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Introduzione
Πανόπται 440/435 ca. - 423 (Lenee) a. C.
Sulla base della menzione di Ippone nel fr. 167 K.-A., si possono stabilire:
1. come terminus ante quem le Dionisie del 423 a. C., data di rappresentazione
delle Nuvole prime (arg. A 6 Ar. Nub. r. 12) in cui, come testimonia lo scolio
al v. 95 latore del frammento di Gratino, Aristofane riprese una caratteriz-
zazione del filosofo già presente nei Panoptai (cfr. p. 126);
2, come terminus post quem la metà degli anni trenta, perchè Ippone giunse
ad Atene probabilmente dopo il 450 a. C., cfr. Geissler 1925, p. 23: “bedenkt
man [...], dass Hippon zur Zeit der Abfassung der Komòdie bereits einige
Zeit in Athen sefihaft und eine stadtbekannte Persònlichkeit gewesen sein
mufi, so folgt, dass die Πανόπται friihestens etwa 435 verfafit sein kònnen”
(si potrebbe forse supporre anche un margine di poco più ampio, all’incirca
il 440).
Ulteriori indicazioni vengono dalla menzione di Aristodemo (fr. 160 K.-A.)
presente anche in Ar. fr. 242 K.-A. (Daitalés, 427 a. C.)* * * 46 e di Cecide/Cedide
(fr. 168 K.-A.) presente ancora in Ar. Nub. 985 e forse alluso anche al v. 96 747,
che indicano lo stesso arco di tempo; cfr. Kaibel apud Kassel-Austin PCG
IV, p. 200 secondo cui si può pensare a una data “non multo flirtasse ante
Nubes Aristophanis”, il che renderebbe tra loro più prossime le menzioni dei
tre kómódoumenoi.
Geissler 1925, p. 23 colloca, invece, la commedia prima della guerra del
Peloponneso, perché agli anni trenta sono già ascritti, nella sua ricostruzione,
otto drammi di Gratino (cfr. infra p. 39 s.).
Πλοϋτοι Possibile il 429 a.C.; più in generale 436-429 (o 428) a. C.
Per una cronologia si considera principalmente quanto segue:
1. la menzione di Agnone nel fr. 171.68 K.-A. (in gen. vv. 66-76) e le date che
conosciamo della sua carriera politica: a) 440/39 a.C., strategia assieme a
Pericle durante la rivolta di Samo (Ihuc. 1117.2); b) 437/36 a.C. partecipa-
zione alla fondazione di Amfipoli (Ihuc. IV 102. 2 s., V 11.1); c) strategia
nei primi anni della guerra del Peloponeso, nel 431/30 e nel 429/28 a.C.
(rispettivamente Ihuc. II 58, VI 31.2; II 95.3). È nota, inoltre, la sua presenza
al processo intentato da Dracontide contro Pericle (Plut. Per. XXXII 4), ma
460 ca. a.C., v. Snell(-Kannicht) 1986, p. 85 (TrGFl, 9 T 1-2) e J. Schloemann-R.
Krumeich, Aristias, in Krumeich-Pechstein-Seidensticker 1999, pp. 213 (per la
cronologia) e 218-221 (per un’analisi del dramma).
46 V. PCG III.2, testi. iv-viK.-A.
47 Secondo lo scolio ad loc. (967b) τηλέπορόν τι βόαμα era citazione di Cecide/Cedide,
citarodo, ma il nome è considerato corrotto da Dover 1968, p. 215, cfr. p. 147.
Introduzione
Πανόπται 440/435 ca. - 423 (Lenee) a. C.
Sulla base della menzione di Ippone nel fr. 167 K.-A., si possono stabilire:
1. come terminus ante quem le Dionisie del 423 a. C., data di rappresentazione
delle Nuvole prime (arg. A 6 Ar. Nub. r. 12) in cui, come testimonia lo scolio
al v. 95 latore del frammento di Gratino, Aristofane riprese una caratteriz-
zazione del filosofo già presente nei Panoptai (cfr. p. 126);
2, come terminus post quem la metà degli anni trenta, perchè Ippone giunse
ad Atene probabilmente dopo il 450 a. C., cfr. Geissler 1925, p. 23: “bedenkt
man [...], dass Hippon zur Zeit der Abfassung der Komòdie bereits einige
Zeit in Athen sefihaft und eine stadtbekannte Persònlichkeit gewesen sein
mufi, so folgt, dass die Πανόπται friihestens etwa 435 verfafit sein kònnen”
(si potrebbe forse supporre anche un margine di poco più ampio, all’incirca
il 440).
Ulteriori indicazioni vengono dalla menzione di Aristodemo (fr. 160 K.-A.)
presente anche in Ar. fr. 242 K.-A. (Daitalés, 427 a. C.)* * * 46 e di Cecide/Cedide
(fr. 168 K.-A.) presente ancora in Ar. Nub. 985 e forse alluso anche al v. 96 747,
che indicano lo stesso arco di tempo; cfr. Kaibel apud Kassel-Austin PCG
IV, p. 200 secondo cui si può pensare a una data “non multo flirtasse ante
Nubes Aristophanis”, il che renderebbe tra loro più prossime le menzioni dei
tre kómódoumenoi.
Geissler 1925, p. 23 colloca, invece, la commedia prima della guerra del
Peloponneso, perché agli anni trenta sono già ascritti, nella sua ricostruzione,
otto drammi di Gratino (cfr. infra p. 39 s.).
Πλοϋτοι Possibile il 429 a.C.; più in generale 436-429 (o 428) a. C.
Per una cronologia si considera principalmente quanto segue:
1. la menzione di Agnone nel fr. 171.68 K.-A. (in gen. vv. 66-76) e le date che
conosciamo della sua carriera politica: a) 440/39 a.C., strategia assieme a
Pericle durante la rivolta di Samo (Ihuc. 1117.2); b) 437/36 a.C. partecipa-
zione alla fondazione di Amfipoli (Ihuc. IV 102. 2 s., V 11.1); c) strategia
nei primi anni della guerra del Peloponeso, nel 431/30 e nel 429/28 a.C.
(rispettivamente Ihuc. II 58, VI 31.2; II 95.3). È nota, inoltre, la sua presenza
al processo intentato da Dracontide contro Pericle (Plut. Per. XXXII 4), ma
460 ca. a.C., v. Snell(-Kannicht) 1986, p. 85 (TrGFl, 9 T 1-2) e J. Schloemann-R.
Krumeich, Aristias, in Krumeich-Pechstein-Seidensticker 1999, pp. 213 (per la
cronologia) e 218-221 (per un’analisi del dramma).
46 V. PCG III.2, testi. iv-viK.-A.
47 Secondo lo scolio ad loc. (967b) τηλέπορόν τι βόαμα era citazione di Cecide/Cedide,
citarodo, ma il nome è considerato corrotto da Dover 1968, p. 215, cfr. p. 147.