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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0204
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200

Introduzione

invece di έλήλυθμεν”. Ciò che dimostrammo306 essere falso. Oltre infatti a
esserci un vasto impiego presso gli altri mostrammo che anche in Gratino
stesso c’è spesso, come nelle Kleoboulinai
έστιν ακμών καί σφύρα νεανία εύτριχι πώλω
e nei Panoptai
κρανία δισσά φορεΐν, οφθαλμοί δ’ ούκ αριθμητοί
e nelle Hdrai
ούδέ προς είδος άρ’ ήν ούδέν προσιδόντι τεκμαρτόν
Interpretazione Questa sezione del περί κοινής è parte della trattazione sui
gruppi formati da muta curri liquida, la seconda categoria di sillabe comuni.
Subito dopo la discussione su μν, σλ e σν e l’ultimo esempio di Callimaco (v.
supra Tl), viene specificato il comportamento di muta cum liquida tra due pa-
role (I 8,10-15, p. 6 Consbr.): éccv μέντοι έν τή προτέρα συλλαβή τελικόν ή τό
άφωνον, τής δέ δευτέρας αρκτικόν τό ύγρόν, ούκέτι γίνεται κοινή συλλαβή,
άλλα άντικρυς μακρά, ώς παρά Αλκαίω (fr. 377 V.) εκ μ’ έλασας άλγέων307.
I tre frammenti di Gratino sono citati per confutare la dottrina di Eliodoro308
richiamata subito di seguito: secondo questi, negli esametri la μ che segue una
consonante muta produce meno spesso una sillabazione comune, ovvero in
presenza di un gruppo consonantico formato da muta e da μ, si ha meno
spesso che negli altri casi una sillabazione di tipo B. La successiva pericope
è verisimilmente una citazione da Eliodoro stesso (tra apici è stampata da
Consbruch 1906, p. 6), che giustificava la propria affermazione con il rimando
al frammento 253 K.-A. di Gratino, in cui l’utilizzo della forma di perfetto
έλήλυμεν in luogo di έλήλυθμεν si doveva imputare proprio alla peculiare
caratteristica di muta + μ.
Di tale dottrina Efestione afferma di aver dimostrato la falsità sulla base
dell’uso (χρήσις) presente in altri (παρά τοΐς αλλοις309) e nello stesso Gratino,
di cui vengono riportati tre versi da tre differenti commedie, con i quali è
esemplificato che all’interno di un contesto dattilico anche il gruppo formato
da muta + μ può avere sillabazione B.

306 Per questo riferimento di Efestione, v. van Ophuijsen 1987, p. 45: “se. in thè longer
Works condensed into thè present handbook”. Cfr. Sud. η 659, RE Vili,1 (1912) s.v.
Hephaistion n. 7, coll. 296-309 (O. Hense).
307 Successivamente a questo verso si legge έκ p άσαμίνθου βάντες, senz’altro estra-
neo ad Alceo, forse una glossa penetrata nel testo, v. Consbruch 1906, p. 6 (apparato
a r. 15).
308 I-II sec. d. C., v. RE Vili,1 (1912) s.v. Heliodoros n. 16, coll. 28-40 (O. Hense).
309 II riferimento è ad altri poeti che hanno scritto in esametri e che erano forse citati
nelle altre opere di Efestione, v. n. 306.
 
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