4. Temi e motivi
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όμιλε ταΐς έπίβδαις,/τής ήμετέρας σοφίας κριτής άριστε πάντων,/εϋδαίμον’
ετικτέ σε μήτηρ ίκρίων ψόφησις, un’allocuzione al pubblico, giudice delle gare;
3) nei fr. 229 (Seriphioi) e 467 (ine. fab.) K.-A. che menzionano i componenti
del coro e la loro ripartizione.
Per quanto riguarda la struttura delle commedie, sulla base di una testi-
monianza di Efestione (Ench. Vili 4 [περί άναπαιστικοϋ], p. 26,3-8 Consbr.)
si ritiene, in genere, che gli Odyssès si aprissero con la parodo e non conte-
nessero un prologo (cfr. infra p. 121); tale caratteristica, che differenzierebbe
sostanzialmente, almeno in alcuni casi, Gratino da Aristofane, è stata ritenuta
possibile in altre due commedie:
1. i Boukoloi sulla base della pericope di Hsch. π 4455 (= fr. 20 K.-A.) Κρατΐνος
άπό <δι>θυράμβου έν Βουκόλοις άρξάμενος, ma ν. già Wilamowitz 1927,
ρ. 18 η. 2: “wenn es νοη den Βουκόλοι heisst, dass Kratinos einige Worte
sprach άπό διθυράμβου άρξάμενος, so liegt darin nicht, dafi er mit diesem
fiir uns nicht vorstellbaren Dithyrambus die Komòdie begann”;
2. i Ploutoi, il cui fr. 171 K.-A., dalla parodo, avrebbe aperto la commedia
(così Schmid 1946, p. 83, Bakola 2010, p. 50), ma v. Zimmermann 2011, p.
726: “Die Parodos kann das Stiick wohl nicht eròffnet haben [...], da man
dann das Vorhandsein eines Gespràchspartners des Chors dramaturgisch
nicht erklàren kann”118.
I riferimenti politici sono ampiamente attestati e sono cifra caratterizzante
dell’opera di Gratino. Alcuni dei possibili esempi sono:
1. gli attacchi a Pericle, bersaglio prediletto del commediografo, nel Dionys-
alexandros e nei Ploutoi (v. infra) e ancora nelle Thraittai (fr. 73 K.-A.), nella
Nemesis (fr. 118 K.-A.) e nei Cheirones (fr. 258 K.-A.), v. in part. Schwarze
1971 e Ameling 1981;
2. il compianto per la morte di Cimone nel fr. 1 K.-A. (Archilochoi), cfr.
Schwarze 1971, p. 81 s.119, generalmente messo in relazione con l’atteg-
giamento conservatore dei commediografi dell’archaia (de Ste-Croix 1972,
118 Per i casi discussi v. Bakola 2010, pp. 42-55 (Boukoloi e Ploutoi) e pp. 234-238
(Odyssès), che ammette sempre un inizio senza prologo; altri possibili esempi, in
realtà assai dubbi, di commedie che si aprivano con la parodo sono discussi da
Quaglia 1998, pp. 34-55. Cfr. anche Bianchi 2016, p. 140.
119 “Eine iiberschwengliche Huldigungfiir den jiingst verstorbenen Kimon [...] Kimon
war in Gegensatz zu Perikles persònlich beliebt und volkstiimlich. Aber hinter
dem Ùberschwang des Ausdrucks steht unverkennbar eine individuelle gefàrbte
Parteinahme [...] Die ganze Huldigung fiir Kimon tràgt also bis in die Wortwahl
hinein [il riferimento è al v. 2] einen betonten ,Konservativismus' zur Schau, der
doch wohl iiber ein allgemeines Popularitàtsklischee hinausgeht”.
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όμιλε ταΐς έπίβδαις,/τής ήμετέρας σοφίας κριτής άριστε πάντων,/εϋδαίμον’
ετικτέ σε μήτηρ ίκρίων ψόφησις, un’allocuzione al pubblico, giudice delle gare;
3) nei fr. 229 (Seriphioi) e 467 (ine. fab.) K.-A. che menzionano i componenti
del coro e la loro ripartizione.
Per quanto riguarda la struttura delle commedie, sulla base di una testi-
monianza di Efestione (Ench. Vili 4 [περί άναπαιστικοϋ], p. 26,3-8 Consbr.)
si ritiene, in genere, che gli Odyssès si aprissero con la parodo e non conte-
nessero un prologo (cfr. infra p. 121); tale caratteristica, che differenzierebbe
sostanzialmente, almeno in alcuni casi, Gratino da Aristofane, è stata ritenuta
possibile in altre due commedie:
1. i Boukoloi sulla base della pericope di Hsch. π 4455 (= fr. 20 K.-A.) Κρατΐνος
άπό <δι>θυράμβου έν Βουκόλοις άρξάμενος, ma ν. già Wilamowitz 1927,
ρ. 18 η. 2: “wenn es νοη den Βουκόλοι heisst, dass Kratinos einige Worte
sprach άπό διθυράμβου άρξάμενος, so liegt darin nicht, dafi er mit diesem
fiir uns nicht vorstellbaren Dithyrambus die Komòdie begann”;
2. i Ploutoi, il cui fr. 171 K.-A., dalla parodo, avrebbe aperto la commedia
(così Schmid 1946, p. 83, Bakola 2010, p. 50), ma v. Zimmermann 2011, p.
726: “Die Parodos kann das Stiick wohl nicht eròffnet haben [...], da man
dann das Vorhandsein eines Gespràchspartners des Chors dramaturgisch
nicht erklàren kann”118.
I riferimenti politici sono ampiamente attestati e sono cifra caratterizzante
dell’opera di Gratino. Alcuni dei possibili esempi sono:
1. gli attacchi a Pericle, bersaglio prediletto del commediografo, nel Dionys-
alexandros e nei Ploutoi (v. infra) e ancora nelle Thraittai (fr. 73 K.-A.), nella
Nemesis (fr. 118 K.-A.) e nei Cheirones (fr. 258 K.-A.), v. in part. Schwarze
1971 e Ameling 1981;
2. il compianto per la morte di Cimone nel fr. 1 K.-A. (Archilochoi), cfr.
Schwarze 1971, p. 81 s.119, generalmente messo in relazione con l’atteg-
giamento conservatore dei commediografi dell’archaia (de Ste-Croix 1972,
118 Per i casi discussi v. Bakola 2010, pp. 42-55 (Boukoloi e Ploutoi) e pp. 234-238
(Odyssès), che ammette sempre un inizio senza prologo; altri possibili esempi, in
realtà assai dubbi, di commedie che si aprivano con la parodo sono discussi da
Quaglia 1998, pp. 34-55. Cfr. anche Bianchi 2016, p. 140.
119 “Eine iiberschwengliche Huldigungfiir den jiingst verstorbenen Kimon [...] Kimon
war in Gegensatz zu Perikles persònlich beliebt und volkstiimlich. Aber hinter
dem Ùberschwang des Ausdrucks steht unverkennbar eine individuelle gefàrbte
Parteinahme [...] Die ganze Huldigung fiir Kimon tràgt also bis in die Wortwahl
hinein [il riferimento è al v. 2] einen betonten ,Konservativismus' zur Schau, der
doch wohl iiber ein allgemeines Popularitàtsklischee hinausgeht”.