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Hermippos

necessarie: dopo il sostantivo πρωκτόν può esserci l’inizio di un nuovo periodo
o anche cambio di battuta. Tra le integrazioni proposte, alcune come <άεί
φυγέθλοισι), <άεί χιμέτλοισι> (Kock 1880, 240) ο <έγώ ροθιάζειν) (Blaydes
1896, 31) sono improbabili e costose anche perché prevedono la modifica di
δέομαι in δύναμαι. Certamente l’integrazione ^προσκεφαλαίου) (Blomfìeld
1814, 143-144) resta la più semplice e la più intuitiva: un ordine delle parole
analogo con il participio congiunto che spezza l’unità della frase reggente
si legge in Ar. Ach. 524-525 πόρνην δε Σιμαίθαν ίόντες Μεγαράδε | νεανίαι
κλέπτουσι μεθυσοκότταβοι. Al contrario, l’integrazione con ζπροσκεφαλαίου |
ενός άλλα δυοϊν) (Wilson 1974, 22 (non vidi)) per introdurre un άπροσδόκητον
è forse troppo elaborata e oltretutto non è necessaria dato che la risposta di (B)
ha già un evidente carattere umoristico: cfr. infra, Interpretazione.
Interpretazione II πρόσωπον (A) fa una proposta al suo interlocutore di
sesso maschile (λαβόντα, έχων) e lo invita a equipaggiarsi come un mari-
naio ateniese di V sec. a. C. per imbarcarsi su una nave a remi: cfr. Ih. 2.93.2
έδόκει δε λαβόντα των ναυτών έκαστον την κώπην και τό ύπηρέσιον καί
τόν τροπωτήρα πεζή ίέναι έκ Κορίνθου επί την προς Αθήνας θάλασσαν (il
parallelo tra questo frammento e il passo di Tucidide è stato avanzato per la
prima volta da Meineke (1869, 350)). Il tono del πρόσωπον (A) sembra serio
ed è caratterizzato dall’ipotassi. Il πρόσωπον (B) risponde alla proposta di (A)
con una breve battuta da βωμολόχος: non ha bisogno del cuscino da rematore
perché ha il culo (πρωκτός) tumefatto (πανικτός), ha il culo che “ha fatto il
callo” e quindi il cuscino non è necessario.
Un tipo di gioco simile si legge in Arist. Rh. 3.1412a 30-32 ού γάρ ώσπερ
ó άκούων ύπέλαβεν· ‘έστειχε δ’ έχων ύπό ποσσί χίμεθλα’· ό δ’ ώετο πέδιλα
έρεΐν “non infatti come l’ascoltatore supponeva: ‘procedeva con sotto i piedi...
i geloni’. L’ascoltatore credeva che avrebbe detto calzari”. L’analogia del proce-
dimento umoristico tra i due passi è data dallo scambio tra lo strumento atteso
(προσκεφάλαιον / πέδιλα) e la patologia in άπροσδόκητον (πανικτόν /χίμεθλα)
della parte del corpo (πρωκτός/ύπό ποσσι) a cui lo strumento è solitamente
abbinato.
I tetrametri anapestici e lo scambio dialogico, dato dal probabile inizio
di battuta al v. 1 (cfr. infra, τοίνυν) e dal cambio di battuta al v. 3, indicano
con probabilità il collocamento del frammento nell’agone epirrematico della
commedia: cfr. Ar. Eq. 784-785 ούχ ώσπερ έγώ ραψάμενός σοι τουτί φέρω,
άλλ’ έπαναίρου, | κάτα καθίζου μαλακώς, ϊνα μη τριβής την έν Σαλαμΐνι
“non come me che ti ho cucito questo cuscino qui e te lo porto. | Su, alzati e
siediti comodamente, affinché non ti consumi il culo a Salamina”. Il passo di
Aristofane offre un ottimo parallelo per contenuto, metro e possibile colloca-
mento nell’agone, anche se la provenienza da una successione anapestica in
 
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