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Introduzione
(vgl. z. B. Soph. Ant. 676, Xen. Cyr. 1,2,8)” potrebbe contenere “eine politische
Anspielung” (e, in questo senso, si potrebbe al limite intendere anche l’imma-
gine della nave in preda alla tempesta descritta nel fr. 143 K.-A., tradizionale
allegoria delle vicende politiche, v. Gentili 2006, pp. 292-316).
Una disamina precisa di temi e motivi presenti nell’opera di Gratino può
risultare solamente da una analisi puntuale del corpus dei frammenti a noi
noti; nella discussione che segue, si offrirà solamente una breve ricognizione
del possibile contenuto delle commedie e di alcune delle tematiche di maggior
rilievo che ne emergono122.
Gli Archilochoi (frr. 1-16 K.-A.) erano probabilmente una commedia di
argomento letterario, che portava in scena un confronto agonale tra Archiloco
e Omero, la cui presenza come dramatis personae è indicata dal fr. 6 K.-A. (v. 1
Θασία άλμη, v. 3 ό τυφλός), forse la σφραγίς dell’agone e il momento in cui i
due cori, che supportavano i due poeti, si riunivano in uno solo di sostenitori
di Archiloco e ne decretavano la vittoria nel certame poetico; possibile anche la
presenza scenica di Esiodo sulla base di una testimonianza di Diogene Laerzio
(112), generalmente intesa come relativa al fr. 2 K.-A. (tràdito da Clem. Alex.
I 24, 1-2 per l’impiego di σοφισταί): εκαλούντο [...] καί ot ποιηταί σοφισταί,
καθά καί Κρατΐνος έν Άρχιλόχοις τους περί "Ομηρον καί Ησίοδον έπαινών
ούτως καλεΐ.
All’agone della commedia è stato assegnato il fr. 7 K.-A. (ένθα Διός με-
γάλου θάκοι πεσσοί τε καλούνται), secondo Whittaker 1935, ρ. 186 un verso
dell’ode “which described thè circumstances of thè coming debate in gran-
diloquent language” e in cui l’impiego dell’esametro sarebbe dovuto al fatto
che a pronunciarlo dovevano essere i sostenitori di Omero, che utilizzavano
naturalmente questo verso, perché Omero apriva l’agone con l’epirrema (come
accade sempre nel caso di è destinato a perdere), preceduto dall’ode; per questa
ipotesi, si può richiamare, inoltre, una simile immagine del gioco dei dadi in
una parte dell’ode dell’agone di Ar. Nub. 955 s. νΰν γάρ απας ενθάδε κίν-/
δυνος άνεϊται σοφίας, (ν. Taillardat 19652, ρ. 487 § 870, Sonnino 2010, ρρ.
258-263).
Analogamente al caso delle Rane di Aristofane, l’argomento letterario non
doveva essere disgiunto da quello politico, come indicano l’elogio di Metrobio
nel fr. 1 K.-A. e il riferimento a due komodoumenoi, Callia III nel fr. 12 K.-A.
e un non meglio identificato fMivvùcjv+ nel fr. 14 K.-A. Possibile, infine,
122 Per dettagli e specificazioni relativi alle commedie Άρχίλοχοι-Έμπιπράμενοι,
rimando alla sezione ‘Contenuto’ di ciascuna opera e al commento ai singoli fram-
menti che ho dato in Bianchi 2016, sulla cui base sono condotte le osservazioni su
temi e motivi qui riportate in sintesi.
Introduzione
(vgl. z. B. Soph. Ant. 676, Xen. Cyr. 1,2,8)” potrebbe contenere “eine politische
Anspielung” (e, in questo senso, si potrebbe al limite intendere anche l’imma-
gine della nave in preda alla tempesta descritta nel fr. 143 K.-A., tradizionale
allegoria delle vicende politiche, v. Gentili 2006, pp. 292-316).
Una disamina precisa di temi e motivi presenti nell’opera di Gratino può
risultare solamente da una analisi puntuale del corpus dei frammenti a noi
noti; nella discussione che segue, si offrirà solamente una breve ricognizione
del possibile contenuto delle commedie e di alcune delle tematiche di maggior
rilievo che ne emergono122.
Gli Archilochoi (frr. 1-16 K.-A.) erano probabilmente una commedia di
argomento letterario, che portava in scena un confronto agonale tra Archiloco
e Omero, la cui presenza come dramatis personae è indicata dal fr. 6 K.-A. (v. 1
Θασία άλμη, v. 3 ό τυφλός), forse la σφραγίς dell’agone e il momento in cui i
due cori, che supportavano i due poeti, si riunivano in uno solo di sostenitori
di Archiloco e ne decretavano la vittoria nel certame poetico; possibile anche la
presenza scenica di Esiodo sulla base di una testimonianza di Diogene Laerzio
(112), generalmente intesa come relativa al fr. 2 K.-A. (tràdito da Clem. Alex.
I 24, 1-2 per l’impiego di σοφισταί): εκαλούντο [...] καί ot ποιηταί σοφισταί,
καθά καί Κρατΐνος έν Άρχιλόχοις τους περί "Ομηρον καί Ησίοδον έπαινών
ούτως καλεΐ.
All’agone della commedia è stato assegnato il fr. 7 K.-A. (ένθα Διός με-
γάλου θάκοι πεσσοί τε καλούνται), secondo Whittaker 1935, ρ. 186 un verso
dell’ode “which described thè circumstances of thè coming debate in gran-
diloquent language” e in cui l’impiego dell’esametro sarebbe dovuto al fatto
che a pronunciarlo dovevano essere i sostenitori di Omero, che utilizzavano
naturalmente questo verso, perché Omero apriva l’agone con l’epirrema (come
accade sempre nel caso di è destinato a perdere), preceduto dall’ode; per questa
ipotesi, si può richiamare, inoltre, una simile immagine del gioco dei dadi in
una parte dell’ode dell’agone di Ar. Nub. 955 s. νΰν γάρ απας ενθάδε κίν-/
δυνος άνεϊται σοφίας, (ν. Taillardat 19652, ρ. 487 § 870, Sonnino 2010, ρρ.
258-263).
Analogamente al caso delle Rane di Aristofane, l’argomento letterario non
doveva essere disgiunto da quello politico, come indicano l’elogio di Metrobio
nel fr. 1 K.-A. e il riferimento a due komodoumenoi, Callia III nel fr. 12 K.-A.
e un non meglio identificato fMivvùcjv+ nel fr. 14 K.-A. Possibile, infine,
122 Per dettagli e specificazioni relativi alle commedie Άρχίλοχοι-Έμπιπράμενοι,
rimando alla sezione ‘Contenuto’ di ciascuna opera e al commento ai singoli fram-
menti che ho dato in Bianchi 2016, sulla cui base sono condotte le osservazioni su
temi e motivi qui riportate in sintesi.