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Μοΐραι (fr. 46)

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IGII2 1237.5; 1356.8-9; 1359.8) e in elenchi di cibi (Ar. fr. 520.5 K-A; Pherecr.
frr. 50.5, 113.16 K-A πλευρά δελφάκει’ έπεξανθισμένα).
3 τους... άλλους οίκουρείν χρήν, πέμπειν... Νόθιππον έκόντα II
primo accusativo (τούς άλλους) è soggetto deirinfinito οίκουρείν, mentre il
secondo accusativo (Νόθιππον έκόντα) è complemento oggetto deU’infìnito
πέμπειν che ha per soggetto sottiniteso βατίς e πλευράν ϋειον: cfr. E. Hipp.
645-646 χρήν δ’ ές γυναίκα πρόσπολον μέν ού περάν, | άφθογγα δ’ αύταϊς
συγκατοικίζειν δάκη | Θηρών “bisognerebbe che la serva non abbia accesso
alla moglie, | ma che uno faccia vivere con le donne i morsi muti | di bestie”.
μέν άρ’... δε II cluster μέν άρ(α) serve a trarre la conclusione dell’ipotesi
appena formulata. In opposizione con δε (II. 5.574-575; PI. Grg. 478a-b; X.
Mem. 4.4.13-14) non si trova in commedia, anche se in Ar. Av. 161 υμείς μέν
άρα ζήτε νυμφίων βίον, l’atteso ήμείς δέ non segue μέν άρα solo a causa
dell’interruzione di Pisetero al verso successivo. Per l’impiego di άρα/άρα
in commedia per trarre conclusioni assurde e illogiche cfr. Dunbar 1995, ad
Ar. Av. 161.
οίκουρείν II verbo deriva dal sostantivo οίκουρός (οίκος e ούρος “guar-
diano”). Qui il senso è quello di “restare a casa senza combattere”: cfr. A. Ag.
809 (con Fraenkel 1950a, ad l.); Ar. Ach. 1060; Piu. Per. 34.1 (detto della strategia
attendista di Pericle).
πέμπειν... έκόντα Con la costruzione predicativa il verbo πέμπω è atte-
stato anche in X. Smp. 4.48. Gli eserciti del mondo antico sono generalmente
di leva e perciò έκών non ha ovviamente il senso tecnico di “volontario” in
opposizione a “di leva”, quanto piuttosto di qualcuno che prende volentieri
l’iniziativa di combattere: cfr. Ih. 4.73.2 μηδέ μάχης καί κινδύνου έκόντας
άρξαι (riferito a Brasida contro gli Ateniesi a Megara); X. Eq.Mag. 2.9 ούδείς
έκών έαυτόν τάττει μάχεσθαι (detto di uno squadrone di cavalieri).
Νόθιππον Notippo (LGPNH s.v. [6]; PAA 720940) è definito τραγωδιο-
ποιός in Ath. 8.344c. Anche il poeta tragico Melanzio (LGPNH s.v. [3]; PAA
638275) è preso di mira per όψοφαγία: cfr. Ar. P. 803-805 con Olson 1998, ad l.
Notippo è ben attestato come nome proprio in Attica dalla fine del V sec.
a. C. (LGPNU ss.vv. [1-5]) e questo significa che: (1) non può essere ragio-
nevolmente inferito nessun gioco etimologico con νόθος “bastardo” perché
qui si mette in ridicolo Γόψοφαγία del tragico e il carattere di νοθεία non
aggiunge nulla di particolare al testo. (2) Non ci sono elementi concreti per
sostenere che Νόθιππος sia qui impiegato come soprannome scherzoso per
Γνήσιππος, il παιγνιαγράφος “compositore di poesia scherzosa” (su cui cfr.
Bagordo 2013, ad Telecl. fr. 36 K-A, Interpretation; Bianchi 2016, ad Gratin,
fr. 17.2 K-A), detto anche τραγωδίας | ... διδάσκαλος in Gratin, fr. 276.1-2
K-A. Allo stesso modo, non c’è neppure nulla di concreto per ritenere che
 
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