivo, questo, per cui la commedia si potrebbe datare al 424 a. C.; ciò è
possibile, ma si basa su una possibile interpretazione del titolo che non esclude
un più generico riferimento a un mito in generale connesso con Deio o le sue
123 Commedie con il titolo Bousiris sono documentate per: Epicarmo, fr. 24 K.-A.;
Antifane, frr. 66-68 K.-A.; Efìppo, fr. 2 K.-A.; Mnesimaco, fr. 2 K.-A. Si può richia-
mare, inoltre, il Bousiris Satyrikos di Euripide, test, i-iii, frr. 312-315 Kannicht.