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Στρατιώται/Στρατιώτιδες (fr. 52)

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Testo Un elemento notevole da osservare è la scriptio piena di τάνδράποδα in
Ep.Hom. π 142 e Eust. in II. p. 586.33 (= 2.158.4 van der Valk) in coincidenza di
cambio di battuta e a differenza degli altri casi in cui le fonti riportano l’elisione
(τίς έσθ’ in Et.Gen., Eust.; όδ’ in Ep.Hom.): sul fenomeno della conservazione
della scriptio piena in corrispondenza di cambio di battuta cfr. Austin-Olson
2007, XCII con n. 101.
Interpretazione II breve scambio di botta e risposta sull’identità di un πρό-
σωπον avviene di solito poco dopo la sua entrata in scena (come per Anfìteo
in Ar. Ach. 45-46) o anche al momento di un cambio di situazione (Strepsiade
che bussa alla porta del pensatoio socratico in Ar. Nu. 133-134).
La figura del mercante di schiavi (άνδραποδιστής in Ar. PI. 521) è un
ruolo che può essere identificato con quello del πρόσωπον (B) e la tipolo-
gia di questa professione può ricordare la Venditrice di pane (άρτόπωλις)
in Ar. V. 1388-1412 (passim), il Mercante di armi (όπλων κάπηλος) in Ar. P.
1210-1264 (passim) e il Mercante di Decreti (ψηφισματοπώλης) in Ar. Av.
1035-1055 (passim). In questi tre casi, i personaggi fanno una breve comparsa
nelle scene di disturbo (intruder scenes) successive alla parabasi e lo stesso col-
locamento può essere ipotizzato anche per questo trimetro. L’identificazione
del πρόσωπον (A) resta incerta, ma i dialoghi con mercanti nelle scene di
disturbo in Aristofane si svolgono tutti col protagonista della commedia e la
stessa situazione può essere immaginata in questo caso.
Gli schiavi (ανδράποδα) a cui si fa riferimento nel frammento possono
riferirsi al Coro di soldati dalla Ionia (cfr. Hermipp. Stratiòtai/Stratidtides,
Contenuto) o, in generale, a soldati sconfitti che sono stati resi schiavi, come
è prassi comune nel mondo antico: cfr. Men. Asp. 23-33; D.S. 11.62.1 (nel passo
di Diodoro ci si riferisce alla battaglia dell’Eurimedonte del 466 a. C. tra la lega
delio-attica e la Persia con ventimila prigionieri schiavizzati). Altrimenti, la
menzione di schiavi può essere collegata all’attività del rematore di Hermipp.
fr. 54 K-A, dato che ad Atene l’attività degli schiavi è legata al servizio nella
marina: cfr. IGl3 1032 (410 a.C. circa), /GII2 1951 (inizio IV sec. a.C.; le iscri-
zioni raccolgono un elenco di un equipaggio di otto triremi con indicazione
di circa centocinquanta nomi di schiavi); Hunt 2001, 367; Tordoff 2013, 28.
τίς έσθ’ ό πωλών τάνδράποδ’; (Β.) όδ’ εγώ πάρα Su questo tipo di
scambio di battute cfr. Ar. Nu. 133-134 (Μα.) τίς έσθ’ ό κόψας την θύραν;
| (Στ.) Φείδωνος υιός Στρεψιάδης Κικυννόθεν “(Di.) Chi bussa alla porta? |
(Str.) Strepsiade, il figlio di Fidone, del demo di Cicinna”, PI. 824-825 (Κα.) έα,
τίς έσθ’ ό προσιών ούτοσί; | (Δι.) άνήρ πρότερον μεν άθλιος, νυν δ’ ευτυχής
“(Car.) Ehi, chi è questo qui che si fa avanti? | (Gi.) Un uomo un tempo misero,
ma ora prospero”.
 
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