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Hermippos

Hermipp. fr. 52 K-A c’è uno scambio di battute formalmente riconducibile
a una scena di intromissione da parte di un πρόσωπον che probabilmente
svolge il ruolo di un Mercante di Schiavi. In Hermipp. fr. 54 K-A lo scambio
umoristico a proposito della vogatura coi remi è riconducibile all’agone della
commedia: è un tema attestato altrove in commedia anche in riferimento a
Dioniso, anche se non c’è nessun indizio testuale per sostenere una presenza
di Dioniso nella commedia di Ermippo (pace Storey 201 lb, 303).
Datazione Incerta (poco dopo il 430 a. C.?).
L’ipotesi di datare questa commedia intorno al 430 a. C. come una replica
integrale (άναδιδασκαλία ο διασκευή) delle Moirai è una posizione troppo
estrema e oltretutto diffìcilmente dimostrabile, mentre è molto più ragionevole
pensare che la presenza della coppia identica di versi di Hermipp. fr. 48.5-6
K-A sia nelle Moirai che in Stratiòtai/Stratiòtides (cfr. Hermipp. fr. 48 K-A,
Contesto di citazione) attesti piuttosto il riutilizzo dei due versi in commedie
differenti, ma cronologicamente vicine: cfr. il caso di Ar. V. 1033-1034 = Ar.
P. 756-757 con la corrispondente successione cronologica tra la messinscena
delle Vespe (422 a. C.) e quella della Pace (421 a. C.). Sulla questione cfr. Bergk
1838, 322-323; Meineke 1839a, 403; Wilamowitz 1870, 25; Kock 1880, 239; Zelle
1892, 12 n. 8; Geissler 1969, 25-26.
L’ipotesi di datare la commedia al 426 a. C., in seguito alla spedizione
contro Mitilene del 427 a. C., è fondata sul presupposto di un Coro di soldati
ateniesi di ritorno dalla Ionia (Schwarze 1971,107 n. 15). La proposta è difficile
da accettare, soprattutto perché molto più probabilmente il Coro è composto
di soldati provenienti dalla Ionia: cfr. supra, Contenuto.

fr. 51 K-A (52 Kock)
ο’ίμοι τάλας, δάκνει, δάκνει,
άπεσθίει μου την ακοήν
povero me, morde, morde,
mi mangia l’orecchio
Ath. 14.649c
χρώνται δέ τω άπεσθίειν καί αντί τοΰ άπό τίνος έσθίειν, ώς'Έρμιππος έν Στρατιώταις·
ο’ίμοι-άκοήν.
e ci si serve di apesthiein anche in luogo di ‘mangiare da qualcosa’, come Ermippo negli
Stratiòtai: “povero-orecchio”.
 
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