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Άθηνάς γοναί (fr. 5)

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dere άνθέων da κενόν, ma entrambi gli interventi non aiutano a ricostruire il
senso del frammento.
In Hermipp. fr. 5b K-A, bordine delle parole di λεπτούς... πέπλους nel
testo trasmesso è stato oggetto di una proposta di inversione in πέπλους...
λεπτούς (Meineke 1847, 139; Blaydes 1896, 29; Perusino 1968, 109), dato che
in commedia πέπλος riporta di solito la correptio Attica nei trimetri (Ar. Ach.
423, Eq. 1180, Av. 827) e nei tetrametri giambici (Stratt. fr. 31.1 K-A). Tuttavia,
l’assenza di correptio Attica per πέπλος è attestata anche nei trimetri giambici
di Philippid. fr. 25.5 K-A δι’ óv άσεβοϋνθ’ ó πέπλος έρράγη μέσος e un caso
simile in tetrametri giambici è offerto dalla prosodia di άκρον di Stratt. fr.
31.3 K-A, in cui l’attesa correptio Attica non è riscontrata, cfr. Orth 2009, ad l.
Interpretazione In Hermipp. fr. 5a K-A la sintassi non è semplice, ma proba-
bilmente i due aggettivi (καιροσπάθητον... καινόν) e i due genitivi (άνθέων...
Ωρών) dipendono dal sostantivo ύφασμα9 (cfr. S. Aj. 53-54; Gkaras 2008, 27;
Storey 201 lb, 285; vd. anche Rosen 2011, 167). Il verso fa riferimento a un
tessuto ben rifinito (καιροσπάθητον), colorato (άνθέων), nuovo (καινόν),
delle Ore (Ωρών): un peplo policromo è realizzato per Atena ogni anno in
occasione delle Panatenee (E. Hec. 466-471) e forse il verso descrive la prima
realizzazione di un peplo policromo per Atena da parte delle Ore. Le Ore
tessono e colorano vestiti in occasione della nascita di Afrodite (Cypr. fr. 4
Bernabé; h.Hom. 6.5-6) e la possibilità che il verso rispecchi una situazione in
qualche modo analoga è molto probabile. La dipendenza di questo verso da
qualche modello tragico (Cobet 1858, 29) è una possibilità da tenere in seria

9 Dal punto di vista sintattico, il genitivo άνθέων non può essere retto da καιροσπά-
θητον, perché gli unici genitivi che possono dipendere da aggettivi deverbativi sono
i genitivi di relazione o di agente (ad es. S. OC 1722-1723 κακών | γάρ δυσάλωτος
ούδείς, cfr. Smyth §1428) e l’unica possibilità per spiegare la reggenza di άνθέων è
una dipendenza diretta dal sostantivo ύφασμα, che regge dunque il doppio geniti-
vo (Smyth §1338). Altrimenti, il verso distingue due gruppi di parole in asindeto
(Edmonds 1957, 289), separati dalla cesura, e il secondo colon (ύφασμα καινόν Ωρών)
è probabilmente un’apposizione del primo (καιροσπάθητον άνθέων): la sequenza da
immaginare è, dunque, un sostantivo (nel verso precedente) seguito da un aggettivo
(καιροσπάθητον), seguito da un genitivo dipendente dal sostantivo (άνθέων), cfr.
A. Sept. 64 κύμα χερσαΐον στρατού “onda terrestre dell’esercito”. In questo caso, il
sostantivo in lacuna è un capo di vestiario, come dimostrano tutti i casi di sostantivi
che reggono σπαθητός e composti (A. fr. 365 Radt; Adesp.Tr. fr. 7.1 Kannicht-Snell;
Hsch. τ 1397), e il genitivo άνθέων in relazione a un capo di vestiario deve essere un
genitivo di materia che indica la colorazione. Una terza possibilità consiste nell’in-
tervenire sul testo per separare il composto καιροσπάθητον e leggere il testo come
una lista: καιρόν σπαθητόν άνθέων, ύφασμα καινόν Ωρών.
 
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