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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0118
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Introduzione

Delneri 2006, p. 147 s. e pp. 201-20 6135. Riferimenti al culto di Bendis possono
essere quelli dei frr. 84 (utilizzo di άρκυς ‘rete’ ο άρκυωρός ‘sorvegliante delle
reti’, in riferimento alla dea nella sua veste di cacciatrice) e 87 K.-A. (κύβηβος
‘ispirato, invasato da un dio’, probabilmente detto dei seguaci della dea); nel
già citato fr. 77 K.-A. sono attaccati dei Beoti e due frammenti, 78 e 88 K.-A.
conservano, secondo i testimoni, parole appartenenti al dialetto della Beozia
(cfr. p. 194 s.); nel fr. 75 K.-A., di incerta constitutio textus, si parla, forse, di
un simulacro del dio Pan.
Per la dimensione politica, si segnalano i riferimenti a Calila III (fr. 81
K.-A.), a Euatlo (fr. 82 K.-A.) e l’attacco a Pericle, fondato sul celebre cliché
comico della scinocefalia136, nel fr. 73 K -A. (ό σχινοκέφαλος Ζευς όδί προσέρ-
χεται/< ό > Περικλεής, τώδεϊον έπ'ι του κρανίου /έχων, επειδή τουστρακον
παροίχεται), su cui ν. da ultimo Rusten 2013, il quale intende < ό > Περικλεής,
espunto da Cobet 1873, p. 371 (“insulsum erat iocoso nomini addere verum
nomeri’), non come il nome proprio dello statista, ma come un aggettivo, “thè
one full of glory”, p. 288. Sulle Thraittai, v. il commento di Delneri 2006, pp.
147-206.
Gli Idaioi (frr. 90-91 K.-A.) potrebbero identificarsi con i Dattili Idei, gli of-
ficianti del culto della Grande Madre, e la commedia avrebbe, quindi, contenuto
una satira dei culti stranieri. Questa ipotesi risale a Bergk 1838, pp. 109-111,
che, sulla scorta di Dindorf 1829, p. 94 n. a) = 1835, p. 574 n. a), connetteva le due
testimonianze di schol. (R) ad Ar. Thesm. 215 e Clem. Alex, strom. VI 26.4, relati-
ve, rispettivamente, ad alcuni versi degli Idaioi e degli Empipramenoi riutilizzati
da Aristofane nella Tesmoforiazuse, e pensava quindi a Empipramenoi e Idaioi
come titoli alternativi dello stesso dramma. Secondo, invece, Luppe 1966, pp.
184-191 Idaioi era il titolo alternativo del Dionysalexandros e indicava, quindi,
i pastori del monte Ida, compagni di Alessandro, cfr. Bianchi 2016, p. 201 s.

135 II fr. 89 K.-A. è tràdito da Hsch. σ 2766 ed é relativo all’impiego in questa comme-
dia del sostantivo συρβηνεύς, glossato con αύλητής ή ταραχώδης. L’espressione
συρβηνέων χάρος ricorre in una glossa, analoga, presente in Phot, σ 829 = Sud.
σ 1661 = Et. gen. AB (Et. magri. p. 736, 19) συρβηνεύς· ό ταραχώδης, από των
αύλόντων μετά θορύβου [...] καί συρβηνέων χάρος- ό τεταραγμένος καί συώδης-
άπά τοϋ τοΐς συσίν έπιφωνουμένου; nonostante la mancanza di ogni indicazione,
poiché il termine συρβηνεύς è documentato nel solo Gratino, questa glossa è con
verisimiglianza riferibile all’occorrenza del commediografo e Γinterpretamentum
συώδης sembra potersi spiegare solamente se si intende in connessione con i
συοβοιωτοί del fr. 77 K.-A., cfr. Delneri 2006, p. 173 e 201 s. (e la nota 202 per il
rimando a Luppe 1963, p. 58 che argomentava una possibile connessione tra i due
frammenti).
136 Plut. Per. XIII 9, cfr. Bagordo 2013, p. 232 s. adTelecl. fr. 47 K.-A. (ine. fab.).
 
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