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Hermippos

καί χιάζειν, το περιέργοις μέλεσι χρησθαι, άπό Δημοκρίτου τού Χίου καί
Φιλοξενίδου τού Σιφνίου); κορινθιάζομαι “vado a puttane” (Ar. fr. 370 K-A);
vd. anche Dover 1993, adAr. Ra. 1308; Olson 1998, ad Ar. P. 343/344. Quanto al
preverbo παρα- con valore di “simile a” (LSJ s. v. G.IV.2), un precedente di for-
mazione verbale in commedia è dato da Strati, fr. 50.1 K-A παρατραγωδήσαι
“recitare alla maniera tragica” con Orth 2009, ad l.; Fiorentini 2012, 182.
Il promontorio del Tenaro è conosciuto per almeno due motivi: come sede
del santuario di Poseidone (Olson 2002, ad Ar. Ach. 510-511; Mylonopoulos
2003, 14) e come porta dell’Ade (Ar. Ra. 187). Per queste ragioni, il Tenaro è
celebre come il luogo del sacrilegio spartano del 466 a. C. a danno degli iloti
supplici nel tempio di Poseidone (Th. 1.128.1) e come il punto di accesso di
Eracle per l’aldilà (cfr. il dramma satiresco di Sofocle Hèraklès è epi Tainarói
satyroi con Pearson 1917, 167-168).
Da questa discussione consegue l’impossibilità di determinare un signifi-
cato preciso per questo hapax ermippeo (recte Kaibel ms. ap. Kassel-Austin
1986, 576), che occorre quindi tradurre come “paratenarizzare” e intendere
genericamente come “fare come quello / quelli al Tenaro”.
Qui di séguito sono riportate una serie di possibilità di resa specifica del
verbo. (1) La possibilità tradizionale (Meineke 1839b, 391) è di interpretare
il verbo ταιναρίζω come “festeggio le Tenarie” e παραταιναρίζω come “mi
comporto come chi festeggia le Tenarie”: cfr. Hsch. τ 33 ταινάρια[ς]· παρά
Λακεδαιμονίοις εορτή Ποσειδώνος- καί έν αύτή Ταιναρισταί. Una battuta
come “perché tu devi comportarti come uno che festeggia le Tenarie?” può
essere divertente se rivolta a Poseidone. Questa lettura è stata ulteriormente
sostenuta per mezzo del parallelo con Adesp.Com. fr. *524 K-A παρασαβάζειν
“fare come un seguace di Sabazio”, “smaniare” (Meineke 1857a, 33): tuttavia,
il culto orgiastico riservato a Sabazio (cfr. Del Neri 2006, 37-40) non ha gli
stessi caratteri del culto riservato a Poseidone al Tenaro (Mylonopoulos 2003,
316-317) e, pertanto, παραταιναρίζω diffìcilmente si può intendere come
παραπαίω “sono demente” ο παραφρονέω (paceKock 1880, 223). (2) Un’altra
possibilità può essere quella di intendere παραταιναρίζω come “faccio come
gli Spartani al Tenaro” quindi “sono/mi comporto come empio”; altrimenti,
“faccio come gli iloti al Tenaro”, quindi “sono supplice” o “muoio a tradimen-
to”. (3) L’accostamento del Tenaro agli inferi e al passaggio di Eracle può far
pensare anche a significati come “faccio come Eracle al Tenaro” quindi “scendo
nell’Ade” e / o, per eufemismo, “muoio”.
καί σέ τί Per questo inizio di frase interrogativa cfr. supra, Testo.
χρή Cfr. Hermipp. fr. 68.2 K-A.
παραταιναρίζειν; La morfologia del verbo e le ipotesi sul suo significato
sono discusse supra in Interpretazione.
 
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