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Hermippos

3. Fortuna presso i contemporanei, tradizione e ricezione
Ermippo è stato un rivale di Aristofane, come dimostra il riferimento polemico
nella parabasi delle Nuvole seconde, in cui è ricordato l’attacco di Ermippo
a Iperbole in una commedia che è da identificare con le Artopòlides (cfr. Ar.
Nu. 557 con scholl. veti, ad /.; vd. anche Hermipp. Artopòlides, Contenuto).
Pochi versi prima i commentatori antichi del testo aristofaneo hanno letto
un riferimento di Aristofane all’arte di Ermippo nell’espressione τάπη τή
βακτηρία (schol. vet. Ar. Nu. 541b.a) da riferire direttamente a Ermippo o
all’attore Simermone, ma l’esegesi scoliastica è qui problematica: una nota di
commento sull’attore Simermone può, infatti, avere indebitamente tirato in
ballo il meglio noto Ermippo (cfr. Hermipp. test. 6 K-A). Non sono solo queste
le uniche testimonianze di un rapporto competitivo con gli altri poeti comici
coevi: è attestata anche una polemica con Frinico Comico per l’accusa di plagio
rivolta da Ermippo a Frinico (Hermipp. fr. 64 K-A (= Phryn.Com. test. 9 K-A)).
Fra i bersagli degli attacchi del poeta, c’è stato anche il tragediografo Notippo:
cfr. Hermipp. fr. 46.3 K-A; Introduzione, §5. Kòmdidoumenoi.
Nelle fonti che trasmettono i frammenti di Ermippo si rintracciano nume-
rosi cenni a studiosi, grammatici ed eruditi che hanno letto e studiato l’opera
di Ermippo comico a partire dall’età alessandrina (ad es. Ar.Byz. fr. 42, p. 197
Nauck (= frr. 120-121 Slater); cfr. Hermipp. fr. 54 K-A, Contesto di citazione);
probabilmente gli stessi Alessandrini hanno anche diviso l’opera di Ermippo
giambografo in accordo al metro (cfr. Hermipp. test. 8 K-A). Nel II sec. a. C.,
Polemone di Ilio (Polem.Hist. fr. 45 Preller ap. Ath. 15.699a = Hermipp. test.
7 K-A) riporta la notizia della redazione, da parte di Ermippo, di parodie,
forse da intendersi come esametri parodici non drammatici simili a quelli
composti ad Atene da Egemone di Taso (V sec. a. C.) o Matrone di Pitane (IV
sec. a. C.). Nell’àmbito dell’erudizione e della lessicografia di età imperiale, il
nome di Ermippo ricorre anche nella documentazione papiracea (Hermipp.
testi. 8, *9, fr. 59 K-A) e l’opera di Ermippo è stata variamente trasmessa e
commentata da un numero considerevole di fonti fino all’età bizantina: ancora
Giovanni Tzetze (XII sec. d. C.) lo nomina come esponente della commedia
attica (Hermipp. test. 10 K-A). Dal termine di questo processo di selezione e
trasmissione testuale fino a oggi, l’opera di Ermippo comico consta dunque
di dieci testimonia (Hermipp. testt. 1-10 K-A) e novantaquattro frammenti
(Hermipp. frr. 1-94 K-A): i primi sessantasette frammenti (Hermipp. frr. 1-67
K-A) si ripartiscono nei dieci titoli superstiti; i ventisette frammenti restanti
sono anepigrafi (Hermipp. frr. 68-94 K-A).
 
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