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Hermippos

dapprima devi comprendere che la commedia è tripartita:
la prima, quella di mezzo e poi anche l'ultima.
80 Alla prima apparteneva principalmente l’invettiva manifesta,
di cui fu iniziatore e inventore Susarione.
alla seconda apparteneva l’invettiva celata,
di questa erano esponenti Gratino, Eupoli, Ferecrate,
Aristofane, Ermippo e Platone:
85 anche alla terza apparteneva l’invettiva celata,
eccetto che contro gli schiavi e i Greci forestieri e i barbari stranieri,
di questa erano esponenti Menandro e Filemone.
Bibliografìa Nesselrath 1990, 48-49, 55 n. 65.
Contesto di citazione II nome di Ermippo ricorre nei trimetri άτεχνοι (Pace
2011, 31) di Giovanni Tzetze (XII sec. d.C). Il contesto di citazione del fram-
mento è individuabile negli στίχοι περί διαφοράς ποιητών (Proleg. de comoed.
XXIa Koster), che, assieme ai ίαμβοι τεχνικοί περί κωμωδίας e περί τραγικής
ποιήσεως (Prolegg. de comoed. XXIb-c Koster), costituivano una compilazione
unitaria nelle intenzioni dell’autore: cfr. Pace 2011, 9.
Per la periodizzazione in tre fasi della commedia, così come la distribuzione
dei nomi nelle tre fasi, Tzetze unisce elementi riconducibili all’impostazione
alessandrina e peripatetica nei trattati eruditi sulla commedia (Nesselrath
2010, 233-246): in particolare la menzione di Susarione come inventore del
genere è di origine alessandrina (Nesselrath 1990, 48-49). La presenza di
Gratino insieme a Aristofane e Eupoli in una fase di commedia disimpegnata
è piuttosto singolare (Nesselrath 1990, 55 n. 65) e sembra attestare un elemento
di originalità nella periodizzazione di Tzetze.
Interpretazione La menzione di Ermippo (v. 84) è attestata assieme ai nomi
di Gratino, Eupoli, Ferecrate, Aristofane e Platone (vv. 83-84) per designare i
poeti attivi nella seconda fase della commedia attica, caratterizzata da ψόγος
κεκρυμμένος (v. 82), nella ricostruzione di Giovanni Tzetze. Il nome di Ermippo
è assente in tutti gli altri profili eruditi sulla commedia e, per questo motivo,
probabilmente Tzetze ricorda Ermippo in questa lista unicamente a causa della
menzione che Aristofane fa di Ermippo in Ar. Nu. 557 (con schol. Tz. Ar. Nu.
556a; per le altre menzioni di Ermippo in Tzetze, cfr. scholl. Tz. Ar. Nu. 337a,
537a). Questa ricostruzione può spiegare anche come mai il nome di Ermippo
segua quello di Aristofane.
 
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