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Hermippos
Nel v. 3 si menziona un όνον κανθήλιον “asino da basto” che deve ancora
essere messo in relazione con la grandezza di Pisandro, perché altrimenti la
fonte avrebbe plausibilmente interrotto la citazione del testo: probabilmente il
paragone del v. 2 introdotto da ώσπερ è inserito a incastro in una narrazione
più lunga, cfr. la sintassi di Ar. P. 33-34 οιον δε κύψας ó κατάρατος έσθίει, |
ώσπερ παλαιστής, παραβαλών τούς γομφίους.
La relazione dell’òvoq κανθήλιος con Pisandro può essere di due tipi: (1)
Pisandro è identificato con un asino da basto e questa possibilità implica molto
probabilmente il cambio di battuta (cfr. supra, Testo v. 3). L’identificazione tra
uomini e asini da basto è comune in commedia (Lysipp. fr. 8.2-3 K-A; Plaut.
Cist. 307; Pompon, com. 112 Ribbeck) e, nel caso di Pisandro, ridentificazione
può essere stata suggerita dalla nota stazza degli asini di Acarne (Hsch. a
8832; Diogenian. 1.26), che è lo stesso demo di provenienza di Pisandro (IG
I3 472.3-4; schol. Aeschin. 2.397 Dilts). (2) Altrimenti, Pisandro è associato
a un asino da basto e questa ricostruzione presuppone quasi certamente la
correzione di έλαιης in έλάσας (cfr. supra, Testo, v. 3), in modo che Pisandro
possa condurre un asino da basto. A supporto di questa possibilità, può essere
osservato che Pisandro ó μέγας è definito “conducente d’asino” in Eup. fr.
195 K-A (A) ακούε νύν Πείσανδρος ώς άπόλλυται. | (Β) ό στρεβλός; (Α) ούκ
άλλ’ ό μέγας, ούνοκίνδιος (sul problema dell’identificazione del Pisandro del
frammento di Ermippo col Pisandro del frammento di Eupoli cfr. Olson 2016,
ad Eup. fr. 195 K-A, Interpretation). Inoltre, in Ar. Av. 1559-1560 Pisandro
sacrifica un κάμηλον αμνόν “un agnello grande quanto un cammello”, quindi
enorme e proporzionato alla grandezza di chi compie il sacrificio. In questo
caso l’associazione tra Pisandro e gli asini da basto sarà stata suggerita da
qualche attività commerciale - connessa col trasporto di merci con asini - in
cui era implicato Pisandro o la sua famiglia (Gkaras 2008, 35; Olson 2016, ad
Eup. fr. 195.2 K-A), oppure dai grandi possedimenti terrieri di cui Pisandro
era in possesso (Woodhead 1954, 133).
L’effetto umoristico del riferimento all’asino da basto è ugualmente ot-
tenuto o per identificazione tra l’uomo e l’asino (cfr. Taillardat 1965, §452) o
per l’associazione tra le due figure, come nel caso dell’asino con basto el Gris
cavalcato da Sancho Panza in Don Quijote de la Mancha.
1 |ένέβαινε Qui il verbo έμβαίνω è usato con il valore assoluto di
“avanzo” (Ar. Lys. 1302, Ra. 377, Ec. 478), ma è anche attestato col senso di
“salgo su” (Ar. Ra. 188, 1409), detto anche per carri o cavalli (II. 5.199). In
Aristofane il verbo βαίνω è tendenzialmente evitato (x8) e sostituito dalle sue
forme composte (x97) o da βαδίζω (x86): cfr. Willi 2002, 117.
σιγή Questa forma deve essere probabilmente corretta in σΐγα: cfr. supra,
Testo v. 1. Il silenzio di Pisandro è forse messo in relazione scherzosa con
Hermippos
Nel v. 3 si menziona un όνον κανθήλιον “asino da basto” che deve ancora
essere messo in relazione con la grandezza di Pisandro, perché altrimenti la
fonte avrebbe plausibilmente interrotto la citazione del testo: probabilmente il
paragone del v. 2 introdotto da ώσπερ è inserito a incastro in una narrazione
più lunga, cfr. la sintassi di Ar. P. 33-34 οιον δε κύψας ó κατάρατος έσθίει, |
ώσπερ παλαιστής, παραβαλών τούς γομφίους.
La relazione dell’òvoq κανθήλιος con Pisandro può essere di due tipi: (1)
Pisandro è identificato con un asino da basto e questa possibilità implica molto
probabilmente il cambio di battuta (cfr. supra, Testo v. 3). L’identificazione tra
uomini e asini da basto è comune in commedia (Lysipp. fr. 8.2-3 K-A; Plaut.
Cist. 307; Pompon, com. 112 Ribbeck) e, nel caso di Pisandro, ridentificazione
può essere stata suggerita dalla nota stazza degli asini di Acarne (Hsch. a
8832; Diogenian. 1.26), che è lo stesso demo di provenienza di Pisandro (IG
I3 472.3-4; schol. Aeschin. 2.397 Dilts). (2) Altrimenti, Pisandro è associato
a un asino da basto e questa ricostruzione presuppone quasi certamente la
correzione di έλαιης in έλάσας (cfr. supra, Testo, v. 3), in modo che Pisandro
possa condurre un asino da basto. A supporto di questa possibilità, può essere
osservato che Pisandro ó μέγας è definito “conducente d’asino” in Eup. fr.
195 K-A (A) ακούε νύν Πείσανδρος ώς άπόλλυται. | (Β) ό στρεβλός; (Α) ούκ
άλλ’ ό μέγας, ούνοκίνδιος (sul problema dell’identificazione del Pisandro del
frammento di Ermippo col Pisandro del frammento di Eupoli cfr. Olson 2016,
ad Eup. fr. 195 K-A, Interpretation). Inoltre, in Ar. Av. 1559-1560 Pisandro
sacrifica un κάμηλον αμνόν “un agnello grande quanto un cammello”, quindi
enorme e proporzionato alla grandezza di chi compie il sacrificio. In questo
caso l’associazione tra Pisandro e gli asini da basto sarà stata suggerita da
qualche attività commerciale - connessa col trasporto di merci con asini - in
cui era implicato Pisandro o la sua famiglia (Gkaras 2008, 35; Olson 2016, ad
Eup. fr. 195.2 K-A), oppure dai grandi possedimenti terrieri di cui Pisandro
era in possesso (Woodhead 1954, 133).
L’effetto umoristico del riferimento all’asino da basto è ugualmente ot-
tenuto o per identificazione tra l’uomo e l’asino (cfr. Taillardat 1965, §452) o
per l’associazione tra le due figure, come nel caso dell’asino con basto el Gris
cavalcato da Sancho Panza in Don Quijote de la Mancha.
1 |ένέβαινε Qui il verbo έμβαίνω è usato con il valore assoluto di
“avanzo” (Ar. Lys. 1302, Ra. 377, Ec. 478), ma è anche attestato col senso di
“salgo su” (Ar. Ra. 188, 1409), detto anche per carri o cavalli (II. 5.199). In
Aristofane il verbo βαίνω è tendenzialmente evitato (x8) e sostituito dalle sue
forme composte (x97) o da βαδίζω (x86): cfr. Willi 2002, 117.
σιγή Questa forma deve essere probabilmente corretta in σΐγα: cfr. supra,
Testo v. 1. Il silenzio di Pisandro è forse messo in relazione scherzosa con