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Hermippos

In Hermipp. frr. 63, 77 K-A la gran parte dei versi (27/33) riporta la cesura
maschile, mentre i restanti casi riportano cesura femminile. La percentuale
di attestazione della dieresi bucolica (incisione posta tra il quarto e il quinto
piede) è 36.3% (12/33) ed è sempre attestata in coincidenza di cesura maschile
tranne che in tre casi (Hermipp. frr. 63.1, 16, 77.10 K-A), in cui è attestata in
coincidenza di cesura femminile. Di norma il piede interessato dalla dieresi
bucolica si presenta come un dattilo (8/12) e nei restanti casi come spondeo. La
netta prevalenza delle cesure maschili su quelle femminili e la percentuale di
impiego della dieresi bucolica (36% circa) sono in accordo con dei caratteri già
noti per l’esametro di V-IV sec. a.C: cfr. West 1982, 98; Olson-Sens 2000, LXIV.
Una violazione del ponte di Hermann (fine di parola evitata al quarto tro-
cheo) si registra in Hermipp. fr. 63.2 K-A: il fenomeno è piuttosto raro anche
nel corpus degli esametri κατά στίχον in commedia (unici casi in Ar. Eq. 1059,
P. 1077) e non è mai attestato per gli esametri di poeti come Egemone di Taso
(Hegem. fr. 1 Brandt), Matrone di Pitane (Olson-Sens 1999, 41) o Archestrato
di Gela (Olson-Sens 2000, LXV-LXVI), se non in casi che coinvolgano encliti-
che o parole prepositive o pospositive.
A livello di prosodia, la correptio Attica (una sillaba con vocale breve rimane
breve di fronte al nesso occlusiva + liquida o nasale) è generalmente rispettata
ed è presente in Hermipp. fr. 63.12, 15, 23 K-A e in Hermipp. fr. 77.6 K-A: il
dato verifica non solo la diversità dell’esametro di Ermippo da quello epico,
in cui generalmente il fenomeno non è attestato (Chantraine 1942, 108-109
= 2013, 108-109), ma sembra anche differenziarsi dai dati sull’esametro in
commedia, in cui tendenzialmente i casi di correptio Attica si equivalgono
con quelli di mancato riscontro dell’abbreviamento della sillaba in Aristofane
e in alcuni autori della Commedia di Mezzo come Eubulo (Pretagostini 1987,
251 (= 2011, 147-148)). La correptio epica (una vocale lunga o un dittongo in
fine di parola si abbrevia davanti a un’altra vocale) è presente in Hermipp.
fr. 63.1, 16, 20 e in Hermipp. fr. 77.1, 7, 8 K-A. Un allungamento di sillaba
breve in arsi prima della cesura pentemimere è attestato in Hermipp. fr. 63.12
K-A. Il digamma non è rispettato in Hermipp. fr. 63.2 K-A perché si presenta
un’elisione (επ’ οϊνοπα in luogo dell’omerico έπί ο’ίνοπα), mentre è rispettato
in Hermipp. fr. 63.17 K-A perché l’abbreviamento in iato non si verifica (καί
’ίφια): il primo caso è una deroga a una formula della lingua omerica, il secondo
caso rappresenta un’osservanza. Più complesso è il caso di Hermipp. fr. 77.6
K-A: la scansione di τις come sillaba lunga può essere interpretata come un
indicatore della presenza del digamma iniziale in οίνος, anche se una formula
simile (τις οίνος) non è altrimenti attestata in Omero. Tuttavia, è possibile che
Ermippo abbia composto il verso per analogia con i casi dell’ Odissea in cui oì-
 
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