Θεοί (fr. 32)
135
anche Tainarios, Tainaria e Tainarion. Ci sono anche le tombe del Tenaro, come scrive
Carace nel secondo delle Elleniche (Charax FGrHist 103 fr. 2). Si dice anche tainarizein,
come Ermippo nei Theoi: “e-paratenarizzare?”. E Oro dice nell’ Ortografia (Orus fr. 9
Billerbeck): “Tainaron: piana della Laconia, e Tenariti coloro che vi abitano”.
Metro Incerto. Per l’assetto come un trimetro giambico -
}) può costituire un ostacolo l’assenza di cesura, che è raramente attesta-
ta nei trimetri superstiti di Ermippo; Eanalisi come dattilo-epitriti o come un
tetrametro dattilico con la modifica di παραταιναρίζειν in παραταιναριάζειν
è stata proposta da Meineke (1839b, 391).
Bibliografia Meineke 1839b, 391; Meineke 1849, 598; Bothe 1855, 135;
Meineke 1857, 33; Kock 1880, 233; Kaibel (t 1901) ms. ap. Kassel-Austin 1986,
576.
Contesto di citazione L’epitome degli Ethnica di Stefano di Bisanzio riporta
il testo di Ermippo per attestare l’utilizzo di ταιναρίζω e i suoi composti, ma
non fornisce il significato del termine. Per un caso di glossa simile senza la
spiegazione del verbo derivato dall’etnico cfr. St.Byz. σ 190 Σίφνος, περί την
Κρήτην νήσος, άπό Σίφνου του Σουνίου, ώς Νικόλαος πέμπτω. εκαλείτο δέ
πρότερον Μερόπη. το εθνικόν Σίφνιος. καί Σίφνιον ποτήριον καί σιφνιάζειν.
Anche il verbo σιφνιάζω è riconducibile al lessico della commedia: cfr. Ar. fr.
dub. 930 K-A; Adesp.Com. fr. *942 K-A.
Bothe (1855, 135) proponeva di modificare λέγεται καί ταιναρίζειν, ώς
Έρμιππος Θεοίς in λέγεται καί παραταιναρίζειν, ώς Έρμιππος Θεοίς. La
proposta non può essere accolta perché il processo di epitomazione del testo
scoraggia simili interventi: il testo di Ermippo poteva essere anticipato da un
parallelo dell’utilizzo del verbo ταναρίζω senza preposizione.
Testo Sulla forma tonica o atona di τί così come sulla punteggiatura è im-
possibile prendere una decisione definitiva e conviene preservare le forme
trasmesse dai codici (pace σέ τι di Meineke 1849, 598; prob. Kock 1880, 233). Per
la sintassi dell’interrogativa cfr. E. Ph. 412 καί σοί τί Θηρών ονόματος μετήν,
τέκνον;, Ar. Eq. 133 καί τί τόνδε χρή παθεϊν;.
Interpretazione II significato di ταιναρίζω e del suo preverbo παρα- non
sono ricostruibili grazie alla fonte o al contesto.
I verbi denominativi di toponimi con terminazione in -ίζω/-ιάζω sono
definiti come imitativi e possono assumere significati espressivi, soprattutto
in commedia: cfr. ένθετταλίζομαι “indosso un mantello tessalico” (Eup. fr.
214 K-A); συβαριάζω “faccio una vita dissoluta” (Ar. P. 343/344); χαλκιδίζω
“sono avaro” (Aristopho fr. 3 K-A); αίγυπτιάζω “sono malizioso” (Cratin. fr.
406 K-A); σιφνιάζω e χιάζω (Ar. fr. dub. 930 K-A; cfr. Poli. 4.65-66 σιφνιάζειν
135
anche Tainarios, Tainaria e Tainarion. Ci sono anche le tombe del Tenaro, come scrive
Carace nel secondo delle Elleniche (Charax FGrHist 103 fr. 2). Si dice anche tainarizein,
come Ermippo nei Theoi: “e-paratenarizzare?”. E Oro dice nell’ Ortografia (Orus fr. 9
Billerbeck): “Tainaron: piana della Laconia, e Tenariti coloro che vi abitano”.
Metro Incerto. Per l’assetto come un trimetro giambico -
}) può costituire un ostacolo l’assenza di cesura, che è raramente attesta-
ta nei trimetri superstiti di Ermippo; Eanalisi come dattilo-epitriti o come un
tetrametro dattilico con la modifica di παραταιναρίζειν in παραταιναριάζειν
è stata proposta da Meineke (1839b, 391).
Bibliografia Meineke 1839b, 391; Meineke 1849, 598; Bothe 1855, 135;
Meineke 1857, 33; Kock 1880, 233; Kaibel (t 1901) ms. ap. Kassel-Austin 1986,
576.
Contesto di citazione L’epitome degli Ethnica di Stefano di Bisanzio riporta
il testo di Ermippo per attestare l’utilizzo di ταιναρίζω e i suoi composti, ma
non fornisce il significato del termine. Per un caso di glossa simile senza la
spiegazione del verbo derivato dall’etnico cfr. St.Byz. σ 190 Σίφνος, περί την
Κρήτην νήσος, άπό Σίφνου του Σουνίου, ώς Νικόλαος πέμπτω. εκαλείτο δέ
πρότερον Μερόπη. το εθνικόν Σίφνιος. καί Σίφνιον ποτήριον καί σιφνιάζειν.
Anche il verbo σιφνιάζω è riconducibile al lessico della commedia: cfr. Ar. fr.
dub. 930 K-A; Adesp.Com. fr. *942 K-A.
Bothe (1855, 135) proponeva di modificare λέγεται καί ταιναρίζειν, ώς
Έρμιππος Θεοίς in λέγεται καί παραταιναρίζειν, ώς Έρμιππος Θεοίς. La
proposta non può essere accolta perché il processo di epitomazione del testo
scoraggia simili interventi: il testo di Ermippo poteva essere anticipato da un
parallelo dell’utilizzo del verbo ταναρίζω senza preposizione.
Testo Sulla forma tonica o atona di τί così come sulla punteggiatura è im-
possibile prendere una decisione definitiva e conviene preservare le forme
trasmesse dai codici (pace σέ τι di Meineke 1849, 598; prob. Kock 1880, 233). Per
la sintassi dell’interrogativa cfr. E. Ph. 412 καί σοί τί Θηρών ονόματος μετήν,
τέκνον;, Ar. Eq. 133 καί τί τόνδε χρή παθεϊν;.
Interpretazione II significato di ταιναρίζω e del suo preverbo παρα- non
sono ricostruibili grazie alla fonte o al contesto.
I verbi denominativi di toponimi con terminazione in -ίζω/-ιάζω sono
definiti come imitativi e possono assumere significati espressivi, soprattutto
in commedia: cfr. ένθετταλίζομαι “indosso un mantello tessalico” (Eup. fr.
214 K-A); συβαριάζω “faccio una vita dissoluta” (Ar. P. 343/344); χαλκιδίζω
“sono avaro” (Aristopho fr. 3 K-A); αίγυπτιάζω “sono malizioso” (Cratin. fr.
406 K-A); σιφνιάζω e χιάζω (Ar. fr. dub. 930 K-A; cfr. Poli. 4.65-66 σιφνιάζειν