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Hermippos

al v. 8 άνήρ “uomo” trasmesso in Ateneo deve essere corretto in άρρην “ma-
schile” nel senso grammaticale di “di genere maschile” (Ar. Nu. 682) e nel senso
di “virile” (A. Supp. 951): un possibile doppio senso analogo si legge in Ar. Eh.
125 con Austin-Olson 2004, ad l. Lo scambio è dovuto a una semplice metatesi
e la correzione risolve la difficoltà relativa alLinterpretazione di τον Αβυδον:
nel v. 7, infatti, il toponimo Άβυδος, sostantivo di genere femminile (Hdt.
9.114.2; Ih. 8.62.3; X. HG 1.1.6; D. 18.302, Plb. 16.29.3; D.S. 1.3.40.4; Str. 13.1.18
ecc.), è eccezionalmente accompagnato dall’articolo maschile. L’articolo non
può essere modificato perché è assicurato dalla posizione metrica. Per spiegare
questa difficoltà, il senso di τόν Αβυδον è stato interpretato come “uomo che
viene da Abido” oppure “che è di Abido”, ma queste due accezioni non sono
altrimenti attestate: nel caso di “uomo che viene da Abido”, la forma attesa
sarebbe Αβυδόθ’ (Dindorf 1827, 1174) o, meglio, Αβυδόθεν (ametrico) che è
stata giustamente non accolta a testo perché non attestata in commedia (recte
Kassel-Austin 1986, 588); nel caso, invece, di “uomo che è di Abido”, l’etnico
di Άβυδος è Αβυδηνός e quindi anche questa ipotesi deve essere scartata. Il
rifiuto della prima di queste interpretazioni sulla resa di τον Αβυδον esclude
automaticamente anche la possibilità di un riferimento ad Alcibiade (pace
Bergk 1838, 324-325; Kaibel ms. ap. Kassel-Austin 1986, 588; Zimmermann
2000, 279 nn. 3-4) e, in generale, a un contingente ateniese proveniente da
Abido (pace Schwarze 1971, 107-108 n. 15; recte Harvey 2000b, 282 n. 1).
In assenza di altre soluzioni possibili41, occorre prendere Άβυδος come
un’indicazione del nome della città: in questo caso, la modifica del trasmesso
άνήρ “uomo” in άρρην “maschile” è necessaria perché in riferimento a un
toponimo l’espressione γίγνομαι άνήρ non è attestata, mentre γίγνομαι con
άνήρ può solo significare: (1) diventare grande (Hdt. 3.3.3; X. Cyr. 1.6.27); e, per
estensione, una persona valorosa (Ar. Eq. 179 con Neil 1901, ad l.)·, (2) cambiare
genere da donna a uomo e da uomo a donna (Hdt. 8.88.3; E. El. 693; Ar. Ec. 121);

41 II fatto che l’etera Sinope (PAA 823225; Herodic. fr. 1 (p. 125) Diiring ap. Ath. 13.585f-
586a) sia stata soprannominata - per ragioni non affatto chiare (cfr. Olson 2010, 385
n. 319), ma probabilmente legate all’età avanzata dell’etera - Άβυδος mostra come
il toponimo potesse essere impiegato per soprannomi femminili, ma questo dato
non è rilevante per spiegare l’impiego dell’articolo maschile nel passo di Ermippo. I
toponimi in riferimento a nomi di persona sono attestati solo nel caso di schiave o
meretrici, come riporta Pignatiello (1978, 273), che però è convinta che ό Άβυδος sia
una notazione ridicola su Alcibiade, considerato dagli Ateniesi al pari di una meretrice
e quindi apostrofato come una meretrice nel passo di Ermippo (Pignatiello 1978, 274).
Quest'ultima interpretazione suona eccessivamente allusiva e troppo concentrata sul-
la necessità di riconoscere nel toponimo Abido un riferimento ad Alcibiade (altrimenti
non presupposto né dal testo del frammento né dal contesto di citazione in Ateneo).
 
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