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Θεοί (fr. 34)

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finora addotte sono poco convincenti (cfr. Baunack 1911, 461; Gkaras 2008,
68). Probabilmente la frase δηλοΐ δέ τον δημοτικόν riflette un processo di epi-
tomazione di glosse originariamente separate. Una possibile ricostruzione mi
sembra la seguente: c’erano due glosse in Esichio su μίλαξ. La prima riportava
il significato di ηλικία, mentre la seconda informava sulla pianta, in maniera
analoga alla glossa su σμιλαξ in Hsch. σ 1254. A tal proposito, Plinio attribu-
isce all’ignoranza del popolo la confusione tra lo smilace e l’edera: cfr. Plin.
Nat. 16.155 id volgus ignorans plerumque festa suapolluit hederam existimando.
Il paragone tra smilace e l’edera ricorre costantemente nelle descrizioni della
pianta (Thphr. HP3.18.il; Dsc. 2.146.1; Plin. Nat. 16.153). La seconda glossa a
μίλαξ poteva, quindi, riportare un testo come μίλαξ·... δηλοΐ δέ τον δημοτικόν
<κιττόν> da intendere come “smilace: ... vale a dire l’edera popolare”.
Testo L’interpretamentum ήλικία “età”, forse da intendersi come “giovinezza”,
deve essere probabilmente mantenuto nel testo. La sostituzione (Lobeck 1837,
128 n. 15) di ήλικία con ήλιξ “coetaneo” (o anche con ήλικιώτης attestato
oltretutto in Ar. Nu. 1006, Theopomp.Com. fr. 30.2 K-A) è possibile, ma indi-
mostrabile in assenza di contesto.
Interpretazione Ermippo ha utilizzato la parola μίλαξ e questa è l’unica
certezza su cui sembra informare la glossa, assieme al tentativo di correzione
di μίλαξ in μέλλαξ da parte di Artemidoro di Tarso al testo di Ermippo, un
tentativo che è stato in seguito respinto: cfr. supra, Contesto di citazione.
Quello che non è chiaro è se Ermippo abbia utilizzato μίλαξ come semplice
fìtonimo (“smilace”), oppure in un’accezione da connettere con Γ interpreta-
mentum ήλικία che si legge nella glossa di Esichio.
Nel primo caso, il fitonimo μίλαξ è la forma attica di σμιλαξ (Smilax aspera
L., EDG s. v. σμιλαξ), un arbusto di frequente associato a contesti di culto (E.
Ba. 108, 703; Ar. Av. 215) e riconoscibile per tre qualità: è sempreverde (E. Ba.
107 χλοήρει), produce bacche (E. Ba. 108 καλλικάρπω) e ha i fiori bianchi (E.
Ba. 703 άνθεσφόρου). La presenza di questa pianta in contesti cultuali ne spie-
gherebbe la menzione in una commedia che ha a che fare con delle divinità.
Nel secondo caso, l’associazione del μίλαξ (o il suo fiore) con ήλικία “età”,
“giovinezza” può rimandare al ritratto di Strepsiade nella stagione prima-
verile in Ar. Nu. 1007-1008 σμίλακος όζων καί άπραγμοσύνης καί λεύκης
Ιφυλλοβολούσηςψ, | ήρος έν ώρα “con profumo di fiore di smilace e serenità
e ^fioriture del pioppof, | nella stagione primaverile”. Una parafrasi dei versi
aristofanei è offerta in schol. vet. Ar. Nu. 1007d οίον πάσης εύωδίας όζων καί
άσφαλείας. L’interesse del parallelo delle Nuvole è dato dal contesto di citazio-
ne dello (σ-)μΐλαξ che è legato alla descrizione di un giovane e dalla nota dello
scolio che descrive il concreto σμίλακος όζων καί άπραγμοσύνης καί λεύκης
 
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