Metadaten

Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0115
Lizenz: Freier Zugang - alle Rechte vorbehalten
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
4. Temi e motivi

111

Alessandro, del suo incontro con Dioniso accompagnato dai satiri e di come
questi si fosse sostituito al figlio di Priamo; dopo la parabasi (col. i rr. 6-9),
Dioniso rientra in scena con un travestimento ridicolo, il che causa gli scommi
dei coreuti (col. i rr. 10-12); di seguito (col. i rr. 12-23) sono descritti il giudizio
di bellezza delle dee, che si conclude con la vittoria di Afrodite, e il rapimento
di Elena; in reazione a ciò, gli Achei iniziano a devastare il territorio del monte
Ida (un fatto, questo, di cui non si ha altra documentazione; non è quindi
escluso che ciò possa alludere aH’invasione dell·Attica da parte di Archidamo
nel 431 a. C., v. Schwarze 1971, p. 16) e a cercare il responsabile; Dioniso,
spaventato, si trasforma in ariete e nasconde Elena (col. I rr. 23-25 - col. II,
rr. 29-33); il vero Alessandro sopraggiunge e smaschera i due colpevoli, ha
però pietà di Elena, che tiene con sé come sposa, e consegna agli Achei il solo
Dioniso, la cui uscita di scena assieme ai satiri, che ribadiscono la loro fedeltà
al dio, rappresenta l’esodo del dramma (col. II rr. 33-44).
Le ultime righe della hypothesis (col. II rr. 44-48) informano che nella
commedia era attaccato tramite la emphasis Pericle, colpevole di aver condotto
gli Ateniesi in guerra (con ogni probabilità, la guerra del Peloponneso130),
un’informazione, questa, di particolare importanza perché restituisce una
dimensione politica dell’opera del tutto assente dai frammenti noti dalla tra-
dizione indiretta.
I Dionysoi (fr. 52 K.-A.) potevano essere relativi a qualche episodio della
mitologia del dio accompagnato dai satiri (che potrebbero essere i Dionysoi
del titolo). L’unico frammento superstite (νικώ μεν ό τήδε πόλει λέγων το
λωστον), lirico (forse dattilo-epitriti) e di tono elevato, è stato confrontato da
Kassel-Austin (PCGIV, p. 147) con Ar. Ran. 686 s. τον ιερόν χορόν δίκαιόν έστι
χρηστά τη πόλει/ξυμπαραινεϊν καί διδάσκειν (parabasi) e 1420 s. όπότερος
ούν αν τή πόλει παραινέσειν/μέλλη τι χρηστόν, τούτον άξειν μοι δοκώ131
e potrebbe provenire da una sezione cantata della parabasi o dell’agone e
riferirsi a un ambito politico o letterario, analogamente al caso delle Rane di
Aristofane.

130 Hyp. col. ii rr. 44-48: κωμωδεϊται δ’ έν τώι δράματι Περικλής μάλα πιθανώς δι’
έμφάσεως ώς έπαγηοχώς τοΐς Αθηναίοις τον πόλεμον. Che si tratti della guerra
del Peloponneso, appare dalla designazione ‘τον πόλεμον’, priva di specificazioni,
v. Schwarze 1971, p. 7 e Napolitano 2012, p. 66 n. 136 per il simile προ τού πολέμου
in Eupol. fr. 156, 2 K.-A. (Kolakes), cfr. anche Olson 2016, p. 42.
131 In questi versi Dioniso rivolge a Eschilo ed Euripide “two cruciai questions about
thè politicai and strategie predicament of Athens in early 405, in order to discover
[...] which poet [...] will be thè more useful to Athens”, Dover 1993, p. 369.
 
Annotationen
© Heidelberger Akademie der Wissenschaften