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Bianchi, Francesco Paolo; Cratinus
Fragmenta comica (FrC) ; Kommentierung der Fragmente der griechischen Komödie (Band 3,1): Cratino: introduzione e testimonianze — Heidelberg: Verlag Antike, 2017

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https://doi.org/10.11588/diglit.63084#0200
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196

Introduzione

143) che indicano un tipo di pianta erbacea, la salsefrica o barba di becco
(Tragopogon pratensis, L.);
6. nel fr. 319 K.-A. (ine. fab.) il verbo κοιλοφθαλμιάω ‘avere gli occhi infossa-
ti’, come attesta Poli. IV 184, latore del frammento, indica una caratteristica
dovuta a una malattia e le sue altre occorrenze sono in ambito medico
(Galen., De sanitate tuenda librivi, VI, p. 444.6 Kuhn; Aèt. 34.13 [= p. 123.12
Daremberg-Ruelle] ; Orib. Ine. 26. 1.5, Libri ad Eunapium I 13. 6.4 [= CMG
VI 2.2, p. 118.7, CMG VI 3, p. 329. 34 Ràder]), mentre in commedia si può
confrontare il sostantivo κοιλοφθαλμία (Phryn. com. fr. 82 K.-A., ine. fab.,
cfr. Starna 2014, p. 357 s.)298.

7. Metrica
7.1 Testimonianze di Efestione sui metri299
Nell’ Έγχειρίδιον περί μέτρων di Efestione sono tràditi i seguenti frammenti di
Gratino per esemplificare fenomeni di prosodia e documentare strutture metri-
che e loro particolarità (l’elenco segue l’ordine di ricorrenza in Efestione): frr.
162 (Panoptai), 253 (Cheirones), 94 (Kleoboulinai), 161 (Panoptai), 280 (Hòrai),
*235 (Trophbnios), 143 (Odysses), 151 (Odysses), 359 (ine. fab.), 237 (Trophonios),
360 (ine. fab.), 11 (Archilochoi), 225 (Seriphioi), *361 (ine. fab.) K.-A.
In totale risultano quindi 14 frammenti per complessivi 25 versi, cosi di-
stribuiti300:

298 Per altri casi di possibili tecnicismi v. Farioli 1996, p. 78 n. 10, dai quali si esclude,
comunque, καλαμώμενον del fr. 461 K.-A. (ine. fab.) che Farioli fa derivare da
καλαμόω, ‘steccare’ detto di una frattura (v. ad es. [Gal.] 14.561), ma che, proviene,
invece, da καλαμάομαι, ‘raccogliere le stoppie’, come si può dedurre dalla testimo-
nianza di Hsch. κ 407, verisimilmente relativa al medesimo frammento cratineo,
citato da Poli. VII 142.
299 Nella discussione che segue si utilizzerà sempre la terminologia proposta da Cassio
2008, pp. 42-44 per i gruppi muta cum liquida: sillabazione A per le realizzazioni
eterosillabiche del nesso consonantico, ad es. πατ|ρός; sillabazione B per i casi
di cosiddetta correptio attica, ad esempio πα|τρός. Per la definizione tradizionale
di correptio attica, non esente da problemi e discussa anche nella sua storicità, v.
Pulgram 1981, van Raalte 1986, p. 410 n. 66, Cassio 2008, p. 43 s. Per l’impiego di
‘liquida’, che include le consonanti nasali, laterali e vibranti, ed è implicita nella
denominazione di muta cum liquida, v. Cassio 2008, p. 35 s.
300 Si adotta un ordine progressivo del numero di frammenti e di versi citati; la prima
cifra si riferisce ai frammenti citati, la seconda al numero di versi.
 
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