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Introduzione
Un possibile terminus post quem è quindi verisimilmente quello del 440 a. C.
ca.; un terminus ante quem quello della morte di Pericle nel 429 a.C., cfr.
Olson 2007, p. 115: “Cheirons [...] must date to sometime between Pericles’
rise to power in thè late 440s or early 430s and his death in 429”. All·interno
di questo arco di tempo sono state proposte le seguenti datazioni che tengono
conto, tra l’altro, anche della eventuale operatività del decreto di Morichide
che escluderebbe gli anni 440/439-437/436 a.C.:
1. 440 a.C., prima dell’entrata in vigore della legge, v. Coppola 1936 p. 30
n. 2 e Schwarze 1971, pp. 61-64. Quest’ultimo, in particolare, pensa che
un riferimento ai ναυτοδίκαι potesse essere attuale dopo il 445/444 a. C.,
anno in cui ci fu una revisione della lista dei cittadini (v. in part. p. 63), ma
individua un terminus ante quem nel 443/442 a. C., l’ostracismo di Tucidide
di Melesia, e indica il 440 a. C. sulla base del fatto che Gratino stesso rife-
risce di aver impiegato due anni, necessariamente dopo questa data, per
la composizione della commedia (fr. 225 K.-A. ταΰτα δυοΐν έτέοιν ήμϊν
μόλις έξεπονήθη, ν. Olson 2007, ρ. 115, Bakola 2010, ρ. 55). In questo caso
si potrebbe rilevare che il riferimento ad Aspasia (come Era) sarebbe molto
vicino all’inizio della sua notorietà e della sua relazione con Pericle, e,
d’altra parte, sarebbe particolarmente vivido il ritratto di Pericle novello
tiranno;
2. dal 436 a.C. in avanti, dopo la cessazione del decreto, v. Cobet 1840, pp.
22-25, Geissler 1925, p. 20 s.57, Pieters 1946, p. 112, Storey FOCI, p. 387.
Secondo Geissler, in particolare, si può indicare come arco di tempo il 436-
431 a.C. e porre come terminus ante quem quello dello scoppio della guerra
del Peloponesso, perché nell’attacco a Pericle del fr. 258 K.-A. non è presente
alcuna delle caratteristiche che definiscono l’immagine dello statista dopo
questo evento, cfr. Kock CAF I, p. 82 (“cwm is [= Pericles] nusquam propter
bellum vituperetur, ante bellum Peloponnesium exortum videtur scripta esse”),
Schmid 1946, p. 84 n. 4. Tuttavia questa mancanza potrebbe essere incidentale
e non può essere esclusa la presenza di simili riferimenti altrove, in parti della
commedia a noi non note, cfr. Farioli 2000, p. 426 s.: “l’argumentum ex silentio
in un testo frammentario come questo è evidentemente privo di rilevanza”.
Analoga anche la datazione di Storey (“I would favour 436-432 for thè play”), il
quale non esclude, però, che “if with Cobet [1873, p. 135] we remove Aspasia’s
57 Cfr. il Nachtrag dello stesso Geissler (1969, ρ. XI), a proposito dell’ipotesi di
Coppola: “ein so heftiger Angriff auf Perikles [= fr. 258 K.-A.] nach Aufhebung
des Gesetzes wàre ebenso gefàhrlich wie unangebracht gewesen”; ma, in realtà,
non si può escludere il 440 a. C., v. supra.
Introduzione
Un possibile terminus post quem è quindi verisimilmente quello del 440 a. C.
ca.; un terminus ante quem quello della morte di Pericle nel 429 a.C., cfr.
Olson 2007, p. 115: “Cheirons [...] must date to sometime between Pericles’
rise to power in thè late 440s or early 430s and his death in 429”. All·interno
di questo arco di tempo sono state proposte le seguenti datazioni che tengono
conto, tra l’altro, anche della eventuale operatività del decreto di Morichide
che escluderebbe gli anni 440/439-437/436 a.C.:
1. 440 a.C., prima dell’entrata in vigore della legge, v. Coppola 1936 p. 30
n. 2 e Schwarze 1971, pp. 61-64. Quest’ultimo, in particolare, pensa che
un riferimento ai ναυτοδίκαι potesse essere attuale dopo il 445/444 a. C.,
anno in cui ci fu una revisione della lista dei cittadini (v. in part. p. 63), ma
individua un terminus ante quem nel 443/442 a. C., l’ostracismo di Tucidide
di Melesia, e indica il 440 a. C. sulla base del fatto che Gratino stesso rife-
risce di aver impiegato due anni, necessariamente dopo questa data, per
la composizione della commedia (fr. 225 K.-A. ταΰτα δυοΐν έτέοιν ήμϊν
μόλις έξεπονήθη, ν. Olson 2007, ρ. 115, Bakola 2010, ρ. 55). In questo caso
si potrebbe rilevare che il riferimento ad Aspasia (come Era) sarebbe molto
vicino all’inizio della sua notorietà e della sua relazione con Pericle, e,
d’altra parte, sarebbe particolarmente vivido il ritratto di Pericle novello
tiranno;
2. dal 436 a.C. in avanti, dopo la cessazione del decreto, v. Cobet 1840, pp.
22-25, Geissler 1925, p. 20 s.57, Pieters 1946, p. 112, Storey FOCI, p. 387.
Secondo Geissler, in particolare, si può indicare come arco di tempo il 436-
431 a.C. e porre come terminus ante quem quello dello scoppio della guerra
del Peloponesso, perché nell’attacco a Pericle del fr. 258 K.-A. non è presente
alcuna delle caratteristiche che definiscono l’immagine dello statista dopo
questo evento, cfr. Kock CAF I, p. 82 (“cwm is [= Pericles] nusquam propter
bellum vituperetur, ante bellum Peloponnesium exortum videtur scripta esse”),
Schmid 1946, p. 84 n. 4. Tuttavia questa mancanza potrebbe essere incidentale
e non può essere esclusa la presenza di simili riferimenti altrove, in parti della
commedia a noi non note, cfr. Farioli 2000, p. 426 s.: “l’argumentum ex silentio
in un testo frammentario come questo è evidentemente privo di rilevanza”.
Analoga anche la datazione di Storey (“I would favour 436-432 for thè play”), il
quale non esclude, però, che “if with Cobet [1873, p. 135] we remove Aspasia’s
57 Cfr. il Nachtrag dello stesso Geissler (1969, ρ. XI), a proposito dell’ipotesi di
Coppola: “ein so heftiger Angriff auf Perikles [= fr. 258 K.-A.] nach Aufhebung
des Gesetzes wàre ebenso gefàhrlich wie unangebracht gewesen”; ma, in realtà,
non si può escludere il 440 a. C., v. supra.