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Αρτοπώλιδες

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barbarismo di Hermipp. fr. 10 K-A è da assegnare a Iperbolo (e non a sua
madre), allora esiste almeno una buona evidenza interna che porta a immagi-
nare una presenza di Iperbole (o di un suo alter ego) sulla scena: sull’ipotesi
di assegnazione di Hermipp. fr. 10 K-A a Iperbolo cfr. Hermipp. fr. 10 K-A,
Interpretazione. Sulle attestazioni di Iperbole in commedia cfr. Casanova 1995,
102-110; Orth 2015a, adPolyzel. fr. 5 K-A, Interpretation; Olson 2016, ad Eup.
Marikas, Content.
Nelle Artopdlides la madre di Iperbolo aveva forse un ruolo drammatico
ed era rappresentata come una panettiera (άρτόπωλις). Quest’affermazione
è attestata nelle testimonianze tarde di Hermipp. Artopdlides (testt. 4-5)13,
che però possono essere ragionevolmente sospettate come autoschediasmi
dipendenti da Hermipp. Artopdlides testt. 2-3.
Le argomentazioni positive a favore della presenza della madre di Iperbolo
si riducono quindi a tre argomenti: (1) nel Marikas di Eupoli la madre di
Iperbole è paragonata a una τηλία “banco da fornaio” (Eup. fr. 209 K-A) per il
suo biancore e questo avviene perché con ogni probabilità era rappresentata
nelle vesti di fornaia (Sennino 1997, 45-48; 2012, 67 n. 2) o associata alla
professione di panettiera. Il Marikas di Eupoli è la commedia menzionata da
Aristofane nella parabasi delle Nuvole seconde poco prima di Ermippo (Ar.
Nu. 553-555): è ragionevole pensare che, se la madre di Iperbolo ha avuto
un ruolo nel Marikas di Eupoli ed è paragonata a un attrezzo da fornai in
quanto panettiera, è difficile che Ermippo non sfruttasse questo elemento in
una commedia chiamata Artopdlides e contenente degli attacchi a Iperbole.
(2) Nelle commedie che contengono attacchi a demagoghi, la presenza in
scena della madre del demagogo è attestata nel già citato caso del Marikas
di Eupoli (Sommerstein 2000, 440-442; Storey 2003, 204-205; Olson 2016, ad
Eup. Marikas, Content) e nel Kleophdn di Platone Comico (Pl.Com. fr. 61 K-A;
cfr. Sommerstein 2000, 443), e sembra quindi caratterizzarsi come un motivo
ricorrente. (3) L’attività lavorativa della madre di un κωμωδούμενος è causa
di όνομαστί κωμωδεΐν, come nel caso della madre di Euripide ritratta come
λαχανοπωλήτρια in Ar. Th. 387, e lo stesso poteva avvenire nella commedia
di Ermippo. Nessuno di questi tre argomenti è di per sé probante, ma la loro
occorrenza simultanea porta a ritenere plausibile la presenza della madre di
Iperbolo nel ruolo di panettiera nelle Artopdlides.

13 A questi due testimoni si può aggiungere anche la notizia che si legge in uno scolio
all’Aldina di Aristofane (f. 66r) καί τήν μητέρα- την 'Υπερβόλου τήν δοκοϋσαν έν
ταίς Άρτοπώλισι. L’annotazione aggiunge έν ταΐς Αρτοπώλισι al testo già noto di
schol. vet. Ar. Nu. 555: sulla questione cfr. anche Hermipp. fr. 12 K-A, Testo.
 
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