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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0112
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108

Introduzione

(vgl. z. B. Soph. Ant. 676, Xen. Cyr. 1,2,8)” potrebbe contenere “eine politische
Anspielung” (e, in questo senso, si potrebbe al limite intendere anche l’imma-
gine della nave in preda alla tempesta descritta nel fr. 143 K.-A., tradizionale
allegoria delle vicende politiche, v. Gentili 2006, pp. 292-316).
Una disamina precisa di temi e motivi presenti nell’opera di Gratino può
risultare solamente da una analisi puntuale del corpus dei frammenti a noi
noti; nella discussione che segue, si offrirà solamente una breve ricognizione
del possibile contenuto delle commedie e di alcune delle tematiche di maggior
rilievo che ne emergono122.
Gli Archilochoi (frr. 1-16 K.-A.) erano probabilmente una commedia di
argomento letterario, che portava in scena un confronto agonale tra Archiloco
e Omero, la cui presenza come dramatis personae è indicata dal fr. 6 K.-A. (v. 1
Θασία άλμη, v. 3 ό τυφλός), forse la σφραγίς dell’agone e il momento in cui i
due cori, che supportavano i due poeti, si riunivano in uno solo di sostenitori
di Archiloco e ne decretavano la vittoria nel certame poetico; possibile anche la
presenza scenica di Esiodo sulla base di una testimonianza di Diogene Laerzio
(112), generalmente intesa come relativa al fr. 2 K.-A. (tràdito da Clem. Alex.
I 24, 1-2 per l’impiego di σοφισταί): εκαλούντο [...] καί ot ποιηταί σοφισταί,
καθά καί Κρατΐνος έν Άρχιλόχοις τους περί "Ομηρον καί Ησίοδον έπαινών
ούτως καλεΐ.
All’agone della commedia è stato assegnato il fr. 7 K.-A. (ένθα Διός με-
γάλου θάκοι πεσσοί τε καλούνται), secondo Whittaker 1935, ρ. 186 un verso
dell’ode “which described thè circumstances of thè coming debate in gran-
diloquent language” e in cui l’impiego dell’esametro sarebbe dovuto al fatto
che a pronunciarlo dovevano essere i sostenitori di Omero, che utilizzavano
naturalmente questo verso, perché Omero apriva l’agone con l’epirrema (come
accade sempre nel caso di è destinato a perdere), preceduto dall’ode; per questa
ipotesi, si può richiamare, inoltre, una simile immagine del gioco dei dadi in
una parte dell’ode dell’agone di Ar. Nub. 955 s. νΰν γάρ απας ενθάδε κίν-/
δυνος άνεϊται σοφίας, (ν. Taillardat 19652, ρ. 487 § 870, Sonnino 2010, ρρ.
258-263).
Analogamente al caso delle Rane di Aristofane, l’argomento letterario non
doveva essere disgiunto da quello politico, come indicano l’elogio di Metrobio
nel fr. 1 K.-A. e il riferimento a due komodoumenoi, Callia III nel fr. 12 K.-A.
e un non meglio identificato fMivvùcjv+ nel fr. 14 K.-A. Possibile, infine,

122 Per dettagli e specificazioni relativi alle commedie Άρχίλοχοι-Έμπιπράμενοι,
rimando alla sezione ‘Contenuto’ di ciascuna opera e al commento ai singoli fram-
menti che ho dato in Bianchi 2016, sulla cui base sono condotte le osservazioni su
temi e motivi qui riportate in sintesi.
 
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