Μοΐραι (fr. 46)
177
solo il tragediografo Notippo per divorare da solo il Peloponneso e porre fine
alla guerra.
Gli uomini di adesso (v. 1 τό γένος των ανθρώπων των νυν) sono certa-
mente Ateniesi in ostilità con gli Spartani (v. 4 την Πελοπόννησον άπασαν) e
il frammento può plausibilmente alludere alla guerra del Peloponneso, come
è possibile dedurre anche dalla datazione della commedia: cfr. Hermipp.
Moirai, Datazione. La battuta su Notippo rispetto all’aggressione diretta del
Peloponneso (vv. 3-4) può alludere in maniera polemica alla strategia atten-
dista di Pericle durante i primi anni della guerra del Peloponneso (Kaibel ms.
ap. Kassel-Austin 1986, 582; Schwarze 1971, 106).
La generazione degli uomini del presente è stata intesa in opposizione
alla generazione dei Maratonomachi (Wilamowitz 1870, 27-28), ma, dato
il tono scherzoso e la fantasia gastronomica del frammento, forse è meglio
pensare a un confronto tra fattualità e la favolosa vita delle origini ai tempi
dell’αυτόματος βίος, cfr. Telecl. fr. 1 K-A; Pellegrino 2000, 28-30 con n. 47.
In questo senso, si può interpretare il riferimento alle azioni della βατίς e del
πλευράν ϋειον, dato che ηεΙΓάρχαΐος βίος è possibile immaginare pezzi di
cibo dotati di autonomia propria. L’unica grossa differenza concettuale tra
questo frammento di Ermippo e la descrizione di Telecl. fr. 1 K-A consiste
nella presenza della guerra: in questo caso, la guerra farebbe parte anche
άεΐΐ’άρχαϊος βίος delle origini, mentre in Telecl. fr. 1 K-A è esclusa. A tal
proposito, un modello certamente riconoscibile in questo frammento è quello
dei passi dell’Iliade in cui si paragona la forza degli eroi omerici e quella degli
uomini del presente: cfr. in particolare II. 5.302-304 δ δε χερμάδιον λάβε χειρί
| Τυδεΐδης μέγα έργον δ οΰ δύο γ’ άνδρε φέροιεν, | οίοι νυν βροτοί είσ’ (detto
di Diomede) e vd. anche 12.380-383, 445-449, 20.285-287.
Il testo in tetrametri anapestici ha collocamento incerto tra due sezioni:
una prima possibilità è pensare al collocamento in un epirrema agonale di
tipo espositivo (Ar. Av. 462-522 in particolare ai vv. 481-492) per l’assenza
di riferimenti polemici all’interlocutore e per la presenza di un’antinomia
passato-presente: su questi caratteri cfr. Bagordo 2013, ad Telecl. fr. 1 K-A,
Interpretation. Altrimenti, si può trattare degli anapesti di una parabasi
pronunciati dal Coro. L’impiego del periodo ipotetico dell’irrealtà rafforza
l’ipotesi del collocamento aU’inizio della parabasi, dato che ne costituisce un
elemento distintivo per l’esordio degli anapesti di Ar. Eq. 507-509, P. 734-736.
1 τό γένος των ανθρώπων των νυν Per valutazioni sui γένη umani
in prospettiva diacronica cfr. Telecl. fr. 1.15 K-A; PI. Lg. 6.781b, Smp. 189d e
soprattutto i passi citati supra in Interpretazione a proposito della forza degli
eroi dell’Iliade. Forse la menzione di una “stirpe degli uomini” allude implici-
tamente al fatto che chi parla non appartiene al genere umano (Storey 201 Ib,
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solo il tragediografo Notippo per divorare da solo il Peloponneso e porre fine
alla guerra.
Gli uomini di adesso (v. 1 τό γένος των ανθρώπων των νυν) sono certa-
mente Ateniesi in ostilità con gli Spartani (v. 4 την Πελοπόννησον άπασαν) e
il frammento può plausibilmente alludere alla guerra del Peloponneso, come
è possibile dedurre anche dalla datazione della commedia: cfr. Hermipp.
Moirai, Datazione. La battuta su Notippo rispetto all’aggressione diretta del
Peloponneso (vv. 3-4) può alludere in maniera polemica alla strategia atten-
dista di Pericle durante i primi anni della guerra del Peloponneso (Kaibel ms.
ap. Kassel-Austin 1986, 582; Schwarze 1971, 106).
La generazione degli uomini del presente è stata intesa in opposizione
alla generazione dei Maratonomachi (Wilamowitz 1870, 27-28), ma, dato
il tono scherzoso e la fantasia gastronomica del frammento, forse è meglio
pensare a un confronto tra fattualità e la favolosa vita delle origini ai tempi
dell’αυτόματος βίος, cfr. Telecl. fr. 1 K-A; Pellegrino 2000, 28-30 con n. 47.
In questo senso, si può interpretare il riferimento alle azioni della βατίς e del
πλευράν ϋειον, dato che ηεΙΓάρχαΐος βίος è possibile immaginare pezzi di
cibo dotati di autonomia propria. L’unica grossa differenza concettuale tra
questo frammento di Ermippo e la descrizione di Telecl. fr. 1 K-A consiste
nella presenza della guerra: in questo caso, la guerra farebbe parte anche
άεΐΐ’άρχαϊος βίος delle origini, mentre in Telecl. fr. 1 K-A è esclusa. A tal
proposito, un modello certamente riconoscibile in questo frammento è quello
dei passi dell’Iliade in cui si paragona la forza degli eroi omerici e quella degli
uomini del presente: cfr. in particolare II. 5.302-304 δ δε χερμάδιον λάβε χειρί
| Τυδεΐδης μέγα έργον δ οΰ δύο γ’ άνδρε φέροιεν, | οίοι νυν βροτοί είσ’ (detto
di Diomede) e vd. anche 12.380-383, 445-449, 20.285-287.
Il testo in tetrametri anapestici ha collocamento incerto tra due sezioni:
una prima possibilità è pensare al collocamento in un epirrema agonale di
tipo espositivo (Ar. Av. 462-522 in particolare ai vv. 481-492) per l’assenza
di riferimenti polemici all’interlocutore e per la presenza di un’antinomia
passato-presente: su questi caratteri cfr. Bagordo 2013, ad Telecl. fr. 1 K-A,
Interpretation. Altrimenti, si può trattare degli anapesti di una parabasi
pronunciati dal Coro. L’impiego del periodo ipotetico dell’irrealtà rafforza
l’ipotesi del collocamento aU’inizio della parabasi, dato che ne costituisce un
elemento distintivo per l’esordio degli anapesti di Ar. Eq. 507-509, P. 734-736.
1 τό γένος των ανθρώπων των νυν Per valutazioni sui γένη umani
in prospettiva diacronica cfr. Telecl. fr. 1.15 K-A; PI. Lg. 6.781b, Smp. 189d e
soprattutto i passi citati supra in Interpretazione a proposito della forza degli
eroi dell’Iliade. Forse la menzione di una “stirpe degli uomini” allude implici-
tamente al fatto che chi parla non appartiene al genere umano (Storey 201 Ib,